Bonifico online, ci sono dei casi in cui non bisogna mai farlo: ecco quali

Il bonifico online è una grande comodità, ma ci sono dei casi in cui non bisogna mai farlo: ecco quali sono.

Fare un bonifico significa inviare dei soldi in tempi molto celeri, soprattutto se si procede via online. Nel tempo in molti si sono affidati al bonifico online solo per il fatto di poter evitare di fare la fila agli sportelli ogni volta che c’è da emetterne uno.

E diventa ancora più comodo se si passa dallo schermo del computer a quello del cellulare: la possibilità di fare operazioni del genere ha fatto sì che esse si trasformassero in semplice quotidianità.

Il problema scatta quando questo bonifico diventa oggetto di un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per questo ci sono dei casi in cui è meglio non farlo affatto.

Bonifico online, ci sono dei casi in cui non bisogna mai farlo: ecco quali

Il bonifico online è prima di tutto una grande utilità, ma se diventa oggetto di un accertamento fiscale può diventare un grande problema.

La stessa Agenzia delle Entrate ha il pieno diritto di effettuare degli accertamenti sul nostro conto corrente, ma solo se l’Agenzia sospetta che ci siano state delle movimentazioni sospette.

Come ad esempio un bonifico online privo della Causale, ovvero il motivo per cui si invia questo denaro. La legge non prevede l’obbligatorietà della causale, ma praticamente conviene trascriverla per tutti i movimenti relativi al trasferimento di denaro, se si parla di cifre cospicue.

La mancata giustificazione potrebbe determinare una posizione sfavorevole per chi ha emesso il bonifico online, pertanto non lasciare mai quel campo vuoto.

Altro caso, decisamente più grave, è quando si dissimula l’esecuzione di un bonifico. Se a seguito dell’esecuzione del bonifico, risulta che la cifra richiesta non sia disponibile (es. mancanza di copertura bancaria), o si provvede a coprirla o si incorre nel reato di insolvenza fraudolenta.

Bisogna in questo caso provvedere a riscarcire l’ente bancario, così se l’adempimento viene immediatamente preso in carico, il reato si estingue.

Quando scattano i controlli per un bonifico

In genere le problematiche relative ai bonifici online scattano quando le cifre emesse sono dell’ordine di migliaia di euro. Se però la causale è stata inserita, la copertura è stata garantita e il trasferimento è tra due soggetti legali, il problema non si pone.

Per legge però l’ente bancario dovrà sempre segnalare l’Agenzia delle Entrate nel caso in cui un privato riceva un bonifico superiore ai 15.000 euro. In questi casi se Agenzia delle Entrate ritiene che la segnalazione possa essere sospetta è tenuta ad effettuare i controlli nei confronti di quel cittadino.

Se si teme di incorrere dei rischi, o se ci si rende conto di aver sbagliato qualcosa, si può ancora provvedere al suo annullamento. Non appena effettuato il bonifico online, è possibile annullarlo immediatamente o in un lasso di tempo massimo intorno alle 24 ore.

Leggi anche: Bonifico bancario sempre più caro, quanto costano le commissioni oggi e perché aumentano

Cosa si rischia con un bonifico irregolare

Se irregolare, un bonifico online può diventare un bel problema nel lungo periodo. Essendo un’operazione da conto corrente, l’Agenzia delle Entrate può provvedere a controllare tutti i i bonifici bancari ricevuti sul conto corrente tramite l’Anagrafe dei Rapporti Finanziari.

E a distanza di non oltre 5 anni dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi, avviare un accertamento.

Se i bonifici non vengono dichiarati in sede di Denuncia dei Redditi, scatterebbe l’accusa di evasione fiscale. In tal caso, l’AdE emette un avviso di accertamento con richiesta di pagamento delle imposte sulla somma bonificata, oltre agli interessi e le sanzioni.

Bisognerà difendersi dall’accusa, dichiarando o il fatto che tale somma proviene da un reddito esente da imposte (risarcimento, donazione inferiore a 1 milione di euro…), o da un reddito già tassato alla fonte (es. i redditi da lavoro tassati dal proprio datore di lavoro).

Nel caso di bonifici tra coniugi, la legge tutela tali movimenti se per vincoli di familiarità, a meno che non venga emesso per farvi transitare redditi in nero o per scontare un’aliquota IRPEF inferiore.

Leggi anche: Attenzione al limite per i bonifici bancari, sopra questo importo scattano i controlli

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