Il bonus verde è la detrazione IRPEF del 36% sulle spese sostenute per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private o condominiali di edifici esistenti e la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Vediamo i lavori che rientrano nell’agevolazione, fino a quando sarà possibile ottenerla, come viene fruito il bonus e l’importo massimo detraibile per unità immobiliare.
Bonus verde 2024: spese agevolabili
Il bonus verde 2024 è un’agevolazione fiscale rivolta ai proprietari di immobili per incentivarli a sistemare:
- •
le aree esterne a verde private o condominiali di edifici esistenti;
- •
pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
- •
la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Tra le spese agevolabili rientrano anche quelle di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione dei lavori.
L’intervento deve esser innovativo o migliorativo e può riguardare la realizzazione di pergolati (coperture a verde) di giardini pensili, ma anche di fioriere per balconi e terrazze: quello che è importante sottolineare è che le migliorie devono essere permanenti.
Spese che non rientrano nell’agevolazione
Il bonus verde non spetta per i seguenti tipi di spesa:
- •
per negozi, uffici e altri immobili non destinati all’uso abitativo. In caso di utilizzo promiscuo – sia abitativo che d’ufficio o altro – il beneficio riconosciuto è pari alla metà, ovvero al 50% della detrazione che sarebbe spettata per un immobile totalmente a uso abitativo;
- •
la manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa ad un intervento innovativo o modificativo nei termini sopra indicati;
- •
le spese sostenute per la “sistemazione a verde” in fase di costruzione;
- •
i lavori in economia;
- •
i sistemi di illuminazione e i complementi d’arredo delle aree verdi (Risposta MEF Interrogazione parlamentare 8 marzo 2022, n. 5-05799).
Fino a quando è in vigore
Istituito dalla legge di Bilancio 2018 ( art. 1, commi da 12 a 15, legge n. 205/2017), il bonus è stato prorogato per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 dalla legge di Bilancio 2022 (articolo 1, comma 38, legge 234/2021).
Come funziona la detrazione fiscale
L’agevolazione consiste in una detrazione Irpef del 36% delle spese sostenute per le innovazioni o migliorie che abbiamo elencato, su una spesa massima di 5 mila euro (quindi la detrazione massima è di 1.800 euro). Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che ne consentano la tracciabilità (es. bonifico bancario) e devono essere conservate tutte le ricevute fiscali o le fatture rilasciate dalla ditta che ha eseguito i lavori.
L’importo spettante a titolo di detrazione Irpef si potrà ricevere in 10 quote annuali (ad esempio, se si spende la cifra massima detraibile ammonterà a 180 euro l’anno per dieci anni). Quindi le somme necessarie alle migliorie saranno del tutto anticipate dal contribuente che potrà usufruire dello sconto Irpef su ogni immobile che possiede a uso abitativo che intende migliorare con gli interventi già esposti.
Il bonus verde si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o REDDITI PF). Nello specifico nel modello 730 vanno indicate nel quadro E con il codice 12
Come specifica l’Agenzia delle Entrate, per gli interventi di importo complessivo superiore a 70.000 euro, avviati dal 28 maggio 2022, per richiedere la detrazione è necessario che essi siano eseguiti da datori di lavoro che applicano i contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (articolo 1, comma 43-bis della legge di bilancio 2022). Il contratto collettivo applicato deve essere indicato nell’atto di affidamento dei lavori (stipulato a partire dal 27 maggio 2022) e nelle fatture emesse in relazione all’esecuzione dei lavori.