Sogni una piscina in giardino? Ecco che permessi servono

Quella del 2022 è senza dubbio un'estate rovente. Una delle più calde degli ultimi anni: perché non costruirsi una bella piscina nel giardino.

Quella del 2022 è senza dubbio un’estate rovente. Una delle più calde degli ultimi anni: perché non costruirsi una bella piscina nel giardino. Oggi, poi, è possibile puntare a dei prodotti a basso costo. Escludiamo a priori le cosiddette piscine da appartamento, che non sono altre che delle semplici vasche da bagno, anche se sono munite di idromassaggio e sedute a più posti. Ma soprattutto non richiedono delle autorizzazioni particolari.

Il discorso cambia nel momento in cui si volesse costruire una piscina nel proprio giardino. Non importa che siano grandi o piccole: necessitano di una particolare autorizzazione amministrativa. In questa sede ci occuperemo dei permessi necessari per costruire una piscina e scopriremo cosa è necessario sapere per costruire un vero e proprio angolo relax a regola d’arte. Ma soprattutto rispettando tutte le leggi vigenti.

Costruire una piscina senza autorizzazione

Partiamo dall’inizio. Ancora prima di aver scelto la piscina dei tuoi sogni, di aver deciso in quale angolo del giardino costruirla e quali materiali utilizzare, è necessario chiedere la licenza edilizia. Stiamo parlando, in altre parole, dell’autorizzazione del Comune. Nel caso in cui questa semplice operazione burocratica non venga assolta, il rischio è quello di essere denunciato per abuso edilizio, con il conseguente rischio di un processo penale. Perché tutto questo accada, non è necessario che a casa tua si presenti la polizia. È sufficiente la segnalazione di un qualsiasi vicino indispettito dalla tua piscina. L’abuso edilizio è procedibile d’ufficio.

Attenzione che, nel caso in cui dovesse mancare il permesso per costruire, scatta immediatamente la demolizione dell’opera. È importante, quindi, evitare il fai da te.

Il primo passo da compiere è quello di recarsi all’ufficio tecnico del Comune, nel quale è collocato il terreno dove si costruirà la piscina. In questa sede ti sarà possibile scoprire se esistono dei vincoli particolari (che possono essere paesaggistici, ambientali, urbanistici o di qualsiasi altro tipo). Sono informazioni necessarie da raccogliere, perché questi vincoli devono essere rispettati. E poi potrai raccogliere qualche informazione utile sulla procedura più corretta da adottare. In alternativa ti puoi affidare ad un tecnico esperto: ma attenzione ad appoggiarti ad un professionista affidabile, perché nel caso di errore sarai comunque tu il responsabile di tutto.

Piscina, quali autorizzazioni sono necessarie

Al momento, a livello nazionale, non esiste una vera e propria norma, che stabilisce quale permesso ci voglia per realizzare una piscina. Secondo la giurisprudenza, invece, è necessario un permesso di costruire. Stiamo parlando di un’opera che non rientra nell’edilizia libera. Non sarà sufficiente nemmeno limitarsi alla semplice Scia: la piscina è una costruzione che andrà ad incidere in maniera permanente sul territorio. Non è possibile rimuoverla, non è temporanea, a meno che non si siano scelte delle vasche gonfiabili, che anche se voluminose, possono essere private dell’aria e spostate in pochi minuti.

La piscina, in estrema sintesi, crea nuovi volumi e superfici. Altera in maniera permanente l’assetto urbanistico di una determinata zona: questi sono i motivi per i quali è necessario ottenere il preventivo rilascio del permesso di costruire.

Nel caso in cui la piscina venga costruita in un luogo che sia sottoposto ad un vincolo archeologico e paesaggistico, anche il semplice rivestimento esterno della piscina richiede il preventivo ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica. Il Tar di Napoli (Sez. III, sent. 17 giugno 2019, n. 3315) ha sancito che anche una piscina interrata di modeste dimensioni richieda l’autorizzazione paesaggistica, nel caso in cui l’area di intervento sia sottoposta a vincolo.

Nel caso in cui ci si trovasse in un terreno di campagna, che è stato classificato come zona agricola, realizzare la piscina diventa più difficile. Molti Comuni permettono solo la realizzazione di fabbricati rurali destinati alla coltivazione del fondo e vietano rigorosamente la realizzazione delle piscine.

Quali norme tecniche è necessario rispettare

Nella fase progettuale sarà necessario rispettare le norme edilizia ed urbanistiche. Ma non solo: dovranno essere rispettate anche le norme tecniche europee:

  • UNI EN 16582 – Piscine domestiche;
  • UNI EN 16713-2:2016 – Piscine domestiche – Sistemi di distribuzione dell’acqua – Parte 2: Sistemi di circolazione – Requisiti e metodi di prova.

Lo scopo di queste norme europee è proprio quello di regolamentare la costruzione di piscine pubbliche o private. Ma soprattutto impongono ad installatori e produttori standard di sicurezza e qualità.

Ricordiamo, inoltre, che la piscina deve essere costruita ad almeno tre metri dal confine con il vicino. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13389 del 17 giugno 2011, ha stabilito che la realizzazione di un terrapieno (alto 70-80 centimetri) destinato a contenere la piscina, deve essere qualificato come una “costruzione in senso tecnico”, il che fa scattare i vincoli relativi alle distanze tra costruzioni.

Ricordiamo che la piscina, non deve essere accatastata, da sola non è sufficiente a trasformare la casa in un immobile di lusso, facendo perdere in questo modo le agevolazioni fiscali (tra le quali vi è anche l’esenzione Imu).

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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