Monete rare, cifre da record per questi spiccioli: ecco quali valgono 4.000 euro

Monete rare, durante una recente asta alcune lire sono state rivendute per una cifra da record: più di 4.000 euro. Ecco di quali spiccioli si tratta.

Il mondo delle monete rare è un affascinante universo in grado di attrarre collezionisti, investitori e appassionati di oggetti storici da ogni angolo del pianeta. Lo testimonia un recentissimo evento, che ha destato scalpore anche all’interno della comunità di appassionati di numismatica. Nello specifico, un set di monete rare, tanto raro quanto prezioso, è stato messo all’asta e il suo valore ha raggiunto cifre sorprendenti. Con un prezzo di vendita di ben 4.000 euro, questa eccezionale raccolta ha attirato l’attenzione di esperti e curiosi in tutto il mondo.

Ma cosa rende queste monete così speciali? Ogni moneta, come un frammento di storia coniata, ha il potere di raccontare storie del passato. In questo set, ogni singola moneta è un tesoro intriso di significato e bellezza senza tempo. Le monete rare non sono solo oggetti di valore finanziario, ma sono anche testimonianze tangibili di epoche passate e di eventi che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla storia dell’umanità.

L’asta che ha portato alla vendita di questo set di monete rare si è svolta proprio nel nostro Paese, nell’ambito delle Aste Bolaffi.

L’evento in questione si è tenuto a Torino da mercoledì 7 a venerdì 9 giugno 2023. In totale, le Aste Bolaffi hanno raggiunto, in soli tre giorni, un risultato totale pari a ben 4,7 milioni di euro.

Tra i vari pezzi rari messi all’asta, hanno destato scalpore delle lire italiane, vendute per l’appunto ad una cifra che ha superato i 4.000 euro totali. Un prezzo decisamente da record.

Monete rare, cifre da record per questi spiccioli: ecco quali valgono 4.000 euro

Tra più di 2.000 set proposti durante le Aste Bolaffi, le lire italiane sono riuscite a guadagnarsi un posto da protagoniste.

In particolare, a destare il maggior interesse è stato un set datato 1947 e opera dello scultore Giuseppe Romagnoli. Si tratta del set composto da monete rare da 1, 2, 5 e 10 lire, la cui asta aveva un importo di partenza già elevatissimo: 3.000 euro.

L’asta si è conclusa con una cifra record pari a ben 4.400 euro totali: è questo il prezzo finale che il collezionista ha dovuto pagare per potersi portare a casa queste monete rare, un cimelio storico oltre che di gran valore artistico.

Ovviamente, il set venduto era rigorosamente Fior di Conio. Sebbene, cioè, si trattasse di monete coniate dalla Zecca romana come denaro circolante, le monete sono diventate rare poiché, oltre ad essere antiche e non più circolanti, non presentano assolutamente alcun segno di usura.

Monete rare: come riconoscere le lire italiane che valgono più di 4.000 euro

Dunque, coloro che hanno intenzione di andare alla ricerca di vecchi spiccioli con il tentativo di rivenderli, dovranno accertarsi prima di tutto della loro condizione.

Quelle da ricercare e che, durante le Aste Bolaffi, sono state rivendute per un valore superiore a 4.000 euro, sono le vecchie lire del dopoguerra, coniate nel 1947. Chi possiede ancora oggi almeno uno di questi spiccioli potrebbe dunque possedere un tesoro in casa senza saperlo.

Per riconoscerle, innanzitutto è possibile ricercare l’anno in cui la moneta è stata coniata: come già detto, le monete rare vendute all’asta per 4.400 euro totali erano datate 1947.

La moneta da 1 lira presenta sul lato anteriore un un’arancia e un ramo, mentre sull’altro lato raffigura una donna con una corona di spighe.

Donna simbolo dell’abbondanza e dell’agricoltura, e che è presente anche sulle monete rare da 2 e da 5 lire, che però sul secondo lato presentano, rispettivamente, una spiga e un grappolo d’uva.

Infine, la moneta da 10 lire è caratterizzata dalla presenza di un rametto d’olivo in una delle sue facce.

Questo set di monete rare, venduto a 4.000 euro, rappresenta una preziosa opportunità per i collezionisti di possedere un pezzo unico di storia italiana. È quindi ovvio che vengano vendute all’asta per cifre esorbitanti. Ma, come detto, qualora si dovessero possedere uno o più esemplari tra quelli indicati, è necessario che le monete non presentino segni di usura.

Il prezzo delle monete rare usurate, ovviamente, potrebbe abbassarsi considerevolmente.

Come rivendere le lire rare ai collezionisti

Nel caso in cui si ritrovi una delle monete rare tra quelle appena elencate, che valgono quindi fino a 4.000 euro se in perfette condizioni, il consiglio è quello di rivenderle.

Aste come quelle organizzate a Torino vantano un volume di 4,7 milioni totali e l’85% dei lotti presentati venduti.

In ogni caso, per rivendere le lire rare, oltre alle aste fisiche è possibile valutare anche altre opzioni.

I siti di aste online specializzati in monete rare potrebbero offrire una piattaforma ideale per raggiungere una vasta base di collezionisti interessati. Inoltre, è anche possibile rivolgersi a negozi di numismatica, in grado di mettere in contatto coloro che possiedono monete rare e collezionisti interessati all’acquisto.

 

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Alessia Seminara
Alessia Seminara
Copywriter, classe 1991. Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.
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