Bollo auto non pagato: ecco quando ti possono pignorare la vettura

Chi non paga il bollo auto è un evasore fiscale. L'importo è senza dubbio ridotto, ma può portare a delle sanzioni amministrative pecuniarie.

Chi non paga il bollo auto è un evasore fiscale. L’importo è senza dubbio ridotto, ma può portare a delle sanzioni amministrative pecuniarie. Ma attenzione: chi si dovesse accorgere in tempo di non aver pagato questo dazio, subirà delle conseguenze molto pesanti. Al contrario se si continua a non pagare il bollo auto per lungo tempo, le conseguenze potrebbe diventare particolarmente gravi.

In altre parole questo significa che, se ci si dovesse dimenticare di pagare il bollo auto, si potrà continuare a circolare con il proprio mezzo senza particolari problemi. Quello a cui si rischia di andare incontro sono le cosiddette more, ossia ad una vera e propria maggiorazione dell’importo che si dovrà andare a pagare. Questa maggiorazione cresce man mano che aumenta il ritardo. A questo punto pare evidente che è necessario comprendere quando scatti la mora per il bollo auto e sapere come viene calcolata. Questo ci eviterà di andare incontro a brutte sorprese: tra queste c’è anche il pignoramento del veicolo.

Bollo auto, entro quando lo devi pagare

Iniziamo a ricordare quali sono le regole che condizionano il pagamento del bollo auto. Questa tassa deve essere pagata in un’unica soluzione, una volta all’anno. La scadenza non è la stessa per tutti gli automobilisti, ma corrisponde con il mese nel quale il veicolo è stato acquistato (regola che vale anche quando si acquista un mezzo di seconda mano). Nel caso in cui il diretto interessato si sia dimenticato di questa data, potrà recuperarla online: sarà sufficiente consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate o quello dell’Aci, indicando il numero di targa del veicolo. Sarà possibile conoscere gratuitamente la data di scadenza del proprio bollo auto.

Come abbiamo spiegato in precedenza, il bollo auto dovrà essere saldato nel corso del mese nel quale è stata immatricolata la vettura. La normativa, fortunatamente, ha previsto un periodo di tolleranza prima che scatti la mora e le sanzioni previste. Il contribuente avrà la possibilità di saldare questa imposta – senza che gli arrivi una qualsiasi sanzione – entro la fine del mese successivo rispetto a quello in cui il mezzo è stato immatricolato. Faccio un esempio molto pratico: nel caso in cui l’auto è stata immatricolata il 5 luglio, si avrà tempo di pagare il bollo auto senza penali entro il 31 agosto.

Bollo auto: quando scatta la mora

Quando scatta la mora per il bollo auto? Questa parte il giorno successivo rispetto a quello di tolleranza. Per semplificarci un po’ la vita torniamo all’esempio precedente: l’auto è stata immatricolata il 5 luglio, la tassa deve essere pagata entro il 31 agosto e la mora parte dal primo settembre. Questa significa, sostanzialmente, che parte dal primo giorno del mese successivo rispetto a quello di immatricolazione.

Ma cos’è la mora? Altro non è che una vera e propria sanziona amministrativa che fa lievitare il conto che i contribuenti devono pagare alla Regione o all’Agenzia delle Entrate. Oltre al maggiore importo che il diretto interessato è costretto a pagare, non ci sono altre conseguenze. Questa è, a tutti gli effetti, solo e soltanto una sanzione di tipo amministrativo. La mora potrà essere bloccata solo dal pagamento integrale del debito, che il contribuente ha accumulato fino a quel momento.

A questo punto, sicuramente, la domanda successiva, che i nostri lettori si porranno, è a quanto ammonti la mora per il bollo auto: è pari al 30% dell’importo dovuto. Nel corso del primo anno di ritardo, comunque, sarà possibile riuscire ad ottenere uno sconto sulle sanzioni: in questo caso stiamo parlando del ravvedimento operoso. Semplificando al massimo la procedura, questo significa che nel corso del primo anno, la mora per il bollo auto aumenta con il passare dei giorni e dei mesi. Nel dettaglio accadrà quanto segue:

  • regolarizzare il pagamento della tassa entro i primi 14 giorni dopo la scadenza della tolleranza, porta ad una sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo. Questo significa che se si paga al quattordicesimo giorno la sanzione sarà pari all’1,4%;
  • regolarizzare la propria posizione tra il 15° ed il 30° giorno dopo la scadenza, si subisce una sanzione pari all’1,5%;
  • dal 30° al 90° giorno la sanzione è dell’1,67%;
  • dal 90° giorno a 1 anno la sanzione è del 3,75%.

Le conseguenze per chi non paga il bollo auto

Cosa succede, invece, a chi dovesse decidere di non pagare completamente il bollo auto? Nel momento in cui la Regione o l’Agenzia delle Entrate dovessero accorgersi che non è stato versato, provvedono ad inviare al contribuente un avviso di pagamento. Chi lo riceve avrà tempo 60 giorni per presentare un ricorso. Nel momento in cui sia passato questo termine, l’ente iscriverà a ruolo il proprio credito e passa alla riscossione forzata. A questo punto interviene l’agente per la riscossione esattoriale, che provvederà ad inviare una cartella esattoriale.

Nel caso in cui anche la cartella esattoriale non dovesse essere pagata entro 60 giorni, scatterà il pignoramento dei beni ed il fermo auto. In questo caso l’automobilista non potrà più circolare con il proprio mezzo: nel caso in cui dovesse essere fermato, rischia una sanzione che oscilla tra 1.988 e 7.953 euro. Verrà anche sospesa la patente da 1 a 3 mesi. Chi volesse evitare il fermo auto, dovrà pagare immediatamente il bollo auto o chiederne la dilazione. Se il veicolo è un bene strumentale – ma bisogna dimostrarlo – e sia necessario per l’esercizio dell’attività imprenditoriale o professionale, si può evitare il fermo.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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