Nuovo annuncio da parte del governo Meloni. la novità riguarda la possibilità di mettere in campo un aiuto economico per le famiglie italiane per supportarle nelle spese del carburante.
L’obiettivo è senza dubbio venire incontro alle famiglie anche a seguito della mancata riconferma del taglio delle accise sul carburane determinando cosi un aumento del prezzo di benzina, diesel e gpl.
Senza trascurare il fatto che in questo mese di agosto il prezzo della benzina ha sforato oltre i 2,20 al litro in autostrada e tra gli 1,92 e gli 1,98 euro al litro nelle varie Regioni.
Cifre record in questo ultimo anno ed il motivo è legato soprattutto all’andamento del prezzo del petrolio.
Certamente sono lontani i prezzi rilevati nel periodo dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ma le tariffe continuano a salire.
Dalle notizie del Governo la motivazione sarebbe legata all’aumento del prezzo del petrolio a seguito della decisione dei principali Paesi esportatori (come l’Arabia saudita) di abbassare la produzione.
Gli Stati dell’Opec+ hanno fissato un tetto di produzione più basso per il 2024, e allo stesso tempo l’Arabia saudita, il maggior esportatore al mondo, ha deciso di estrarre circa un milione di barili in meno al giorno.
Di conseguenza meno esportazioni fanno salire i prezzi del prodotto. Va tenuto presente inoltre che tra i Paesi Opec+ c’è anche la Russia.
Ecco perché in tempi come questi arriva l’idea di una nuova misura a sostegno delle famiglie italiane: un bonus benzina per i redditi più bassi.
Scopriamolo nel dettaglio.
Bonus benzina, novità dal Governo per i redditi bassi: ecco a chi spetta e come funziona
Sarebbe già sul tavolo del governo il nuovo Bonus benzina per i redditi più bassi.
L’idea nasce per contrastare il folle aumento di questi mesi del carburante ormai stabile a ridosso dei due euro al litro.
Per attuare la misura servirebbero circa 2 miliardi di euro che il governo ha già in tasca grazie all’aumento dell’Iva sui rifornimenti.
La proposta sarebbe quella di impiegare tale cifra a sostegno dei cittadini.
Non si parla invece di taglio delle accise per una doppia motivazione: la prima è che un taglio di 25 centesimi costerebbe al governo circa 1 miliardo al mese.
La seconda motivazione è che tagliando le accise a beneficiarne sarebbero tutti: dalla famiglia a basso reddito a quelle che hanno magari in garage una macchina magari molto più potente.
Non ci sarebbe distinzione tra chi è in difficoltà da chi invece non avrebbe problemi economici.
Per tutte queste motivazioni il ministro dello Sviluppo economico ha lanciato la proposta di una misura una tantum da erogare alle famiglie in difficoltà definendolo un «bonus benzina» per i redditi bassi.
Bonus Benzina, ecco come funzionerà
Tante sono le strade percorribili per il funzionamento del Bonus Benzina.
C’è chi ritiene potrebbe funzionare come il «bonus anti-inflazione» da 150 euro, che è stato erogato direttamente dall’INPS a tutti i lavoratori dipendenti, agli autonomi e ai pensionati, con un reddito annuo lordo non superiore ai 20.000 euro.
Sarebbe auspicabile utilizzare tale strada perché sarebbe certamente più rapida della nuova carta Dedicata a te che inevitabilmente comporterebbe tempi più lunghi.
Taglio delle accise: non si può fare
Mentre si discute sulla modalità di erogazione del nuovo Bonus Benzina, certo è il blocco del taglio delle accise, soprattutto al momento non ci sarebbero le risorse necessarie a porlo in essere.
Lo ha sottolineato anche il ministro Urso: “Il taglio delle accise? Oggi non si può fare”.
Mancano le risorse per coprire il taglio che dovrebbe costare circa 13 miliardi di euro l’anno. Il governo al momento ha altre priorità: il taglio del cuneo fiscale, al fine di renderlo strutturale.
Lo ha sottolineato anche la ministra del Lavoro Marina Calderone che ha dichiarato che «Le risorse vanno destinate a chi ha realmente bisogno».
La situazione al momento sembra essere molto altalenante. Il rischio che si prospetta per il prossimo autunno è un ulteriore aumento del costo del carburante e non solo. Anche i prezzi dei beni di prima necessità potrebbero ritornare ad aumentare gravando sempre più sulle famiglie italiane già ridotte allo stremo.
Urge perciò +presa di posizione del governo per contrastare il caro benzina.