La linea dura dei falchi della BCE ha prevalso e la banca centrale europea ha optato per un nuovo incremento dei tassi di interesse, questa volta dello 0,75%, che si unisce al precedente aumento di luglio dello 0,50% portando così il tasso di interesse della BCE a +1,25% rispetto allo scorso giugno.
La decisione, nonostante non sia giunta inaspettata, ha destato non pochi dubbi e perplessità, soprattutto sul piano politico, dall’altro lato però, i suoi effetti sul piano economico e finanziario sono stati immediati ed hanno fornito un notevole boost ai vari listini europei, in particolare ai titoli bancari quotati nei mercati europei.
Effetto BCE sui mercati europei
L’aumento che ha portato i tassi di interessi della BCE al proprio massimo storico, ha avuto un effetto positivo sui mercati europei che hanno aperto le contrattazioni del 9 settembre con un guadagno significativo, trainate principalmente dai titoli bancari quotati nei vari listini.
Le varie borse europee hanno aperto tutte in positivo, con un guadagno medio superiore all’1,5%.
Per essere più precisi, la migliore in apertura è stata Piazza Affari con un guadagno superiore al 2%, seguita a Amsterdam e Parigi, rispettivamente con un guadagno dell’ 1,69 e 1,68% cui fa seguito Madrid con un guadagno dell’1,65%
A trainare le borse in positivo, come anticipato, sono stati soprattutto i titoli bancari che, contrariamente ai dubbi di molti, hanno giovato più che positivamente dell’aumento dei tassi di interesse.
Piazza Affari trainata dalle banche
La borsa di Milano ha registrato i risultati migliori, guadagnando oltre il 2% grazie alle numerose banche quotate presso l’indice FTSE Mib che per effetto dei nuovi tassi di interesse hanno registrato risultati record.
Il titolo migliore è quello di FinecoBank che ha guadagnato oltre il 5% e sulla stessa linea Intesa Sanpaolo che ha registrato una variazione in positivo, rispetto alla chiusura del giorno precedente, del 4,40%. Più modesti, ma comunque positivi i risultati registrati da Unicredit che incassa un guadagno del 2,35%.
Rimbalzo positivo anche per Telecom Italia, che nella giornata del 9 novembre si configura come il migliore titolo non bancario, con un guadagno dell’1,87%.
Lo scudo anti spread
La BCE nelle ultime settimane si è trovata a dover decidere come immettere liquidità, favorire l’economia e contrastare l’inflazione, e di fronte a questa sfida si sono presentate due possibili strade parallele e non compatibili.
Nel decidere le modalità con cui operare, se immettere liquidità attraverso gli istituti bancari o attraverso politiche economiche, la BCE non ha avuto esitazioni ed ha puntato sul buon operato dei governi, favorendo la linea dura dei falchi della BCE.
Grazie a strumenti come il TPI varato lo scorso luglio, la banca centrale può acquistare grandi quantità di titoli di stato emessi dalle banche centrali dei singoli paesi dell’eurozona, in modo da mantenere relativamente bassi i rendimenti degli stessi, in questo modo, i governi, forti della liquidità ottenuta da prestiti a medio termine, possono mettere in campo svariate politiche economiche finalizzate al contenimento dell’inflazione e supportare l’economia reale, le imprese e le famiglie in questo momento di forte incertezza e crisi.
Per poter fare ciò, la BCE ha quindi attivato questa seconda tranche di aumenti dei propri tassi di interesse aumentando il costo del denaro, con effetti negativi su mutui e finanziamenti destinati a calare per via dei più alti tassi di interesse, così da ottenere maggiore liquidità per poter acquisire titoli di stato, grazie ai quali la BCE può fornire liquidità direttamente ai governi che possono mettere in campo politiche di economia attiva, nel rispetto dei termini e le condizioni della stessa BCE.
Negli ultimi mesi il TPI, meglio noto come scudo antispread, è stato di vitale importanza per contenere i rendimenti dei titoli di stato, soprattutto per i paesi maggiormente indebitati come l’Italia, i cui rendimenti, nonostante le massicce acquisizioni di obbligazioni da parte della BCE, sono saliti al 4%.
L’impatto dei tassi di interesse sui cambi
L’aumento dei tassi di interesse ha avuto un effetto positivo anche sui cambi, in particolare con le valute asiatiche mentre il cambio Euro Dollaro resta sostanzialmente invariato rispetto ai giorni e alle settimane precedenti.