Come pagare meno Imu: l’escapologia fiscale in aiuto del contribuente

Non si tratta di evasione fiscale, né di aggirare la legge. In aiuto di tanti contribuenti arriva l’escapologia fiscale per pagare meno Imu.

Tutte le tasse sono mal sopportate ma quella da corrispondere su un immobile di proprietà è davvero indigesta.

E quindi, come pagare meno Imu?

D’altronde chi acquista un immobile lo fa con soldi guadagnati con sacrifici e lavoro, tra l’altro già tassati a loro volta.

A ogni modo, dato che bisogna pagarla, perlomeno che sia il meno possibile.

Imu, come pagare meno 

Non si tratta di evasione fiscale, né di aggirare la legge. In aiuto di tanti contribuenti arriva invece l’escapologia fiscale ovvero piccole e grandi strategie per essere in regola con il Fisco ma pagando il minimo possibile di tasse.

Il consiglio numero uno che i commercialisti propongono è di fare attenzione a un fattore determinante, per quanto riguarda il calcolo dell’Imu: il riferimento è alla rendita catastale.

Infatti, più è bassa e più l’importo Imu si abbassa. Se dunque si è tenuti a versare l’imposta su una seconda casa, laddove possibile bisogna fare in modo che quella con la rendita catastale più alta risulti come prima casa.

Un altro escamotage che molte coppie decidono di attuare è quello di separarsi (avviando le pratiche come previsto dalla legge) ma solo formalmente, pur rimanendo di fatto insieme, solo per fare in modo che anche la seconda casa risulti una prima abitazione (nel momento in cui il marito lascia il tetto coniugale per trasferirsi nell’altra casa di proprietà).

Altre volte invece, se sia l’uomo che la donna sono proprietari rispettivamente del proprio appartamento con residenza, preferiscono non sposarsi per non cambiare lo status quo, andando a convivere e di fatto spostando solo il domicilio.

Quali sono le condizioni per non pagare l’IMU

A oggi l’IMU non si paga sulla prima casa. Il punto però è che non è sufficiente intestarla a qualcuno (un figlio ad esempio), per evitarlo.

La condizione per pagare meno Imu infatti è che bisogna anche viverci. 

Il problema però è che davvero molte famiglie italiane si ritrovano con una seconda casa in cui vive il figlio o la figlia ovviamente in maniera gratuita ma sono comunque costretti a pagare l’Imu.

La soluzione allora è di intestare la casa al figlio o alla figlia oppure stipulare un contratto in comodato d’uso gratuito. 

Come ottenere riduzione IMU

Nella fattispecie proprio la regolare registrazione di un contratto di comodato gratuito permette di ottenere la riduzione dell’importo da versare per l’imposta municipale unica.

In questo caso infatti si ottiene la riduzione del 50% della somma prevista invece regolarmente su quella seconda abitazione.

Quando si paga l’IMU al 50%

Come abbiamo appena avuto modo di precisare, grazie alla stipula di un contratto di comodato d’uso gratuito, è possibile pagare meno Imu, che quindi si riduce della metà.

Ci sono però altre circostanze che danno diritto a tale riduzione. Infatti, come si legge all’articolo 13, comma 3, del D.L. n 201 del 211, è prevista la riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu per i fabbricati dichiarati inagibili e inabitabili, di fatto inutilizzati e disabitati, limitatamente però al periodo dell’anno in cui sussistono tali condizioni.

Questo rientra nella casistica degli immobili collabenti, uno dei tanti trucchi da poter mettere in atto per non pagare l’imu sulla seconda casa.

Chi ha diritto a esenzione IMU

Come è doveroso precisare, il pagamento dell’Imu non è dovuto solo sulle seconde case di proprietà bensì anche su altre tipologie di immobili, come ad esempio locali commerciali che producono reddito.

L’Imu si paga anche su fabbricati o terreni di proprietà ma con le dovute eccezioni.

Rientrano tra queste le proprietà dei coltivatori diretti e dagli Imprenditori Agricoli Professionali (Iap).

Inoltre hanno diritto all’esenzione anche gli immobili che si trovano nelle isole minori, in determinate aree montane o collinari o se hanno immutabile destinazione agrosilvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
786FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate