Pignoramento del conto corrente: quando scatta e come uscirne

In cosa consiste il pignoramento del conto corrente, come viene effettuato, quali conseguenze comporta per il correntista e come è possibile tutelarsi

Oggigiorno il conto corrente non è soltanto un luogo nel quale accumulare i propri risparmi ma rappresenta un pilastro importante e centrale della propria stabilità finanziaria.

Da un conto bancario infatti dipendono la maggior parte delle operazioni quotidiane come pagamenti, investimenti, prestiti e, più in generale, la libertà economica di ogni individuo.

Tuttavia, molte persone non sono a conoscenza dei rischi legati a un possibile pignoramento del conto corrente, un’azione giuridica che può avere ripercussioni devastanti sulla quiete e l’esistenza di una persona e sulla sua capacità di gestire le proprie finanze.

Negli ultimi anni i casi di pignoramento del conto corrente sono cresciuti, complice anche l’azione governativa che ha semplificato le procedure di pignoramento per Agenzia delle Entrate Riscossioni che, ad oggi, può procedere all’atto in maniera automatica senza passare da un giudice.

Conoscere questa tematica è di fondamentale importanza per mantenersi informati e tutelare il proprio patrimonio e la stabilità di una famiglia: in questo articolo vedrai da vicino in cosa consiste il pignoramento del conto corrente, quanto dura e soprattutto come tutelarsi in queste delicate situazioni.

Che cos’è il pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento del conto corrente è una procedura giuridica che viene avviata quando un individuo non è in grado di onorare i propri debiti. Questa inadempienza può riguardare diversi tipi di creditore: da istituzioni bancarie a società finanziarie fino ad aziende con cui si sono effettuati acquisti senza aver successivamente saldato il dovuto.

In ogni caso ci troviamo di fronte a debiti legalmente riconosciuti.

Uno degli scenari più comuni che porta a tale situazione è la mancata restituzione delle rate di un finanziamento: vediamo nello specifico cosa accade.

Superato un determinato numero di rate arretrate – definito in genere dal contratto – la finanziaria può decidere di terminare il rapporto e richiedere l’intero importo dovuto al soggetto.

Spesso, una persona che si ritrova in tale situazione, non è in grado di coprire per intero il debito in un’unica soluzione ed ecco che diventa debitore.

A questo punto il creditore insoddisfatto per il mancato pagamento si rivolge al sistema giudiziario e, una volta fornite le prove del credito non onorato, il giudice emette un decreto ingiuntivo – un documento che obbliga al debitore di saldare il proprio debito entro una certa data.

Se il pagamento non viene effettuato segue un ulteriore documento legale, il precetto, che rappresenta l’ultimo avviso prima di procedere al pignoramento del conto corrente.

Come già specificato in precedenza, ci sono dei casi in cui il passaggio con il giudice non sussiste. È il caso dei debiti contratti con Agenzia delle Entrate Riscossioni che, secondo l’articolo 72 bis, Dpr 602/1973, può disporre del pignoramento del conto corrente presso terzi senza autorizzazione del giudice e con azioni automatizzate.

Per comprendere invece quanto dura il pignoramento del conto corrente occorre effettuare delle dovute precisazioni.

Quando un creditore decide di procedere con il pignoramento del conto corrente per recuperare un credito non pagato, si apre una finestra temporale critica di 30 giorni durante la quale occorre prendere importanti decisioni.

Questa fase post pignoramento pone al centro dell’attenzione non solo il debitore ma anche il creditore che dovrà valutare attentamente se proseguire con l’azione legale intrapresa.

Il creditore infatti ha 30 giorni di tempo per decidere se mantenere il pignoramento o lasciare libero il conto del debitore. È una scelta che non va presa alla leggera perché i costi addizionali del pignoramento saranno a carico del creditore stesso.

Una volta avviata la procedura di pignoramento – qualunque essa sia – il conto viene bloccato per un importo pari a una volta e mezza il debito.

Se il debito ammonta a €1.000 il blocco potrebbe ammontare a €1.500.

Cosa succede se hai un conto corrente pignorato?

I tempi giudiziari tra l’inizio del pignoramento e l’assegnazione delle somme al creditore possono durare anche svariati mesi: per tutto questo tempo il conto rimane bloccato creando non pochi disagi soprattutto a chi ha bisogno di accedere ai propri fondi per necessità quotidiane.

È importante specificare che pressoché tutti i titolari di un conto corrente possono essere soggetti a un pignoramento – qualora ovviamente non siano in grado di onorare un debito.

Il rischio più grande è quello di vedere i propri risparmi prosciugati a causa di questo procedimento soprattutto quando il debitore entra in uno stato di sovraindebitamento.

Essere sovraindebitati significa essere nella condizione di avere sulle spalle il peso di un debito così grande da non essere in grado di poterlo mai pagare del tutto.

Queste condizioni non sono il frutto di decisioni prese alla leggera: purtroppo è più semplice di quanto si pensi rientrare in condizioni di sovraindebitamento a causa di una malattia, di un licenziamento o dal mancato pagamento di stipendi e simili.

Le storie di persone che finiscono nella morsa del debito sono tantissime e Legge3.it ne è un esempio lampante visto che si occupa di aiutare i soggetti sovraindebitati a uscire puliti da questa spiacevole situazione.

La storia di Stefano: grande lavoratore che finisce sovraindebitato

La storia di Stefano è una delle tante storie di vita reali, crude e a volte anche un po’ ingiuste.

Da ragazzo decide di aprire una ditta come autotrasportatore e col passare del tempo il lavoro diventa sempre più difficile da gestire, per fronteggiare a tutte le spese e vivere decorosamente deve lavorare a ritmi sempre più serrati specialmente a causa delle continue richieste delle aziende sue clienti di abbassare i prezzi e dilungare i tempi dei pagamenti.

I margini sono sempre più risicati e con la crisi del 2008 tutto va solo a peggiorare. Il debito di Stefano arriva ad una cifra enorme: € 727.000, per lo più con Agenzia delle Entrate Riscossioni (all’epoca Equitalia).

Conto corrente pignorato, vita distrutta: Stefano fa fatica a tirare avanti fino a quando un’azienda tutta italiana non riesce ad aiutarlo.

Grazie a Legge3.it Stefano riesce ad accedere alle procedure contro il sovraindebitamento introdotte dalla Legge 3/2012 (oggi inserite nel Nuovo Codice per la Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza) e finalmente risolve la sua situazione di sovraindebitamento: pagando appena € 30.000 in quattro anni si libera di € 727.000 di debiti, che erano impossibili da sostenere per lui.

Legge3.it può aiutarti a risolvere la situazione di sovraindebitamento

In molti non lo sanno ma anche l’Italia si è adeguata al resto d’Europa emanando una legge a tutela della dignità di ogni cittadino: la Legge 3/2012, le cui procedure adesso sono inserite all’interno del Nuovo Codice per la Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

La Legge 3/2012, introdotta per combattere il fenomeno del sovraindebitamento dei consumatori e dei piccoli imprenditori italiani, rimane sorprendentemente poco conosciuta nonostante i potenziali benefici.

La complessità delle procedure di questa legge e la carenza di professionisti specializzati in quest’area hanno contribuito a un tasso di insuccesso del 73% nei casi di tentativi di applicazione di questa normativa.

Questo dispositivo legale è stato concepito per fornire un sollievo strutturato a duraturo a coloro che si trovano in stato di sovraindebitamento. È importante sottolineare che la Legge non è rivolta a coloro che desiderano eludere i propri doveri finanziari ma piuttosto a quei “soggetti non fallibili” come privati consumatori, professionisti, piccoli imprenditori o start up, che si trovano in condizioni debitorie sproporzionate per circostanze al di fuori del loro controllo – proprio come nel caso di Stefano visto poc’anzi.

L’importanza di una consulenza legalmente accurata e personalizzata non può essere sottovalutata se si desidera uscire da una situazione debitoria avanzata e soggetta a pignoramento del conto corrente. Le procedure sono rigorose e richiedono conoscenze approfondite della materia.

In quest’ottica Legge3.it risulta essere una realtà in grado di aiutare un soggetto sovraindebitato con un tasso di successo del 100% nelle procedure presentate nei tribunali di tutta Italia garantito da una continua ricerca e studio da parte dei suoi collaboratori sempre al corrente sugli ultimi sviluppi e sentenze relative al Codice.

Uno degli aspetti distintivi di questa realtà è una consulenza preliminare gratuita che serve a valutare la fattibilità della procedura da presentare in Tribunale: in questo modo ogni richiedente si vede tutelato perché sicuro che, una volta accettato l’incarico, Legge3.it riuscirà a portarlo a termine con successo.

Questa meticolosità ha portato l’azienda a ricevere per 3 anni consecutivi il prestigioso bollino “Servizio Sicuro e Verificato” promosso da Il Salvagente.

In conclusione, per risolvere in maniera definitiva la condizione di pignoramento del conto corrente è necessario avvalersi di professionisti con competenze specifiche in materia al fine di navigare in acque sicure nel labirinto legale e normativo.

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