Dopo il crollo, FTX chiede denaro ai politici: basterà per uscire dalla bancarotta?

Una storia che non smette di fare parlare di sé. FTX adesso sembra volere la restituzione del denaro donato ai politici. Chissà se acconsentiranno.

Dalla caduta di FTX sembra già essere passato molto tempo, ma in realtà si parla solo di pochi mesi.

Le ripercussioni avute sono state parecchie, ormai lo sanno tutti.

Non è passato un giorno che l’ex società di Sam Bankman-Fried non facesse parlare di sé e oggi torna a farlo con un argomento un pò più scomodo tra quelli più recenti. Sembra infatti che in una lettera recente, la crypto società abbia chiesto indietro il denaro donato precedentemente ai politici durante le campagne elettorali e di beneficenza. Ma non solo! Oggi vediamo cosa sta succedendo, anche perché di quanti soldi si tratterebbe? Permetterebbero a FTX di riprendersi?

Ricordiamo che la società deve più di $3 miliardi! Una cifra non da poco e che mette il curatore fallimentare John Ray III in una situazione assai scomoda.

Crollo FTX: bancarotta crypto 2022

Non credo che i trader e gli investitori vogliano parlarne ancora, ma purtroppo la questione si fa sempre più spinosa.

Considerando ciò che è accaduto l’anno scorso, il crollo di FTX si colloca tra i peggiori in assoluto. Forse si tratta delle bancarotta crypto peggiore del 2022!

Questo perché è stata una doccia d’acqua fredda, inaspettata e che ha causato non pochi danni. Oggi la situazione non è molto migliorata, pur avendo la società un nuovo amministratore delegato che dovrebbe occuparsi della questione, John Ray III.

Sam Bankman-Fried arrestato?

La notizia dell’arresto dell’ex CEO della società risale al 2022.

Tuttavia, Sam Bankman-Fried è stato rilasciato a seguito del pagamento di una cauzione. L’ammontare della spesa è stata di $250 milioni, ma non c’è da sorprendersi. Nonostante il congelamento dei beni, ricordiamo di parlare di uno degli uomini che più si è arricchito con le criptovalute e le sue risorse sembrano non avere molti confini.

Oggi si trova agli arresti domiciliari in California, nella casa della sua famiglia, ma continua a indisporre la corte.

Le sue dichiarazioni e il suo carattere sprezzante non lo aiutano di certo. Di questo passo, i suoi buoni propositi di aiutare la società non varranno molto.

La lettera ai politici di FTX

La necessità di fondi si fa sentire.

Alcune indiscrezioni, poi testimoniate dalla stessa FTX, vedrebbero la comparsa di messaggi confidenziali inviati a numerose figure politiche.

La crypto società e i suoi debitori hanno avanzato la loro richiesta di restituzione del denaro donato da Bankman-Fried prima del fallimento della società a novembre con la minaccia di un’azione legale.

Precedentemente avevano già chiesto il rimborso “volontario” delle donazioni, ma ora la questione si fa ancora più seria.

Sembra che adesso la società abbia chiesto espressamente di restituire il denaro entro il 28 febbraio.

La notizia ovviamente porta a pensare che si tratti di cifre esorbitanti, ma non è proprio così, considerando l’ammontare del debito miliardario della società.

Donazioni e borse di studio

FTX ha partecipato a diverse campagne.

Diversi gli scopi ovviamente, che oscillano dal sostegno a determinati politici fino all’elargizione di borse di studio.

Una lotta per ben 93 milioni di dollari statunitensi (secondo le stime dei debitori) in donazioni politiche FTX fatte a una serie di Washington, DC, legislatori e cause in tutto lo spettro politico.

Un membro su tre dell’attuale Congresso ha ricevuto contributi dall’orbita di Sam Bankman-Fried, secondo quanto riportato da alcuni siti. È stata una campagna d’influenza enorme, andata ben oltre il semplice partito.

Oggi questo denaro deve essere restituito e sui questo la società non transige.

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Curatore fallimentare FTX vs SBF

Sam Bankman-Fried ha dichiarato di volere aiutare nella ripresa del gigante crypto.

Tuttavia non sono una novità le antipatie con il nuovo amministratore delegato, John Ray III.

Secondo il nuovo curatore fallimentare, il crollo di FTX è stato dovuto alla cattiva gestione del CEO e dei suoi collaboratori, a suo avviso poco esperti per gestire un’impresa di questa portata.

Nonostante la buona volontà dell’ex CEO infatti, sembra che Ray non abbia una forte stima nei suoi confronti.

Inoltre ricordiamo che la mancanza di registrazione in merito alle transazioni societarie sta rendendo il lavoro del nuovo amministratore delegato assai complicato!

Restituire il denaro salverà FTX?

Onestamente sembra improbabile.

Credere che questi “probabili” $93 milioni possano salvare FTX è da sciocchi.

Secondo le dichiarazioni della società, potrebbero essere recuperati fino a $4,6miliardi in contanti e asset, ma si attendono ancora novità in merito. D’altronde, quanto potrà valere la parola di un team dimostratosi così inaffidabile? Oggi non sappiamo se politici e istituzioni restituiranno il denaro, ma quello che è certo riguarda la somma dovuta dalla piattaforma crypto: si parla di miliardi e non milioni. Ed è bene ricordarlo.

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