Sono stati mesi difficili per il risparmio gestito, questo è quello che emerge dagli ultimi dati trimestrali pubblicati da Assogestioni, evidenziando perdite di oltre 30 miliardi, per le principali realtà del settore.
Cos’è il risparmio gestito
In economia con il termine risparmio gestito, si intende la quota di risparmi che i risparmiatori affidano ad uno o più intermediari, con il compito di gestire e amministrare tali risorse.
Solitamente gli operatori del risparmio gestito utilizzano diversi sistemi e strumenti di investimento per gestire le risorse affidate loro, tra queste vi sono i fondi comuni di investimento, gli ETF, i fondi immobiliari e gli Hedge Funds.
Cos’è Assogestioni
Assogestioni è un associazione italiana delle società di gestione del risparmio, fondata nel 1984. Questa associazione rappresenta le principali SGR italiane e operanti in Italia, ed ha sede a Milano, in via Andegari 18.
L’associazione svolge diverse attività, tra cui l’elaborazione della classificazione dei fondi comuni di investimento, inoltre, insieme all’Associazione Bancaria Italiana e Assosim, l’associazione italiana degli Intermediari dei mercati finanziari, rappresenta una delle tre principali associazioni di categoria per gli intermediari finanziari italiani.
Deflussi trimestrali in aumento
Secondo l’elaborazione dei dati effettuata da Assogestione, nell’ultimo trimestre del 2023 il mercato del risparmio ha incontrato numerosi ostacoli nel 2023, proseguendo quindi sulla perigliosa strada intrapresa già nel 2022.
Secondo questi dati, i deflussi trimestrali nel terzo trimestre del 2023 sono stati in aumento di oltre il 25% rispetto al secondo trimestre dello stesso anno. Più precisamente nel terzo trimestre sono stati registrati deflussi per oltre 15 miliardi, mentre nel secondo trimestre ammontavano a 12 miliardi circa e nel complesso, nel 2023 sono stati registrati deflussi per circa 34 miliardi di euro.
Il deflusso ha interessato soprattutto il settore dei fondi aperti e le gestioni di prodotti assicurativi, dove sono stati registrati cali rispettivamente di oltre 7 miliardi e 7,8 miliardi.
Nel complesso, il risparmio gestito in Italia nel 2023 ammonta a circa 2.224 miliardi di euro, in calo, di oltre 30 miliardi, rispetto ai 2.277 miliardi dell’anno precedente.
Deflussi bancari
I principali attori del mercato del risparmio gestito, Intesa, Generali e Amundi, hanno registrato un calo nella raccolta netta, nei primi tre trimestri del 2023, per oltre 31 miliardi.
Questo dato evidenzia come, le perdite registrate da tale settore coprano oltre il 90% delle perdite dell’intero settore.
Fondi aperti di risparmio
Il mercato dei fondi aperti di risparmio, ha osservato Alessandro Rota, direttore dell’ufficio studi di Assogestioni, hanno subito nel terzo trimestre dell’anno, due movimenti negativi.
Il primo di questi movimento ha visto un calo nella raccolta per oltre 18 miliardi di euro, che ha inciso negativamente sull’intero settore, il secondo è stato un deprezzamento del mercato che è costato al settore l’1,6% circa.
Sulla base di questi dati relativi al terzo trimestre, ha osservato l’analista, si può notare come, i prodotti bilanciati e flessibili, siano stati interessati da una serie di uscite analoghe al trimestre precedente rispettivamente di -4,3 miliardi per i prodotti bilanciati e -6,4 mld per i prodotti flessibili.
Parallelamente a queste contrazioni, anche la risposta degli azionisti è stata negativa, producendo un afflusso di capitale in calo di oltre -1,7 mld euro.
Risultati positivi
Vi è però, una nota positiva nel quadro generale che interessa il mercato del risparmio gestito e questa nota arriva dagli afflussi verso i fondi obbligazionari.
Secondo i dati di Assogestioni infatti, si evince che, nel terzo trimestre 2023 i fondi obbligazionari hanno visto un incremento di circa 4,5 miliardi rispetto al trimestre precedente e nel complesso hanno registrato raccolte superiori ai 16,2 miliardi nel 2023.
Questo dato mostra come i fondi obbligazionari rappresentano non solo una quota significativa del risparmio gestito, ma, tale quota appare in aumento rispetto al passato.
Altri dato positivo arriva dai fondi monetari, in aumento di oltre 933 milioni di euro.