UK e Stati Uniti svuotano le ambasciate in Ucraina: perché?

L'Ucraina sempre più sotto la lente d'ingrandimento con le truppe russe che si affollano lungo il confine. USA e Regno Unito ritirano staff dalle ambasciate.

L’incontro tra il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov e Liz Truss, la sua controparte inglese, non ha portato ad un miglioramento della situazione in Ucraina. Al Jazeera riporta infatti di un incontro “ghiacciato” e poco fruttuoso fra i due ministri. 

Con Lavrov che definiva le accuse del Regno Unito e la loro minaccia “di sanzioni più severe” nel caso la Russia attaccasse l’Ucraina come mero esibizionismo.

Il ministro russo avrebbe poi detto che i “fatti” e le ragioni dettagliate del proprio comportamento che erano state portate avanti dalla Russia erano state “rimbalzate” dagli inglesi.

Alla dichiarazione di Lavrov che le azioni russe non hanno lo scopo di minacciare nessuno, Liz Truss ha risposto:

“Non vedo alcuna ragione per cui la Russia dovrebbe avere 100mila truppe sul condine se non per minacciare l’Ucraina. E se la Russia è veramente aperta alla diplomazia, deve rimuovere le truppe e cessare ogni minaccia.”

Truss ha anche liquidato le insinuazioni della Russia secondo cui la presenza della NATO sta mettendo a repentaglio la sicurezza della regione.

La situazione in Ucraina a fine gennaio

Gli Stati Uniti e il Regno unito hanno cominciato a ritirare le famiglie dei loro diplomatici in Ucraina, ma l’Unione Europea ha comunicato che il resto dei dipendenti delle ambasciate rimarranno all’interno del paese per adesso. Questa mobilitazione è arrivata alla fine di gennaio nel mezzo di paure sempre maggiori di una possibile invasione russa.   

Il dipartimento di stato americano ha detto ai dipendenti del personale dell’ambasciata statunitense a Kiev di lasciare il paese. A questo ordine si era aggiunta anche l’informazione che tutto lo staff non necessario avrebbe potuto lasciare l’Ucraina a spese del governo.   

I funzionari statunitensi hanno sottolineato che l’ambasciata a Kiev sarebbe rimasta aperta e che l’annuncio che avevano emanato non equivaleva ad un ordine di evacuazione. La mossa, apparentemente, era stata considerata ormai da tempo e sembra non riflettere alcun tipo di allentamento o affievolimento del supporto dato dagli Stati Uniti all’Ucraina, hanno chiarito i funzionari.   

“Azioni militari russe potrebbero arrivare da un momento all’altro,” ha detto l’ambasciata statunitense. Gli ufficiali “non saranno in condizione di evacuare i cittadini americani in quelle circostanze; perciò, i cittadini americani che risiedono al momento in Ucraina dovrebbero organizzarsi conseguentemente,” hanno aggiunto.

Le mosse del Regno Unito 

Poco dopo la notizia del ritiro di alcuni cittadini americani dalle ambasciate è arrivata anche la notizia dal Ministero degli Esteri britannico che dello staff e alcuni dipendenti sarebbero stati ritirati, ma il capo della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha comunicato che l’Unione non avrebbe seguito l’esempio per il momento.  

“Non faremo la stessa cosa perché non abbiamo alcuna ragione specifica per farlo,” ha detto Borrell ai giornalisti prima di un incontro a Bruxelles con le sue controparti europee. Incontro che era stato seguito dal segretario di stato americano, Antony Blinken, in videoconferenza.”  

Prima dell’incontro, un alto funzionario europeo aveva detto che l’Unione Europea sarebbe stata pronta “in pochi giorni” a lanciare delle sanzioni contro la Russia se avesse cominciato un’invasione con le sue truppe.  

Le tensioni sempre più alte per il rafforzamento militare russo al confine con l’Ucraina non erano riuscite a sciogliersi nemmeno dopo l’incontro a Ginevra tra Blinken e il ministro degli affari esteri russo, Sergei Lavrov

La reazione dell’Ucraina alle paure della comunità internazionale

Nel frattempo, un alto consigliere del governo ucraino aveva detto che il paese stava reagendo “seriamente” alle accuse portate avanti dal Regno Unito su come Mosca avesse piani per invadere il paese e instaurare un governo fantoccio e che Kiev stava resistendo ai tentativi russi di destabilizzare il suo governo e la sua economia.

Il ministero degli esteri inglese, infatti, sostiene che Mosca potrebbe rovesciare il governo ucraino attuale e instaurare Yevhen Murayev, un ex parlamentare che controlla una stazione televisiva pro-Russia. Queste allusioni erano state accolte con shock e scetticismo da parte dei circoli mediatici e politici ucraini.  

Il ministero ha portato avanti queste accuse mentre il Regno Unito si impegnava nell’avere una posizione più aggressiva nel trattare lo schieramento di forze della Russia sul confine ucraino, 100mila soldati e anche artiglieria. 

Murayev stesso ha poi dichiarato di non essere coinvolto in alcun tipo di complotto ai danni dell’Ucraina, dicendo all’Observer che da tempo è stato bandito dalla possibilità di entrare in territorio russo e che aveva avuto uno scontro con un alleato molto importante di Vladimir Putin. “Non è molto logico,” ha detto riferendosi alle accuse nei suoi confronti.

Il ministero degli esteri inglese non ha procurato alcun tipo di prova che sia a favore delle accuse, che sono arrivate proprio mentre i problemi politici interni di Boris Johnson diventavano sempre più profondi.

Fonti britanniche hanno enfatizzato però che l’avvertimento di un possibile piano di colpo di stato era seguito ad una valutazione fatta dall’intelligence inglese, una nuova notizia che è andata a contrastare l’idea che era emersa in precedenza di un possibile coinvolgimento della “intelligence americana”.  

“Esercitazioni” militari russe   

Le accuse hanno però aumentato le tensioni mentre le discussioni su come mantenere Vladimir Putin a bada ed evitare che lanci una nuova invasione sull’Ucraina si infiammano. I carri armati russi e l’artiglieria, veicoli militari e aerei da combattimento continuano ad arrivare ad una vicinanza sorprendente dal confine. Le truppe sono stata avvistate anche a soli 30 chilometri dalla frontiera ucraina.

Mosca ha annunciato anche ampi movimenti ed esercitazioni militari che metteranno le sue navi a poca distanza dalle forze Nato mentre potrebbero aver potenzialmente posizionato mezzi di sbarco per orchestrare un assalto anfibio sulle coste meridionali dell’Ucraina.

Il vice primo ministro inglese, Dominic Raab, ha detto a Sky News:  

“Ci saranno conseguenze davvero serie se la Russia dovesse muoversi nel tentativo di invadere ma anche di instaurare un regime fantoccio per i suoi scopi.”  

Anche il dipartimento di stato americano si è espresso al riguardo:

 “Le condizioni di sicurezza, in particolare al confine ucraino-russo, nella Crimea occupata dalla Russia e nell’Ucraina orientale sempre da essa controllata, sono imprevedibili e potrebbero deteriorare con ben poco preavviso. Le dimostrazioni, che sono diventate violente a volte, vengono organizzate regolarmente in tutta l’Ucraina, inclusa la capitale Kiev.”

Sono poi cambiate le avvertenze date dalle autorità statunitensi  e legate ai rischi nel viaggiare verso il paese. Gli Stati Uniti avevano già consigliato di non recarsi in Ucraina per via della pandemia di Covid-19 così come per via delle tensioni con la Russia. Adesso però è stato lanciato un allarme più deciso al riguardo.   

“Non viaggiate in Ucraina per via del pericolo sempre maggiore dettato dal coronavirus e delle possibili azioni militari imminenti della Russia. Prestate ancora più attenzione in Ucraina per via della criminalità e del sempre più presente malcontento tra i cittadini. Alcune aree sono più pericolose di altre,” ha raccomandato il dipartimento. 

Le avvertenze sono cambiate anche per quanto riguarda i viaggi verso la Russia:

“Non viaggiate verso la Russia per via delle presenti tensioni creatosi lungo il confine ucraino, la possibilità di maltrattamenti o intimidazioni nei confronti di cittadini americani, la possibilità limitata dell’ambasciata di aiutare cittadini statunitensi in Russia, restrizioni legate al Covid-19, terrorismo, soprusi da parte di ufficiali di sicurezza governativi russi e l’applicazione arbitraria delle leggi locali.”                                                            

Il dipartimento di stato non si espresso su quanti americani potrebbero essere presenti sul territorio ucraino al momento. I cittadini statunitensi non sono, infatti, obbligati a registrarsi presso le ambasciate quando arrivano o pianificano di rimanere all’estero per periodi prolungati.

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