Perché molti calciatori si stanno trasferendo in Arabia Saudita: oltre ai soldi c’è di più

Ronaldo, Benzema e altri ancora. Molti calciatori si stanno trasferendo in Arabia Saudita e non è solo una questione economica. Ecco il perché.

Molti calciatori si stanno trasferendo in Arabia Saudita, prendendo d’esempio Cristiano Ronaldo e altri prima di lui, ma perché questa decisione? Perché decidono di abbandonare il calcio europeo per approdare in uno che non si è ancora sviluppato? Ecco i motivi e quello che c’è da sapere in proposito.

Karim Benzema e N’Golo Kanté, gli ultimi arrivi

Dopo settimane di trattative, Karim Benzema ha deciso di accettare l’offerta dell’Al Ittihad, salutando il Real Madrid e il calcio che conta. L’attaccante francese, ultimo Pallone d’Oro, era in scadenza con i Blancos e ha firmato un triennale da 100 milioni di euro a stagione fino al 2026.

Prima di lui aveva preso la stessa decisione Cristiano Ronaldo, che è approdato all’Al-Nassr a dicembre per un ricchissimo contratto. L’ultimo in ordine di tempo ad aver accetto l’offerta araba è N’Golo Kanté, che raggiunge il connazionale francese all’Al Ittihad formando una coppia di grande prestigio.

La trattativa è andata avanti per settimane e già da tempo se ne parlava, ma non era ancora arrivata l’ufficialità. Perché i calciatori scelgono sempre di più di andare a giocare in Arabia Saudita?

Perché i calciatori si trasferiscono in Arabia Saudita

Per capire i motivi per cui sempre più calciatori di rilievo decidono di trasferirsi in Arabia Saudita, è necessario partire dalla Saudi Vision 2030. Questo è il nome che identifica il piano di sviluppo del Paese che ha deciso di diversificare la propria economia, attualmente basata principalmente sul settore petrolifero.

Attraverso questo piano di sviluppo l’Arabia punta e migliorare le aree dell’edilizia, delle energie rinnovabili del turismo e del mondo dell’intrattenimento.

Ed ecco che giocatori come Messi decidono di diventare ambassador di Visit Saudi, la campagna preparata ad hoc per promuovere il turismo. Un accordo di sola sponsorizzazione che però dà indicazioni ben precise: gli investitori tengono conto del valore dei giocatori da un punto di vista d’immagine.

Calcisticamente parlando è già noto che il Newcastle sia controllato dal fondo sovrano del Paese, e ora l’Arabia Saudita ha deciso di puntare sul proprio campionato.

Cristiano Ronaldo il punto di partenza

Il progetto comprende due componenti principali. La prima prevede l’approvazione di società e organizzazioni del settore pubblico che investono in società sportive, con investimenti di importi corrispondenti al valore di ciascuna società. La seconda componente prevede la privatizzazione delle società sportive a partire dall’ultimo trimestre del 2023

Ecco quanto ha annunciato il principe Mohammed Bin Salman.

L’obiettivo è quello di far crescere il campionato saudita fino a farlo diventare uno dei top al mondo, e per farlo è necessario ingaggiare grandi campioni per renderlo credibile.

Cristiano Ronaldo non è stato il primo volto noto, ma è sicuramente colui che ha destato maggior scalpore e che ha creato più interesse sulla Saudi Pro League.

Ora gli arrivi di Benzema e di Kanté potranno sicuramente giovare ulteriormente alla crescita del movimento, destinata a proseguire da qui in avanti.

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L’aspetto economico e le possibilità di crescita

L’Arabia Saudita ha deciso d’investire nel calcio e nello sport in generale, ha le possibilità economiche per farlo e può diventare un terreno fertile nel quale mettere radici.

I giocatori stanno capendo le potenzialità del progetto e anche per questo decidono di trasferirsi. Sicuramente servirà tempo per trasformare un campionato pressoché sconosciuto in uno di valore, ma i presupposti sembrano esserci tutti.

Con grande probabilità quelli di Benzema e Kanté non saranno gli ultimi due acquisti di spicco di questa sessione di calciomercato, e sicuramente anche nelle prossime il roster di grandi campioni si allargherà.

Staremo a vedere se il campionato arabo sarà in grado di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, a partire dal rinnovo degli stadi e per finire con il rendere le rose più competitive, quel che è certo è che le big europee dovranno temere un nuovo nemico sul mercato.

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Manuel Saccon
Manuel Saccon
Copywriter freelance, classe 1996. Diplomato al liceo delle scienze umane Galileo Galilei di Dolo, coltivo da sempre la passione per la scrittura in tutte le sue forme. Ho seguito un corso di formazione per potenziare le mie conoscenze in ambito social media e copywriting. Collaboro con due redazioni online, seguo la comunicazione di un brand in fase di lancio e gestisco la scrittura creativa di alcuni locali. Sono appassionato di sport, di musica, di serie tv e del mondo del sociale.
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