Mutuo, tassi Bce stabili ma cosa succede al tasso fisso? Ecco com’è cambiato

Se sei in procinto di acquistare una casa attenzione ai tassi di interessi del mutuo: ecco come sono cambiati.

Dopo i tantissimi rialzi dei tassi di interesse, da parte della BCE, ora la Banca Centrale si ferma e mantiene stabili i tre tassi di riferimento, provocando ripercussioni anche sul mutuo.

Nella riunione dell’11 aprile 2024 del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea si è deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale resteranno stabili.

Questi saranno ancora per questi mesi fissi al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Finalmente un sospiro di sollievo dopo i numerosi rialzi dei mesi scorsi, che sono stati posti in essere per dare una spinta in giù all’inflazione.

L’aumento aveva determinato un effetto boomerang su famiglie ed imprese con aumenti della spesa mensile del 66% rispetto ai dati del 2022.

Le rate dei vecchi mutui hanno raggiunto aumenti fino al 75% tanto che si era paventata l’ipotesi di richiedere una surroga del mutuo in corso cosi da aiutare le famiglie ad abbassare la rata.

Nel corso di questi aumenti sono aumentati i divari fra mutui a tasso fisso e a tasso variabile.

A luglio 2023 la differenza fra i due tassi  si era attestata ad oltre 100 punti base a favore del tasso fisso: 3,73% contro 4,74%.

Ma oggi conviene sottoscrivere un mutuo a tasso fisso e come è cambiata la percentuale?

Vediamo tutto quello che c’è da sapere.

Mutuo, cosa succede a quelli a tasso fisso? Ecco come sono cambiati

La BCE dopo mesi di rialzi dei tassi, finalmente ha optato per mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento.

Una decisione che ha confermato quanto già previsto in questi mesi, a seguito di un lieve flessione dell’inflazione, soprattutto del comparto alimentare.

La crescita dei salari se pur minima sta facendo il resto.

A questa situazione di stabilità dei tassi di interesse dovrebbe  seguire un taglio che potrebbe prendere forma già da giugno e pertanto la scelta tra tasso fisso e tasso variabile non è più così scontata.

Si sa da più tempo e i dati parlano chiaro che le previsioni sul fisso sono stabili anche perché la sua discesa era iniziata nei mesi scorsi.

Questo si è stabilizzato tra il 2,7% e il 2,9%, un dato più basso del tasso variabile che ancora registra un +2% rispetto al fisso.

Simulando un mutuo trentennale da 200 mila euro e spread 1,50%, evidenzia come l’andamento abbia subito delle modifiche.

Certamente ad aprile 2024 si evidenziano rate inferiori rispetto già a quelle pagate nel 2023 con una diminuzione di 7 euro mensili rispetto all’inizio dell’anno.

Analizzando i tassi fissi la situazione diventa ancora più conveniente rispetto a maggio 2023. La riduzione in questo caso è di 28 euro mensili, pari a ben 336 annuali.

Rapportando la situazione al mese scorso invece il mutuo a tasso fisso è leggermente aumentato di 9 euro. Mentre quello variabile ad oggi costa 120 euro in meno rispetto al mese scorso ma 467 euro mensili in più rispetto al maggio 2022.

Mutuo, la scelta del tasso è fondamentale

Oggi scegliere di aprire un mutuo già di per se è una decisione molto importante che ha come primo bivio l’individuazione della tipologia di tasso da applicare fisso o variabile.

Un tasso fisso permette di pagare sempre la stessa rata senza avere sorprese nel futuro: va detto che scegliendo un tasso fisso si può anche perdere la possibilità di usufruire di un’eventuale riduzione dei tassi di interesse.

Ciò determinerebbe la perdita di cifre di una certa consistenza a fine ammortamento.

Mentre la scelta di un tasso variabile che dipende all’andamento dell’Euribor, può variare durante tutta la vita del mutuo con oscillazioni di una certa importanza.

Prendendo come spunto l’ultimo anno questo è salito dal  2% a quasi il 5%, con un aumento in media del 36%.

Va detto subito però che  la convenienza del tasso analizzata nel lungo periodo, quindi va vista su tutta la durata del mutuo.

Questi i prossimi incontri della Bce

Secondo le stime degli analisti, i tassi dovrebbero iniziare a scendere dal prossimo mese di giugno. La decisione verrà presa nelle prossime riunioni Bce durante le quali si potrebbero decidere nuove variazioni nei tassi di interesse.

Queste riunioni sono previste per:

  • 6 giugno 2024
  • 18 luglio 2024
  • 12 settembre 2024
  • 17 ottobre 2024
  • 12 dicembre 2024
Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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