La TARI è la Tassa sui Rifiuti, ed è un particolare tributo che ogni cittadino deve necessariamente versare al Comune in cui è collocato l’immobile di riferimento.
Lo scopo della Tari è riuscire a finanziare i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti del proprio Comune. La scadenza inerente questa tassa non è uguale per tutti, ma ogni amministrazione decide per sé. Talvolta è possibile anche poter suddividere il pagamento della Tari in rate.
In questo articolo andremo a comprendere quando si prescrive la Tari non pagata, e come bisogna fare per regolarizzare la propria posizione.
Ritardo nell’adempimento della Tari: quali sono le conseguenze
Come abbiamo già anticipato, la Tari è una tassa obbligatoria da pagare, infatti se non si adempie entro la scadenza si incorre in una sanzione.
L’importo stesso della sanzione può essere ridotto mediante il ravvedimento operoso, ovvero regolarizzando in modo spontaneo la propria posizione debitoria. Dunque occorre versare il tributo non pagato, inclusi gli interessa e la sanzione nella misura ridotta.
Talvolta la sanzione equivale al 30% dell’imposta dovuta. Inoltre se l’adempimento avviene entro i 10 giorni, la suddetta sanzione subisce una riduzione del 50%.
Cosa rischia chi non paga la Tari?
Chi non procede al regolamento totale della Tassa sui Rifiuti, allora può subire un epilogo più grave di una semplice sanzione amministrativa.
Infatti, se la somma dovuta dal cittadino è di un importo inferiore ai 30.000 euro, allora viene identificato come un illecito tributario, e di conseguenza punito con delle ingenti sanzioni.
Se invece l’importo totale della Tari non pagata supera i 30.000 euro, allora viene inteso come un reato penale di evasione penale, a cui può conseguire anche la reclusione. In questo caso, il Comune di riferimento può procedere con l’esecuzione forzata al fine di recuperare le somme, tramite l’approvazione del pignoramento da parte del tribunale.
La Tari non pagata quando si prescrive? Ecco la spiegazione
La Tari, come ogni tassa, è soggetta alla prescrizione. In questo caso, si prescrive se il Comune in cui è collocato l’immobile non invita il cittadino a pagare la suddetta tassa entro 5 anni, e dunque non potrà richiedere gli arretrati.
In taluni casi, il Comune di riferimento può inviare con ritardo il bollettino del pagamento. Dunque, in questa situazione il contribuente non adempie con volontà di dolo, ma solo perché la comunicazione non gli è stata recapitata.
Se la Tari non arriva, allora è necessario contattare il proprio Comune al fine di chiedere le dovute spiegazioni in merito al ritardo, così da procedere in modo autonomo con il pagamento, mediante il versamento tramite il modello F24 presso un Ufficio Postale o in banca.
Di conseguenza, appare evidente che è facoltà del cittadino, provvedere a sollecitare l’ufficio di competenza, al fine di ricevere il bollettino, ma se questo non dovesse avvenire, il debitore è sempre soggetto al pagamento della tassa.