Reddito di cittadinanza: requisiti e come ottenerlo
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Indice dei contenuti
- Cos’è l'RdC
- Primi passi per averlo
- Requisiti
- Soggetti esclusi
- Soggetti esonerati
- Il Patto per il lavoro
- Si può rifiutare l’offerta di lavoro?
- Modifiche alla distanza del luogo di lavoro: casi particolari
- L’assegno di ricollocazione
- Il Patto per l’inclusione sociale
- Come fare domanda
Il Reddito di Cittadinanza (acr. RdC) è una misura di contrasto alla povertà che sostiene le persone in difficoltà economica. Nato con Decreto Legge n. 4 del 28 Gennaio 2019, è un sostegno al reddito finalizzato principalmente alla riabilitazione lavorativa.
Cos’è l'RdC
A differenza della cd. NASpI, l'indennità mensile di disoccupazione, il Reddito di Cittadinanza ha come obiettivo principale l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, rendendo efficiente il sistema di reclutamento e allocazione delle risorse disponibili. Più concretamente, ha come finalità: il contrasto alla povertà, l’aumento dell’occupazione e l’eliminazione delle disuguaglianze.
Coloro che si trovano in stato di insufficienza economica possono, dunque, contare su uno strumento politico attivo che li aiuta a trovare lavoro e ad aumentare la capacità patrimoniale del proprio nucleo familiare.
Primi passi per averlo
L’integrazione al reddito, derivante dal Reddito di Cittadinanza, è legata alla presenza di alcuni presupposti: la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (acr. DID) e l’accettazione di un percorso di riqualificazione personale. I beneficiari, infatti, per poter ricevere il sussidio devono recarsi presso il Centro per l’impiego della propria residenza e presentare il modulo per la cd. Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro.
La Did è la condizione di base necessaria affinché si possa essere inseriti nuovamente nel mondo del lavoro.
Dopo la Did, l’utente è tenuto a sottoscrivere il cd. Patto per il lavoro oppure il cd. Patto per l’inclusione sociale. Quest’ultimo, a differenza del Patto per il Lavoro, richiede:
- che i componenti del nucleo familiare siano occupati da meno di due anni,
- che i componenti del nucleo familiare abbiano già sottoscritto con il proprio Comune di residenza un programma di reinserimento lavorativo personalizzato, ex decreto legislativo 147/2017,
- che il Centro per l’impiego ravvisi l’esistenza di particolari criticità, che risultano ostative alla realizzazione del percorso di inserimento lavorativo.
Ciascuna di queste sottoscrizioni permette ai cittadini di iniziare un percorso lavorativo personalizzato, fondato su caratteristiche pertinenti alla propria condizione iniziale.
Il programma di reinserimento sociale e lavorativo può consistere in diverse tipologie di attività:
- svolgere servizi utili alla collettività,
- completare un ciclo di studi,
- ottenere una qualifica professionale,
- impegnarsi a svolgere le altre mansioni richieste, legate al mondo del lavoro.
Requisiti
L’accesso al Reddito di Cittadinanza è riservato ai componenti del nucleo familiare che hanno già compiuto la maggiore età, sono disoccupati e non frequentano un regolare ciclo di studi.
Ai sensi dell’articolo 4 comma 15-ter del decreto – legge n. 4 del 28 Gennaio 2019, vengono considerati inoccupati:
- i lavoratori con bassa soglia di reddito,
- i dipendenti con reddito da lavoro inferiore a € 8.000,
- i lavoratori autonomi con reddito inferiore a € 4.800.
Ecco chi non è tenuto alla sottoscrizione dei Patti.
Soggetti esclusi dal Reddito di Cittadinanza
Sono esclusi dalla sottoscrizione dei Patti di Lavoro ed Inclusione Sociale del Reddito di Cittadinanza:
- i percettori della cd. Pensione di Cittadinanza,
- i percettori del Reddito di Cittadinanza pensionati, con età dai 65 anni in su,
- i soggetti con disabilità accertata. Resta salva per quest’ultimi la possibilità di chiedere ugualmente l’adesione a un programma di inserimento lavorativo e sociale.
In concreto, per queste categorie di persone il riconoscimento del Reddito di Cittadinanza non è subordinato ad alcun reinserimento lavorativo. Pertanto, nei loro confronti, il centro per l’impiego non procederà con la cd. “chiamata al lavoro”.
Soggetti esonerati dal Rdc
Possono essere esonerati dalla convocazione al lavoro da parte del Centro per l’Impiego coloro che si trovano in una, o più, delle seguenti condizioni:
- hanno incarichi di cura di soggetti del proprio nucleo familiare minori dei tre anni d’età, che presentino una disabilità grave o autoinsufficienza accertate,
- frequentano corsi di formazione professionalizzanti,
- sono occupati ma con basso reddito,
- sono disoccupati ai sensi dell’articolo 4, comma 15 ter del Decreto Legge 4/2019.
A seguito del riconoscimento del Reddito di Cittadinanza, l’utente viene convocato dal Centro per l’Impiego, al fine di stipulare il Patto per il lavoro. Per procedere a tale stipula è necessario che almeno uno tra i componenti della famiglia, soggetti alle condizionalità previste dalla legge, possegga anche solo uno dei seguenti requisiti:
- a. disoccupazione da non oltre due anni;
- b. conclusione da non più di 1 anno del beneficio afferente alla NASpI o altro ammortizzatore sociale per disoccupazione involontaria;
- c. sottoscrizione di un Patto di Servizio presso il Centro per l’Impiego in corso di validità;
- d. assenza di sottoscrizione del progetto personalizzato per il cd REI.
La convocazione può avvenire anche dai Comuni competenti, nell’esercizio dei poteri inerenti all’attivazione di servizi volti al contrasto alla povertà. In tal caso la stipula riguarderà il cd. Patto per l’Inclusione sociale.
Il Patto per il lavoro
A convocazione avvenuta, il beneficiario è tenuto a collaborare con l’impiegato addetto alla redazione del bilancio delle competenze richieste e rispettare scrupolosamente tutti i dettami previsti dal Patto per il lavoro stipulato. Tra gli obblighi da esso derivanti rientra anche quello di accettare almeno una delle offerte di lavoro idonee al proprio profilo.
La congruità dell’offerta di lavoro viene definita tenendo conto dei principi previsti dall’art. 25 del d. lgs 150/2015:
- A) coerenza e affinità tra le esperienze lavorative maturate dall’utente e offerta di lavoro,
- B) distanza fisica e tempi di percorrenza medi tra il domicilio dell’utente e il luogo di lavoro,
- C) durata della condizione di disoccupazione.
Si può rifiutare l’offerta di lavoro?
Riguardo alla possibilità di rifiutare le offerte di lavoro ricevute e al numero di esse, il principio sancito nel DM 42 del 10 Aprile/2018 punto 2, viene integrato dalle seguenti regole:
- la prima offerta di lavoro è considerata “congrua” se presenta le caratteristiche di distanza massima di cento chilometri oppure è raggiungibile in un tempo massimo di cento minuti, attraverso il trasporto pubblico. La seconda offerta di lavoro può toccare i duecentocinquanta chilometri di distanza dal domicilio dell’utente. La terza offerta di lavoro può riguardare una località inserita nell’intero territorio italiano. Questi dettami restano validi per i primi 12 mesi di fruizione del beneficio.
- Qualora siano già trascorsi 12 mesi dall’attribuzione del beneficio di Reddito di Cittadinanza, l’offerta di lavoro diviene congrua se la distanza tra il luogo di lavoro e la residenza dell’utente non superi i duecentocinquanta chilometri. Questa regola vale per la prima e la seconda chiamata al lavoro.
- Conclusi i 18 mesi di percezione del Reddito di Cittadinanza, in caso di rinnovo del beneficio l’utente può ricevere un’offerta di lavoro in qualunque parte del territorio italiano.
Modifiche alla distanza del luogo di lavoro: casi particolari
Disabili
Alle regole fin qui esposte sono previste alcune deroghe per la tutela di particolari esigenze.
Se l’utente beneficiario abbia, nel proprio nucleo familiare, soggetti con disabilità ha diritto a ricevere un’offerta di lavoro che non supera i cento chilometri dalla sua residenza.
Figli minori
Se l’utente è genitore di uno o più figli minori, anche in caso di separazione legale, non è sottoposto alle regole previste per il caso di rinnovo del beneficio. In più, nel caso di terza offerta di lavoro, la distanza tra la residenza dell’utente e il luogo lavorativo non deve eccedere i duecentocinquanta chilometri.
N.B. Il periodo di validità di tali deroghe opera soltanto per i primi 24 mesi complessivi di fruizione del Reddito di Cittadinanza.
L’assegno di ricollocazione
I soggetti che hanno stipulato presso i Centri per l’Impiego il Patto per il Lavoro, oppure hanno già ottenuto le credenziali per il portale online, relativo al medesimo servizio, fino al 31 Dicembre 2021 ottengono il cd. Assegno di ricollocazione. Questo strumento è pensato per consentire ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza di essere assistiti nella ricerca intensiva e personalizzata di lavoro.
Requisiti per l’ottenimento dell’assegno di ricollocazione
I fruitori dell’assegno di ricollocazione devono essere soggetti che:
- hanno sottoscritto la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro cd. DID,
- hanno sottoscritto il Patto di lavoro o servizio,
- non beneficiano di altre politiche sociali.
Patto per l’inclusione sociale
Qualora la situazione dell’utente sia particolarmente complessa, i Comuni competenti possono attivare particolari misure per il contrasto alla povertà. In tali casi si procede ad una valutazione multidimensionale approfondita del nucleo familiare del richiedente, al fine di attivare processi di riduzione ed eliminazione dello stato di povertà. Per l’ottenimento di questo risultato, i Comuni possono rivolgersi ad altri enti territoriali.
NB: Vi ricordiamo che questa voce potrebbe subire cambiamenti in relazione alle modifiche normative del caso. Avremo cura di aggiornarla con riferimento alle novità introdotte.
Come fare domanda per il Reddito di Cittadinanza
Per richiedere il Reddito di Cittadinanza basta seguire le indicazioni sulla pagina ufficiale del Governo. L'utente può fare domanda di RdC anche tramite:
- il sito INPS ,
- l'Ufficio postale più vicino,
- un centro CAF.
Compilato il modulo e inoltrata la domanda, la card RdC si potrà ritirare direttamente all'ufficio postale.
Draghi proroga il reddito di emergenza
di Valentina SimonettiReddito di emergenza: arriva la conferma da una fonte autorevole ai vertici di governo, della proroga per ulteriori rate. Oltre a nuove misure contro la povertà che riguarderanno anche modifiche al reddito di cittadinanza e all'indennità di disoccupazione Naspi. Ecco le ultime notizie sulla bozza del decreto Sostegno che sarà approvato a breve dal Consiglio dei Ministri.

Arrivano soldi antipovertà. Salvo il Reddito di Cittadinanza
di Riccardo ValleÈ quasi ufficiale ormai. Il Reddito di Cittadinanza non sarà cancellato dal nuovo Governo. Il Decreto Sostegno, che molto probabilmente leggeremo la prossima settimana, conterrà un miliardo di Euro stanziati per finanziare Reddito di Cittadinanza e Reddito di Emergenza. Misura, il RdC, che si è trovata al centro di feroci critiche, ma che soprattutto in epoca Covid, è riuscita a incrociare molto spesso le necessità delle parti più sensibili della popolazione.

Reddito di cittadinanza: ecco i sussidi cumulabili
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Reddito di cittadinanza: è addio con Draghi. Chi rischia ora
di Viviana VitaleCon l’arrivo di Mario Draghi e la formazione del nuovo Governo italiano, scatta immediatamente l’allarme per il sostegno economico del reddito di cittadinanza che attualmente viene erogato in favore di tutte quelle famiglie italiane che al momento si trovano in una situazione economica e lavorativa di difficoltà. Nonostante Draghi non si sia ancora espresso esplicitamente sul tema, all’orizzonte potrebbe essere molto plausibile l’emergere di importanti cambiamenti per il RdC. Ecco quindi cosa potrebbe cambiare adesso e chi rischia di perderlo definitivamente.

Reddito di cittadinanza: disastro marzo. Addio RdC, per chi?
di Davide PantaleoIl reddito di cittadinanza a marzo riserverà brutte sorprese a tanti: scatta il blocco dell'Inps sulla ricarica. Chi colpirà e cosa fare?

Draghi trasforma il Reddito di Cittadinanza
di FtaBasta assistenzialismo, con Draghi cambia anche il reddito di Cittadinanza. Il nuovo governo accelera sulla riforma delle politiche attive del lavoro con l'obiettivo di far ripartire l'occupazione.
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RdC e NaspI. L'accredito INPS triplica. Ma solo per alcuni
di Riccardo ValleLa presentazione tardiva dell’Isee 2021 ha comportato la sospensione del Reddito di Cittadinanza. L’INPS ha provveduto a congelare la mensilità di febbraio fino al momento della regolarizzazione della posizione. Il mese di marzo sarà allora occasione di una doppia ricarica sulla carta RdC, che diventerà tripla per chi percepisce anche la NaspI
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Reddito di cittadinanza ridotto a marzo. Ecco a chi!
di Antonella TortoraEsistono delle condizioni per cui l’INPS procedere al taglio dell’importo della ricarica del Reddito di cittadinanza. I motivi possono essere diversi. Attraverso questo articolo risponderemo a Sofia una lettrice che si è vista decurtare l’importo dell’assegno di febbraio e ora teme che accade anche per il mese di marzo. A Francesco che ha ricevuto una somma di denaro come donazione e teme che il sussidio sia a rischio. Parleremo dei silenzi di Draghi che potrebbero nascondere una brutta sorpresa. Se l’argomento ti interessa leggi l’articolo per vedere cosa cambia per te dal prossimo mese!
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Reddito di cittadinanza ridotto dall'Inps. Ecco il perché
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Solo mafia, terrorismo e truffa grave escludono il RdC
di Sonia FascendiniAvere dei precedenti penali non significa sempre essere esclusi dal reddito di cittadinanza. In alcuni casi è una questione di tipo di reato, in altri di data della condanna, in altri ancora
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