Perché la BCE ha deciso di aspettare giugno per tagliare i tassi?

Il taglio dei tassi d'interesse potrebbe arrivare a giugno, ecco perché la BCE intende aspettare il secondo semestre.

Alla vigilia della riunione BCE di aprile 2024, il taglio dei tassi d’interesse sembra ormai da escludere, e l’opinione più diffusa è che la BCE potrebbe voler aspettare giugno prima di procedere con i primi tagli. Ma perché questo “rinvio” se l’inflazione è ormai ad un passo dal target del 2% e scende più velocemente delle attese?

Cala l’inflazione ma i non i rischi

A marzo 2024 si è registrato un calo dell’inflazione superiore alle attese, si stimava infatti uno scenario di stabilità in cui l’inflazione sarebbe rimasta al 2,6%, ovvero sui livelli di febbraio 2024 e nel caso peggiore, una ripresa dell’inflazione legata ai disordini del mar rosso e i rallentamenti nelle forniture di greggio in Europa. Tale scenario tuttavia è stato scongiurato e, contro ogni previsione, l’inflazione ha continuato a scendere, raggiungendo a marzo il 2,4%.

Per la prima volta sotto il 2,5% e orma ufficialmente in area 2%, il taglio dei tassi d’interesse non è più un miraggio e nell’aria si respiravano le prime ipotesi di un taglio anticipato.

Secondo i più ottimisti la BCE avrebbe potuto anticipare il taglio dei tassi d’interesse, che molti stimano potrebbe avvenire a giugno, già alla riunione dell’11 aprile.

A 24 ore circa dalla riunione tuttavia, l’opinione più diffusa tra gli esperti del settore è che la BCE possa decidere di non anticipare il taglio e aspettare la riunione in calendario per il 6 giugno.

Se si guarda al quadro generale europeo, sulla base dei dati Eurostat, possiamo osservare che negli ultimi mesi l’inflazione è calata in modo costante, seguendo un trend iniziato a novembre 2022 e che ora si appresta a raggiungere l’obbiettivo prefissato di un inflazione al 2%.

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Il calo dell’inflazione, come è noto, è stato possibile grazie alla politica monetaria restrittiva della BCE, che tuttavia ha causato un forte rallentamento dell’economia e della crescita e, negli ultimi 2 anni circa, sull’Europa ha aleggiato, in maniera quasi costante, l’ombra di una recessione.

In quest’ottica il mese di giugno rappresenta un momento ottimale per il taglio dei tassi o quantomeno per una loro limatura, più precisamente, molti esperti ritengono che una limatura dei tassi a giugno, utilizzata come misura di risk management nei confronti della crescita, potrebbe evitare di incorrere in un hard landing.

Ad aprile una riunione consultiva e di aggiornamento

Molti analisti ritengono la riunione dell’11 aprile, una riunione di aggiornamento e consultiva, il cui obbiettivo non è quello di prendere una decisione in merito ai tassi di interesse, ma quello più pragmatico di fare il punto della situazione in attesa della più significativa riunione di giugno.

Giugno sarà un momento decisivo, non solo perché inaugura il secondo semestre dell’anno, ma anche e soprattutto perché, in quella riunione, sarà possibile operare sulla base di dati e proiezioni relative al quadro macroeconomico europeo.

La quantità di informazioni in possesso del consiglio direttivo, a giugno, sarà nettamente superiore alle informazioni disponibili alla riunione di aprile, pertanto, tale riunione è considerata da molti come più appropriata per una decisione di tale rilievo quale potrebbe essere il taglio dei tassi d’interesse sull’euro.

Ad aprile quindi si attende una riunione di carattere transitorio, non incisiva, se pur estremamente importante poiché nella riunione di aprile si cercherà di capire cosa avverrà dopo giugno e il probabile taglio dei tassi e saranno proprio le valutazioni elaborate nei prossimi mesi, a partire dalla riunione di aprile, che consentiranno, o meno, il taglio dei tassi a giugno.

Attesa per giugno

L’ipotesi di un rinvio a giugno della decisione cruciale di tagliare i tassi d’interesse sembra alimentata da diversi fattori tecnici, politici e matematici.

Un taglio ad aprile potrebbe essere prematuro e portare ad un hard landing, diversamente, aspettando giugno, l’atterraggio potrebbe essere più morbido, e gli effetti di un taglio dei tassi d’interesse potrebbero essere più attenuati e quindi maggiormente positivi.

Il dibattito sulla necessità di tagli ad aprile o la possibilità di attendere ancora qualche mese, è chiaramente di natura politica e sarà proprio la politica interna alla BCE ad avere l’ultima parola. In quest’ottica, il consiglio si divide in due grandi schieramenti, da un lato vi sono coloro che spingono per un taglio il prima possibile, dall’altro vi sono coloro che, per ragioni diverse, preferiscono attendere.

In termini puramente matematici, secondo quanto deducibile dai vari interventi e le varie osservazioni fatte nelle ultime settimane, i membri del consiglio che vorrebbero anticipare ad aprile il taglio dei tassi sono in minoranza rispetto a coloro che ritengono sia opportuno attendere ancora qualche mese, pertanto, lo scenario ad oggi più probabile è che la BCE deciderà di attendere la riunione del 6 giugno per prendere una decisione sui tassi d’interesse. Cosa succederà dopo giugno invece, rimane un incognita.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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