Il “Black Friday” delle criptovalute! È la fine dei Bitcoin?

Il prezzo Bitcoin crolla sotto la metà del massimo storico! Cosa si nasconde dietro questa tendenza? L’era delle criptovalute è già finita?

Non può essere sfuggito agli amanti delle criptovalute il crollo che ha investito tutte le valute digitali, a cominciare dai Bitcoin, dall’inizio del 2022.

Complici di questo schianto delle cripto senza dubbio le azioni combinate della Federal Reserve Board (Fed) statunitense, con l’aumento dei tassi di interesse, e il ban, minacciato o già applicato, al mining e alle transazioni cripto in molti paesi, quali Russia, Cina, Kosovo e Kazakistan.

Se gli effetti a breve termine sono evidenti con i BTC che scendono di molto sotto i 40.000 dollari, resta da chiedersi quale impatto questa situazione avrà sul futuro di Bitcoin e criptovalute a lungo termine, cioè se il destino delle criptovalute è ormai compromesso per sempre.

A questo proposito la posizione degli analisti non muta molto rispetto alla prassi, dove i sostenitori cripto sono convinti che tale discesa non sia altro che espressione della volatilità propria delle criptovalute in questa fase storica di mercato e invece i nemici delle valute digitali, che annunciano l’imminente crollo.

Resta da registrare che nei fatti non è la prima volta che i BTC vedono un un crollo simile, situazione analoga si è verificata tra aprile e luglio dello scorso anno, anche se questo non ha inficiato la crescita del prezzo BTC sul lungo periodo.

Inoltre, se la fuga dal mondo Bitcoin influenza piccoli e medi investitori, rimangono invece fortemente ancorati al mercato BTC i principali investitori privati, i cosiddetti Bitcoin Bull.

Cerchiamo quindi di capire in che modo questa tendenza ribassista delle criptovalute sul mercato degli ultimi giorni può davvero minarne il destino dei Bitcoin o se è solo una fase di passaggio. 

Michael Saylor spiega il crollo di Bitcoin e Criptovalute degli ultimi giorni

A spiegare cosa potrebbe accadere e prezzo Bitcoin e il perché di questo crollo improvviso è stato Michael Saylor, CEO di MicroStrategy e uno dei principali investitori in criptovalute del mondo.

Saylor è stato prima di tutto chiaro su un punto e cioè che né lui né MicroStrategy hanno alcuna intenzione di vendere i propri BTC. 

Il piano di Saylor è chiaro: i Bitcoin sono stati acquistati per essere posseduti a lungo termine e la situazione attuale non è altro che il riflesso di fattori macro che influenzano l’economia globale.

Ai microfoni di Bloomberg 1.0 lo scorso 20 gennaio, Saylor ha dichiarato che il crollo dei Bitcoin rappresenta uno dei difetti delle criptovalute nella loro fase storica, caratterizzata da una forte volatilità, dovuta anche alla scarsità di capitale nei mercati da parte degli investitori istituzionali.

In realtà, proprio questo imminente crollo dovrebbe da un lato spingere le autorità ad una maggiore regolamentazione delle criptovalute. Dall’altra, Saylor riflette sul fatto che a dispetto di questo crollo che spaventa gli investitori a medio e breve termine, i grandi investimenti in Bitcoin di personaggi famosi e noti continuano e proprio questo prezzo a ribasso potrebbe essere la fase adatta per l’ingresso degli investitori istituzionali.

Questi ultimi sono importanti perché il loro ingresso in massa nel mercato Bitcoin sarà il fattore che determinerà per Saylor il consolidarsi di una regolamentazione cripto e la fine della volatilità sui mercati.

Think Wealthy riporta un’intervista a Michael Saylor in cui il CEO illustra la sua opinione su quello che sta accadendo al prezzo Bitcoin ed espone quali sono le sue previsioni sul lungo termine:

Il Prezzo Bitcoin scende del 50%, qual è la spiegazione degli analisti?

Se analizziamo i dati di mercato, dopo il Black Friday del 21 gennaio, i Bitcoin lunedì 24 gennaio sono scesi  ancora, esattamente alla metà del valore di prezzo stabilito dal picco massimo mai toccato, registrando in un weekend una ulteriore caduta del 10%.

In ogni caso, questa volatilità non sorprende troppo gli esperti del settore se si considera che è l’ottava volta dal suo lancio, nel 2009, che i Bitcoin vedono un crollo del prezzo pari al 50% del valore. Come sottolinea Charlie Bilello di Compound Capital Advisors, una situazione analoga si è verificata lo scorso luglio quando nel giro di pochi mesi il prezzo Bitcoin ha registrato un crollo del 52%.

Gli analisti sono tutti concordi nel ritenere che la banca centrale statunitense, la Federal Reserve Board (Fed), sia la principale responsabile di questo crollo, con l’annuncio del prossimo aumento dei tassi di interesse delle obbligazioni.

Questa situazione ha determinato una riduzione di oltre il 40% del volume delle transazioni di piccole dimensioni nel mercato cripto.

Quello che è molto interessante da rilevare, come sottolineato da The Wall Street Journal, è che mentre dilaga la paura del mondo cripto e diminuiscono le piccole e medie transazioni, cresce il volume di ricerca su google della parola “NFT”, cioè acronimo di non fungible token, altra frontiera del mondo blockchain. Analogamente il volume di ricerca della parola Bitcoin scende.

Crollo del prezzo BTC?! Nulla da temere secondo i Bitcoin Bulls

Ma ad essere stati travolti dalle scelte della Fed e coinvolte nel crollo di prezzo non sono solo Bitcoin, ma Ethereum che è la seconda criptovaluta del mondo dopo i BTC scende anche lei del 53%. Solana, astro nascente tra le criptovalute, è scesa del 64% Shiba Inu addirittura del 75%.

Tuttavia, i principali Bitcoin Bull, come nel gergo cripto si chiamano i principali investitori, considerano questa fase semplicemente una manifestazione della volatilità delle valute digitali e molti sostengono che questo sia invece il momento buono per comprare.

Questo ad esempio quanto afferma su Twitter il presidente salvadoregno Bukele, che ricordiamo ha adottato il Bitcoin come valuta di stato. Bukele che non di mostre per nulla spaventato dal crollo, ha usato questa discesa del prezzo BTC per accumulare ancora più token.

El Salvador ha per altro anche annunciato la prima emissione di Volcano Bond, cioè cripto obbligazioni a febbraio del prossimo anno.

El Salvador, il futuro dei Bitcoin o una truffa di Stato?

Al momento lo Stato di El Salvador possiede circa 1.500 BTC, dei quali 410 comprati dopo il crollo dello scorso venerdì, per il prezzo complessivo di 15 milioni di dollari.

Se l’impresa di Bukele è stata festeggiata dai cripto-investitori, in realtà, tale manovra ha anche degli aspetti oscuri.

In primo luogo i BTC, come valuta digitale di Stato, in El Salvador vengono scambiati sulla piattaforma di scambio gestita dal governo e chiamata Chivo, questa il giorno della sua inaugurazione si è bloccata causando non pochi problemi.

In El Salvador si sono poi susseguite molte proteste con i cittadini che continuano a preferire il dollaro.

Secondo alcuni esperti la manovra di Bukele cela una serie di usi impropri delle criptovalute, quali la necessità di trovare finanziamenti aggirando alcune restrizioni della banca mondiale e legate al dollaro.

Se questa situazione potrebbe non giovare ai salvadoregni, la cui economia era già piuttosto instabile, il progetto rappresenta pregi per il mercato BTC che ad esempio in El Salvador sono estratti sfruttando unicamente l’energia geotermica e quindi sostenibile dei vulcani del paese.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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