Ftse Mib corre grossi rischi. ENI, Tenaris e Stellantis buy?

Il destino del Ftse Mib è doppiamente intrecciato con quello del Governo: ecco i possibili scenari secondo Stefano Sabetta.

Di seguito riportiamo l’intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha aggiornato nuovamente i minimi dell’anno per poi risalire verso quota 21.000 punti. Vista anche la crisi di Governo, sono da mettere in conto nuovi cali?

Navigazione ancora a vista per il nostro indice: la crisi economica e l’incipiente possibile recessione, tra l’altro implicitamente voluta dalle banche centrali per arginare un’inflazione eccessiva, si innesta con l’attuale crisi di Governo.

Tutte le possibilità sono legate alla tenuta dell’Esecutivo, tra l’altro, in una fase storica molto delicata per la nostra economia, alle prese con l’approvazione delle varie tranche del PNRR.

Un’eventuale apertura ufficiale di una crisi avrebbe delle ripercussioni sul nostro debito e, nuovamente, sulle quotazioni dei titoli bancari.

Tra l’altro, se si osservano proprio i principali titoli finanziari, si può notare come siano al test di importanti livelli supportivi che, almeno fino a venerdì scorso sono stati tenuti.

Sul Ftse Mib l’analisi tecnica parla abbastanza chiaramente: pericolose le discese sotto i 20.450 punti del future sul Ftse Mib settembre, che aprirebbero la strada verso i 19.700 punti prima ed i 19.100 punti successivamente.

FTSE MIB MONTHLYjpg

Al rialzo è da monitorare l’ex supporto ora diventato resistenza a 21.100 punti. Le quotazioni del Ftse Mib sono tra l’altro in evidente affanno rispetto a tutti i principali indici come, ad esempio il Dax, che nell’ultima ottava è riuscito a mantenere i minimi di marzo il supporto a 12.780 punti, recuperando, infine anche i minimi di giugno.

Anche dall’altro lato dell’oceano, l’indice S&P500 ha dimostrato una buona tenuta, riuscendo a rimanere sopra il supporto a 3.760 punti, con una contestuale ulteriore discesa della volatilità. 

Qual è il suo giudizio su due titoli come ENI e Tenaris e quali strategie ci può suggerire per entrambi alla luce dell’andamento del petrolio?

Debolezza su più fronti per il titolo Eni. In primis debolezza dovuta agli ultimi storni del greggio sulle possibili notizie di recessione economica.

Il titolo è legato anche parzialmente alle notizie provenienti dall’aumento di capitale di Saipem, con il relativo crollo dei diritti e delle quotazioni dopo l’aumento.

Ed infine management costretto a rimandare l’IPO di Plenitude per condivisibili condizioni non favorevoli di mercato. Con queste premesse è lecito attendersi ulteriori ribassi per ENI, che non considereremo prima del livello di 10,28 euro al fine di individuare un possibile rimbalzo.

Riteniamo probabile una prosecuzione della discesa verso il livello di 8,60 euro euro, dove comunque il titolo inizia a diventare interessante sui multipli.

Situazione un po’ diversa per Tenaris che ha rimbalzato su importanti livelli supportivi ed ora è chiamato alla tenuta del livello almeno dei 12,26 euro entro la fine del mese.

In ogni caso, come ENI, anch Tenaris ha disegnato numerose resistenze nel mese di giugno, tra le quali la più ostica si trova a 14,49 euro.

Per il breve termine riteniamo che il titolo possa proseguire la salita fino a 12,80 euro, dopo di che dobbiamo tornare a valutarlo nuovamente.

Quali indicazioni operative ci può fornire per due industriali come Stellantis e CNH Industrial?

Stellantis è un titolo che continuerà a sorprenderci come gran parte del comparto automotive in quanto, nonostante dati non molto buoni delle immatricolazioni, continua una certa resilienza di questo comparto.

Tuttavia, è necessario fare delle considerazioni. Se si confronta Stellantis con l’indice settoriale DJAutomotive, si può notare una sottoperformance del titolo rispetto all’indice di riferimento.

Inoltre, il titolo ha disegnato una resistenza a 12,77 euro che attende i corsi nelle possibili risalite. Eventuali perdite degli attuali livelli porterebbero il titolo verso il prossimo supporto a 9,20 euro.

In virtù di queste considerazioni, consigliamo di riconsiderare Stellantis alla ripresa della resistenza a 12,77 euro, livello dove una possibile una strategia short avrebbe uno stop piuttosto ampio, del 15% circa, a 14,61 euro.

Più o meno stesso discorso per CNH Industrial, per il quale la configurazione di medio e breve termine appare un po’ più deteriorata rispetto a Stellantis e maggiormente volatile.

Consigliamo l’ingresso sul titolo dopo un’opportuna fase di accumulazione: eventuali ingressi a questi livelli dovrebbero avere uno stop tassativo subito sotto 10,45 euro, in quanto oltre tale soglia si aprirebbe la strada verso discese più marcate.

In ogni caso l’ultimo baluardo del titolo e da considerarsi il livello di 9,67 euro. 

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Continuiamo a ritenere interessante Leonardo che sembra voglia accumulare sotto l’importante resistenza a 10,50 euro. Consigliamo di monitorare il titolo ed eventualmente valutare possibili ingressi sul breakout della resistenza indicata.

Un altro titolo che inizia ad apparirci interessante è Azimut. Saremo compratori sul titolo al livello di 15,53 euro, con eventuale stop loss di tutta la posizione a 14,27 euro.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate