Caldaie a gas vietate: ecco da quando e sanzioni

Cambio di rotta sulle fonti energetiche: l'Unione europea ha vietato l'uso delle caldaie a gas, che dovranno essere sostituite con le pompe a calore.

Cambio di rotta sulle fonti energetiche: l’Unione europea ha vietato l’uso delle caldaie a gas, che dovranno essere sostituite con le pompe a calore. Lo scopo di questa ferma presa di posizione è quella di bloccare il cambiamento climatico: o, forse, quanto meno cercare di rallentare i danni che sono stati compiuti nel corso di questi ultimi decenni. Questo, sostanzialmente, è il motivo che ha portato a questo nuovo ed ambizioso progetto: mettere al bando le caldaie autonome a gas

Il progetto è ambizioso ed urgente: entro il 2029 dovremo dire addio alle caldaie a gas. Sono già state pubblicate le linee guida sul risparmio energetico europeo. Il pacchetto di iniziative, che rientrano nel progetto battezzato RePower Eu, è un vero e proprio piano per rendere più green il vecchio continente. Un progetto del valore complessivo di 210 miliardi di euro, il cui scopo principale è quello di bandire, nel corso dei prossimi sette anni, tutte le caldaie a gas presenti in Europa, introducendo dei

limiti di progettazione ecocompatibile più rigorosi per i sistemi di riscaldamento, che implicano il 2029 come data finale per l’immissione sul mercato di caldaie a combustibili fossili autonome.

Caldaie a gas, verso un addio definitivo

Quello che ha previsto l’Unione europea, comunque, non è un addio immediato. Il progetto è quello di andare verso una progressiva sostituzione delle caldaie a gas presenti negli appartamenti e nelle case degli italiani. L’obiettivo è quello di sostituire gli impianti che utilizzano dei combustibili fossili, con delle pompe di calore, che sono meno inquinanti e dispendiose. Grazie all’utilizzo di queste nuove caldaie e all’installazione di nuovi pannelli solari nelle case di nuova costruzione – obbligatori sua nell’edilizia pubblica che in quella privata – si imboccherà la strada maestra per andare verso un Europa sempre più green e meno inquinante.

La responsabilità di avviare questi progetti, ma soprattutto di portare a termine quella che è a tutti gli effetti una rivoluzione green, saranno direttamente gli Stati membri. Ogni singola nazione avrà sette anni di tempo per delineare dei progetti, che disincentivino l’uso delle caldaie a gas ed incentivino il passaggio a soluzioni più ecologiche.

Caldaie a gas: un piano strategico per dismetterle

L’Unione europea ha redatto un vero e proprio piano strategico, attraverso il quale anche l’Italia dovrà dire addio alle caldaie a gas. Il primo passo prevede l’eliminazione, a partire dal 2025, di tutte le agevolazioni in corso per acquistare caldaie a combustile fossile. Gli Stati membri dovranno effettuare una vera e propria inversione di rotta: tutte le agevolazioni dovranno essere rimodulate e riformulate, in modo tale da sostenere unicamente l’acquisto di pompe di calore. Ma non solo: dovranno prevede degli incentivi a quanti siano intenzionati a sostituire i vecchi impianti delle caldaie a gas. Il legislatore dovrà prevedere anche degli incentivi a quanti abbiano intenzione di allacciarsi a sistemi di teleriscaldamento efficienti, nelle aree densamente popolate.

Uno dei passi cruciali di questo progetto, tra l’altro, prevede il declassamento delle caldaie a gas sulla performance energetica. Questa operazione verrà effettuata nel biennio 2025-2026: questo ulteriore passo avanti dovrebbe disincentivare i proprietari immobiliari ad acquistare nuove caldaie a gas, ma soprattutto dovrebbe convincerli a sostituire l’impianto. Nel caso in cui fosse presente una caldaia a gas all’interno di un immobile, questa porterebbe a declassificare la classe energetica e a svalorizzarne il valore commerciale.

L’Europa svolta pagina? In realtà non cambia niente

L’annuncio che è arrivato dall’Unione europea farebbe pensare ad un drastico cambio di passo nel vecchio continente. In realtà, quello che stiamo vedendo si inserisce perfettamente sulla scia di un cambiamento, che è in corso da molto tempo. Nel nostro paese, ad esempio, le caldaie a gas non vengono più installate nelle nuove costruzioni da molto tempo: vengono privilegiati degli strumenti alternativi, che prevedono dei costi energetici più bassi. E che, soprattutto, inquinano molto di meno. Quando vengono costruiti dei nuovi immobili, i costruttori devono rispettare delle normative molti stringenti dal punto di vista dei consumi. Tra gli obblighi previsti vi è anche quello di installare una quota di energia rinnovabile garantita unicamente – almeno per il momento – dalle pompe a calore.

Su questo argomento non è solo l’Italia ad essere avanti rispetto alla normativa europea. Anche la Germania ha già annunciato il divieto di installazione di qualsiasi nuovo impianto di riscaldamento a combustibile fossile.

Perché l’Europa possa smettere di essere indipendente dal gas – poco importa che questo arrivi dalla Russia o da qualche altro paese – è necessario affrettarsi e dare una vera e propria svolta alle fonti di energia di cui abbiamo bisogno. Giusto per avere un’idea di quello che è necessario, sarebbe necessario raddoppiare il tasso di diffusione delle pompe di calore individuali.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
781FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate