Coniugi con residenza diversa: ecco chi paga l’IMU

Il matrimonio non obbliga alla residenza congiunta. Ma attenzione: i coniugi con residenze diverse devono pagare l'IMU per una delle due case! Scopri di più

Importante novità dal 2022 in fatto di esclusione IMU sull’abitazione principale in caso di coniugi con residenze separate. Infatti, fino ad oggi, la normativa era poco chiara e è dovuta correre in soccorso la giurisprudenza per definire il da farsi.

Nello specifico, con l’introduzione dell’IMU, è prevista l’esclusione dell’abitazione principale ovvero dell’immobile in cui il proprietario e la sua famiglia risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente.

Inizialmente, nulla era specificato in merito ai coniugi con residenze diverse e pertanto, la cassazione era indirizzata sul versamento IMU dovuto per entrambi gli immobili. 

Successivamente, la normativa inserisce la fattispecie di residenza disgiunta ma solo all’interno del medesimo Comune. Oggi, con la legge di bilancio 2022 si disciplina esaustivamente questa questione.

Coniugi con residenza diversa: chi paga l’IMU

La legge 215/2021, riferita al DL 146/2021, ha finalmente disciplinato incontrovertibilmente la fattispecie dei coniugi con residenze separate in merito all’esclusione IMU. Nel dettaglio, all’art 5 decies:

“All’articolo 1, comma 741, lettera b), della legge 27 dicembre 2019, n. 160, al secondo periodo, dopo le parole: «situati nel territorio comunale» sono inserite le seguenti: «o in comuni diversi» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, scelto dai componenti del nucleo familiare».))”

L’articolo 1 comma 741 della 160/2019 disciplina la definizione di abitazione principale. Lo stesso, prima di questa integrazione, prevedeva la possibilità di scegliere l’esclusione IMU per una sola abitazione principale nel momento in cui i due coniugi avevano residenze diverse (ovviamente in immobili di loro proprietà) ma solo all’interno dello stesso Comune.

Dal 2022, invece, la normativa prevede esplicitamente questa possibilità in caso di residenze diverse dei coniugi anche in comuni diversi e, pertanto, in tutta Italia.

Il fatto che l’esclusione IMU potesse essere applicata ad un solo immobile, era piuttosto chiaro in quanto, la normativa stessa, per abitazione principale, intende:

“l’immobile [singolare], iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unita’ immobiliare”

La questione che prima non era chiara riguardava il caso in cui i coniugi avessero residenze separate in comuni diversi e, pertanto, secondo l’applicazione restrittiva delle agevolazioni perseguita dalla giurisprudenza, la famiglia si ritrovava a dover corrispondere IMU su entrambi gli immobili.

Coniugi con residenze diverse in comuni diversi: una sola esclusione IMU

Ad oggi è chiaro, dunque, che NON è possibile che una famiglia legalmente coniugata abbia due abitazioni principali e, pertanto, se i coniugi risiedono in immobili diversi (indipendentemente dalle quote di possesso), l’esclusione può essere applicata su una sola casa. Quale?

La normativa concede al nucleo famigliare di scegliere quale immobile escludere e quale assoggettare a IMU. Ma la scelta non è arbitraria! Ovvero, è obbligo del contribuente comunicare al Comune quale considerare abitazione principale.

L’integrazione apportata dal DL 146/2021, infatti, specifica testualmente l’onere di scelta da parte dei coniugi e, come altra informazione la cui conoscenza è preclusa alla pubblica amministrazione, deve essere dichiarata.

Ecco che, in questa fattispecie, la dichiarazione IMU ricopre un ruolo fondamentale per i coniugi con residenze separate che, per non incappare in sanzioni, deve essere presentata entro il 30 giugno 2023.

È sufficiente una sola presentazione salvo variazioni di situazione che necessitano un’ulteriore comunicazione.

Coniugi con residenze separate: se ometto dichiarazione devo pagare l’IMU?

Per rispondere a questa domanda è necessario avanzare due questioni:

  • innanzitutto, la normativa in sé non disciplina in alcun modo la mancata presentazione della dichiarazione nella fattispecie specifica, ovvero NON obbliga di per sé alla presentazione della dichiarazione per l’ottenimento dell’esclusione ma richiede la sua presentazione solo ai fini di definire quale delle due abitazioni escludere;
  • inoltre, proprio perché tale normativa è recentissima, la giurisprudenza non ha ancora avuto modo di pronunciarsi in merito.

Tenendo però conto dell’applicazione IMU definita in passato in merito alla difesa di diritti importanti quali il riconoscimento di almeno un’abitazione principale per il contribuente, spesso l’omessa dichiarazione non determina il decadimento del diritto ma semplicemente da origine a una sanzione fissa che, in tal caso, si concretizza nell’importo di 50€ in quanto l’imposta dovuta è 0€ e pertanto l’importo minimo previsto per legge.

Residenze diverse per coniugi separati di fatto: come funziona l’IMU

In questo paragrafo, a differenza di quanto esposto precedentemente, si analizza meglio la situazione dei coniugi separati di fatto ma senza sentenza del giudice. 

In questo caso, secondo la normativa IMU, la famiglia è ancora totalmente integra e pertanto la disciplina è la medesima dei coniugi sposati con residenze diverse.

Per maggiori dettagli leggi questo articolo che parla specificamente dell’applicazione IMU nei casi di separazione legale o separazione di fatto. Quest’ultima consiste proprio nella fattispecie di coniugi separati ma non legalemente.

Quando due persone si sposano devono avere la stessa residenza?

Assolutamente no! Il matrimonio, civile o religioso, non comporta in alcun caso l’obbligo per marito e moglie di avere la stessa residenza anagrafica.

Il nucleo famigliare, infatti, sussiste indipendentemente da ciò, tanto è vero che la normativa IMU, nell’identificare l’abitazione principale ovvero la casa vive il nucleo famigliare definisce che:

  • “il possessore e i componenti del suo nucleo famigliare” pertanto il proprietario o colui che ha un diritto reale sull’immobile può essere uno solo dei due coniugi;
  • “dimorano abitualmente” ovvero la famiglia deve vivere abitualmente all’interno dell’immobile.

Nonostante ciò, la legge è ancora più permissiva considerando la fattispecie dei coniugi con residenze disgiunte anche specificando anche il caso in cui la dimora sia effettivamente in immobili diversi. 

Esclusione IMU in caso di residenze diverse in immobili contigui

Altro caso particolare che è utile spiegare in questa sede è la fattispecie in cui due coniugi pongono la propria residenza in immobili diversi ma contigui. Spesso capita che marito e moglie posseggano due case contigue e decidano di unirle di fatto.

La nuova normativa non lascia scampo per quanto riguarda l’IMU costringendo la famiglia a corrispondere l’imposta per uno dei due immobili.

Ma non è sempre così. Infatti, se la legge sull’IMU prevede che l’abitazione principale sia un solo immobile iscritto in catasto e pertanto, in assenza di possibilità di accatastare insieme gli appartamenti (nel caso in cui la proprietà sia divisa totalmente) è comunque possibile unire di fatto due immobili ai fini fiscali.

Lo spiega la circolare dell’Agenzia delle Entrate n, 27/E del 2016 in cui si specifica esattamente le azioni da intraprendere per unire di fatto due immobili ai fini fiscali. Questo è l’unico vero caso in cui è realmente e concretametne possibile avere di diritto l’esclusione IMU per abitazione principale per due immobili:

“… non è, di norma, ammissibile la fusione di unità immobiliari, anche se contigue, quando per ciascuna di esse sia riscontrata l’autonomia funzionale e reddituale […] Tuttavia, se a seguito di interventi edilizi vengono meno i menzionati requisiti di autonomia, pur essendo preclusa la possibilità di fondere in un’unica unità immobiliare […] per dare evidenza negli archivi catastali dell’unione di fatto ai fini fiscali delle eventuali diverse porzioni autonomamente censite, è necessario presentare […] dichiarazioni di variazione… ”

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