Pugno di ferro del ministro Salvini per chi infrange il Codice della strada. Secondo il leader della Lega chi non rispetta le regole stradali e commette infrazioni gravi dovrebbe ricevere una sanzione severissima: il ritiro a vita della licenza.
Una proposta “estrema” che potrebbe entrare in vigore per chi ha commesso infrazioni gravi o gravissime che possono causare morti in strada e incidenti pericolosi.
“Non basta la sospensione. Per quello che mi riguarda, tu la patente non la vedi più perché errare è umano ma perseverare, in questi casi, è mortale.”
Patente tolta a vita, cosa potrebbe cambiare: automobilisti preoccupati
Le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini sono molto dure contro gli automobilisti irrispettosi del Codice stradale. Ai recidivi, cioè coloro che commettono violazioni reiterate, la patente di guida andrebbe tolta a vita.
La sospensione, quindi, non basterebbe più a porre un freno agli incidenti stradali che, ogni anno, stroncano tante vite innocenti. Nel corso del 2022, i morti in strada sono stati 3.120, concentrati nel weekend, un dato che preoccupa le istituzioni.
“Una quota di imprudenza c’è, la maggioranza però è dovuta alla distrazione, spesso legata all’uso del telefonino mentre si guida.”
Sospensione o ritiro della patente a vita?
La sospensione della patente è una sanzione che spetta in caso di infrazioni gravi – ad esempio per eccesso di velocità – e la sua durata è proporzionata alla gravità del fatto. Nel dettaglio la sospensione della patente può durare dai 15 giorni ai 5 anni.
La sospensione è orinata dagli Uffici della Motorizzazione Civile (UMC) e disposta dal prefetto o dall’autorità giudiziaria. La patente può essere “congelata” da 1 a 3 mesi per chi supera il limite di velocità tra 40-60 km/h e da 3 a 6 mesi per i neopatentati. I recidivi rischiano la sospensione fino a 18 mesi, sanzione che, per il ministro Salvini, non sarebbe sufficiente a frenare il numero di incidenti: da qui la proposta di togliere la patente a vita.