I buoni fruttiferi postali sono generalmente considerati un investimento sicuro, con rischi molto bassi e rendimenti discreti, ideali per gli investitori interessati a mettere al sicuro i propri risparmi.
Ecco cosa sapere prima di investire in buoni fruttiferi postali. Si tratta di un investimento vantaggioso, e se sì quanto?
Cosa sono i buoni fruttiferi postali
Nati nel 1924 come strumento per proteggere il capitale, i buoni fruttiferi postali sono oggi uno degli strumenti di risparmio più diffusi tra i risparmiatori italiani, la cui fortuna è legata soprattutto al ventennio 1970-1990.
Tra anni settanta e ottanta infatti, i buoni fruttiferi postali rappresentavano una delle poche, se non l’unica, opportunità per i risparmiatori, per investire e tutelare i propri risparmi, di conseguenza, negli anni immediatamente successivi al boom economico, gli italiani che iniziavano ad accumulare i propri risparmi, si avvicinarono a questi strumenti.
I buoni fruttiferi postali sono strumenti di risparmio emessi e garantiti dallo stato italiano attraverso cassa depositi e prestiti. Sono emessi alla pari, questo significa che il loro prezzo di acquisto è pari al 100% del valore nominale del buono. In altri termini, per ogni euro investito in buoni fruttiferi postali, si otterrà un euro alla liquidazione del buono che può essere richiesta in qualunque momento tra il momento dell’attivazione del buono e la sua scadenza.
Il rendimento dei buoni fruttiferi postali dipende dagli interessi versati, interessi che sono stabiliti al momento della sottoscrizione e che vengono versati al momento della liquidazione o alla scadenza.
Investire in buoni fruttiferi postali conviene ancora?
Investire in buoni fruttiferi postali è una buona soluzione se si intende proteggere e far fruttare i propri risparmi, tuttavia, è importante ricordare che sono strumenti di risparmio, che spesso, non tengono il passo con l’inflazione.
In altri termini, se si vuole aumentare il proprio capitale e i propri risparmi, ci sono strumenti alternativi più convenienti die BFP, tuttavia, se si ricerca uno strumento per la protezione dei propri risparmi sono probabilmente uno degli strumenti più convenienti.
Se si confrontano i rendimenti dei buoni fruttiferi postali con quelli di altri strumenti postali come il libretto postale smart, i buoni fruttiferi postali risultano più convenienti, ma allo stesso tempo, se si confrontano con strumenti come i BTP, risultano meno convenienti.
Quanto rendono i buoni fruttiferi postali
I rendimenti dei buoni fruttiferi postali dipendono dal tasso di interesse stabilito al momento della sottoscrizione. Questo tasso dipende principalmente dalla durata del buono, e mediamente va dall’1,5% per i buoni con durata 4 anni, al 2,75% per i buoni ventennali.
Pro e contro di investire buoni fruttiferi postali
Uno dei principali vantaggi dei buoni fruttiferi postali è legato alla loro natura sicura ed economica. I Buoni fruttiferi postali infatti non presentano costi di sottoscrizione o rimborso e i soli costi a cui sono sottoposti riguardano la tassazione che tuttavia è agevolata.
I buoni fruttiferi postali infatti, in quanto buoni emessi e garantiti da cassa depositi e prestiti, godono di una tassazione agevolata al 12,5% sui rendimenti. Inoltre, possono essere detratti dal conteggio ISEE fino ad un massimo di 50.000€.
Altro vantaggio dei buoni fruttiferi postali è la loro sicurezza, sono generalmente considerati investimenti sicuri che garantiscono di riottenere integralmente il capitale investito, maggiorato dagli interessi accumulati negli anni.
Sono inoltre garantiti dallo stato, pertanto, l’unico caso in cui è possibile perdere il capitale investito, è in caso di default dello stato.
Per quanto riguarda i contro dei buoni fruttiferi postali, il più incisivo riguarda i rendimenti, generalmente molto bassi, in media tra l’1,5% e il 2,75% anche se, di recente, i rendimenti sono stati innalzati, fino ad arrivare al 6%.
Confronto tra Buoni Fruttiferi postali e BTP
In termini di rendimento i Buoni Fruttiferi Postali, sono meno convenienti dei BTP, poiché, a parità di durata, i due buoni , entrambi tassati al 12,5% ed esonerati dal conteggio ISEE, offrono rendimenti differenti e a vantaggio dei BTP, in altri termini, mediamente i BTP offrono rendimenti più altri rispetto ai Buoni Fruttiferi postali.
Allo stesso tempo però, i rendimenti dei Buoni Fruttiferi Postali sono fissi e non influenzati dalle fluttuazioni del mercato, ne alterati in caso di rimborso anticipato.