Taglio tassi BCE a giugno, come cambierà la rata dei mutui

Che succede ai tassi dei mutui dopo la riunione della BCE: quando e di quanto diminuiscono le rate?

L’ipotesi del taglio dei tassi d’interesse della BCE a giugno è sempre più probabile e questo si riflette anche sui mutui, i cui tassi d’interesse, già da qualche mese, sono in calo e grazie ai tagli dei tassi della BCE potrebbero calare ulteriormente.

BCE rimanda taglio tassi d’interesse

La riunione del consiglio della BCE in calendario per venerdì 12 aprile si è conclusa e, come si ipotizzava, non è stata presa una decisione sui tagli, o meglio, la BCE ha deciso di mantenere i tassi correnti, così come avvenuto nelle 5 riunioni precedenti, rinviando alle prossime riunioni la decisione sui tagli.

Il tasso principale della BCE rimane quindi fermo al 4,5% mentre quello sui depositi rimane al 4% e il tasso sui prestiti marginali al 4,75%.

Diversamente dalle riunioni precedenti, in cui l’intervento della direttrice Christine Lagarde è sempre stato molto netto e marcato, sottolineando che era prematuro parlare di tagli al tasso d’interesse, questa volta i toni sono sembrati più accomodanti, segno di una maggiore stabilità dell’economia europea e per molti, indicatore degli imminenti tagli al tasso d’interesse.

Lagarde, per inciso, non si è sbilanciata più del necessario e non ha fornito indicazioni su se o quando i tagli al tasso d’interesse verranno attuati, ma, con un inflazione in calo, prossima al 2%, gli economisti sono sempre più fiduciosi che questi possano arrivare entro l’estate.

Come i tassi BCE si riflettono sui mutui

Negli ultimi 2 anni circa, i mutui, soprattutto quelli a tasso variabile, hanno registrato un aumento costante dei tassi d’interesse, riflesso degli aumenti al tasso sui prestiti marginali e i tassi d’interesse della BCE.

L’aumento dei mutui non è stato una conseguenza inattesa o indesiderata, l’intento della BCE nella propria strategia per contrastare l’inflazione infatti, prevedeva un aumento del costo del denaro, sufficientemente alto per bilanciare l’inflazione in aumento, ma non eccessivamente alto da danneggiare l’economia europea, pertanto, in questi due anni, inflazione e tassi d’interesse, hanno vissuto un precario equilibrio che ha consentito all’inflazione di passare dal 10% circa di ottobre 2022 al 2,4% circa di marzo 2024.

A soffrire maggiormente degli effetti dei rincari sono stati soprattutto i titolari di mutui a tasso variabile, il cui tasso d’interesse e di conseguenza le rate mensili, sono fortemente influenzate dall’indice EURIBOR, a sua volta fortemente influenzato dai tassi d’interesse della BCE.

Mutui in calo

Se bene il tasso d’interesse della BCE sia ormai stabile da diversi mesi e nelle ultime riunioni, a partire da luglio 2023, non vi sono stati nuovi rincari, i mutui, in particolare quelli a tasso variabile, da inizio 2024 hanno iniziato a calare e le rate sono diventate meno onerose e proibitive. Tale effetto è stato indotto dalla prospettiva di un possibile taglio ai tassi d’interesse che, negli scorsi mesi, ha indicato due principali momenti chiave, aprile e giugno, nel quale si attendeva un possibile taglio. Ad aprile come è noto non vi è stato un taglio, ma l’apertura a possibili tagli ed ora l’attenzione è rivolta alla riunione del 6 giugno.

Nonostante il mancato taglio dei tassi d’interesse però, i mutui continuano a calare, fornendo agli italiani impegnati nel pagamento di mutui per l’acquisto di casa e alle imprese indebitate una boccata d’aria fresca.

A comprimersi è soprattutto il Taeg, che, secondo i dati di Banca d’Italia, già da febbraio 2024, ha iniziato a calare. Più precisamente, Banca d’Italia ha osservato che il Taeg medio erogato a gennaio era al 4,38%, mentre a febbraio i prestiti alle famiglie presentavano un Taeg medio, comprensivo di spese accessorie, al 4,31%. Un calo apparentemente marginale che tuttavia da più respiro agli italiani e permette di rilanciare i consumi e le vendite al dettaglio.

Anche se i mutui a tasso variabile sono quelli maggiormente esposti ai tassi d’interesse della BCE, i mutui a tasso fisso non sono esenti dai suoi effetti e negli ultimi anni, anche i mutui a tasso fisso hanno registrato un incremento significativo dei costi che ora, in vista di un possibile taglio ai tassi d’interesse, iniziano a calare.

Come usare la surroga per risparmiare sul mutuo

Se i titolari di mutui a tasso variabile possono godere direttamente del taglio dei tassi, con rate più contenute, i titolari di mutui a tasso variabile devono necessariamente ricorrere alla surroga per poter modificare il proprio mutuo, rimanendo presso la stessa banca o trasferendolo ad un’altra banca in modo da avere condizioni più convenienti e meno proibitive.

Chi negli ultimi anni ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso, si è ritrovato ad avere per le mani un mutuo con tassi d’interesse elevati e fissi, che nei prossimi mesi potrebbero essere molto più elevate rispetto a mutui di nuova erogazione.

Il meccanismo della surroga consente di aggirare questo problema, permettendo ai titolari di mutui a tasso fisso di risparmiare fino a 100€ per rata.

Quanto calano i mutui

I tassi d’interesse dei mutui a tasso variabile, secondo quanto osservato dall’unione nazionale dei consumatori, sulla base dei dati forniti dalla Banca d’Italia, stanno registrando un calo significativo, in media di 48€ al mese rispetto al picco registrato a novembre 2023 che si traducono in un risparmio di oltre 500€ all’anno, sufficientemente elevato da poter rilanciare il consumo al dettaglio.

Previsioni sui tagli dei mutui per effetto dei tagli della BCE

Secondo gli analisti ed esperti del settore, nei prossimi mesi assisteremo ad un primo taglio ai tassi d’interesse della BCE nell’ordine dello 0,25% a cui, eventualmente, potrebbe far seguito, non prima dell’autunno, un secondo taglio di eguale misura. I più ottimisti invece indicano per l’autunno un taglio più incisivo dello 0,5%.

Sulla base di queste previsioni si attende un tasso d’interesse al 4% o inferiore, entro la fine del 2024.

L’effetto diretto di questi interventi è un calo medio di circa 20-40€ al mese nelle rate dei mutui dopo giugno, a cui si potrebbe aggiungere un ulteriore calo di 30-50€ al mese in autunno.

Nel complesso si attende un calo di 50-90€ al mese, rispetto ai tassi attuali, entro la fine dell’anno.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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