Le opinioni di Fisher Investments Italia su offerte pubbliche iniziali e sentiment

Fisher Investments Italia esamina i titoli globali con un approccio, ossia classificandoli in base ad attributi comuni.

Dopo l’exploit delle IPO nel 2021, quest’anno la raccolta di offerte pubbliche iniziali è notevolmente diminuita.[1] A qualcuno potrà sembrare difficile da credere, poiché molti commentatori che seguiamo considerano le IPO come una fonte di ottimismo e speranza. Tuttavia, le ricerche di Fisher Investments Italia sulla storia del mercato indicano che una scarsa raccolta di IPO non deve destare allarme. Piuttosto, riteniamo che gli investitori farebbero bene a considerare la minore o maggiore raccolta di IPO, come un indicatore del sentiment.

L’offerta pubblica iniziale è il processo mediante il quale una società privata si quota sul mercato per raccogliere capitali, per consentire ai primi investitori di ottenere liquidità, o per entrambe le cose. Riteniamo che valga la pena monitorare le IPO poiché la loro raccolta influenza l’offerta di azioni e, insieme alla domanda, rappresentano a nostro avviso un indicatore fondamentale della direzione dei mercati azionari. Secondo le analisi di Fisher Investments Italia sulla storia del mercato, di solito la dinamica è la seguente: più ottimistico è il sentiment, più gli investitori sono disposti a fare offerte facendo lievitare i prezzi delle azioni. Dalle nostre osservazioni emerge che l’elevata domanda incoraggia le aziende a quotarsi in borsa perché, a nostro avviso, le aziende cercano il miglior prezzo di listino per raccogliere capitali. Inoltre, una IPO viene effettuata quando i proprietari privati vendono una quota della loro attività. Pertanto, le IPO possono essere più redditizie per gli investitori che investono prima, quando la domanda degli investitori ha alzato le quotazioni.

Tuttavia, riteniamo che un sentiment euforico, ovvero un desiderio estremo di possedere azioni, possa indicare un’imminente flessione di mercato. Le nostre ricerche dimostrano che una corposa raccolta di IPO può fomentare il sentiment. Inoltre, tali successi possono incoraggiare anche le aziende di qualità inferiore, società prive di fondamentali come una forte leadership aziendale e la solidità del bilancio, a procedere all’offerta, alla ricerca di rendimenti analoghi e consistenti. Una quantità eccessiva di offerta azionaria, causata da società di bassa qualità e da un sentiment sempre più ottimista, può pesare sui prezzi. La domanda potrebbe quindi diminuire poiché i prezzi non riescono a soddisfare le elevate aspettative degli investitori euforici. Questo, a sua volta, potrebbe portare a un crollo del mercato azionario. Per citare il leggendario investitore Sir John Templeton: “I mercati rialzisti nascono dal pessimismo, crescono nello scetticismo, maturano nell’ottimismo e muoiono di euforia”. [2]

Le analisi di Fisher Investments Italia sulla storia del mercato, incluso il 2022, aiutano a illustrare questo fenomeno. Riteniamo che la frenesia delle IPO nel settore tecnologico della fine degli anni Novanta sia un esempio emblematico di euforia del mercato. In quel momento, valutazioni estremamente elevate (calcoli del valore attuale o futuro delle azioni) accompagnavano una grande quantità di IPO di società tecnologiche americane. Sulla base di una ricerca di Jay Ritter, professore di finanza all’Università della Florida, dal 1990 al 1998 le IPO statunitensi hanno registrato in media un aumento del 14,8%, in dollari, nel primo giorno di negoziazione, al di sotto della media a lungo termine del 18,9%. [3] Successivamente, prima del mercato ribassista dei primi anni 2000, i rendimenti delle IPO sono aumentati di concerto con le nuove quotazioni. I rendimenti delle IPO nel primo giorno di negoziazione sono stati in media del 71,2% nel 1999 e del 56,3% nel 2000.[4] Secondo Fisher Investments Italia, ciò è stato emblematico di uno stato di euforia sui mercati. Gli investitori hanno intravisto nelle IPO un metodo per ottenere ricchezza in tempi rapidi e sono diventati più disposti a pagare premi elevati per ogni tipologia di azienda, anche quelle di bassa qualità, allo scopo di cercare di ottenere rendimenti elevati. Inoltre, la raccolta delle IPO in soli due anni (1999 e 2000) ha rappresentato quasi il 40% della raccolta totale di IPO nel periodo compreso tra il 1990 e il 2000. [5] Eppure, molte di queste aziende avevano poca speranza di sopravvivere. Un esempio tristemente noto è a nostro avviso Pets.com, crollato a causa di un modello di business debole e di una leadership mediocre. La società è stata esclusa dai listini pochi mesi dopo la sua offerta pubblica iniziale a seguito di perdite ingenti. A nostro avviso, la realtà non è riuscita a soddisfare le aspettative elevate, il che ha successivamente portato al crollo dei mercati azionari.

In base alla ricerca del professor Ritter, l’attività e i rendimenti delle IPO sono diminuiti drasticamente dopo il cedimento del settore tecnologico e, secondo Fisher Investments Italia, il diffuso pessimismo che ha scoraggiato la domanda probabilmente ha contribuito. [7] A nostro avviso la ridotta raccolta di IPO registrata nel 2022 ha caratteristiche in comune con quel contesto, specialmente per quanto riguarda il sentiment. Innanzitutto, ci sono state molte meno IPO europee rispetto al 2021. Nel secondo trimestre del 2021 sono state raccolte 142 IPO mentre il secondo trimestre 2022 ne ha fatte registrare soltanto 29. [8] Nel frattempo, anche la raccolta di IPO è calata drasticamente nel 2022. I 23,1 miliardi di euro di IPO raccolti nel secondo trimestre del 2021 superano i 2,1 miliardi di euro del secondo trimestre 2022.[9] Analizzando l’intero primo semestre del 2022, la pubblicazione finanziaria Bloomberg ha rilevato che la raccolta delle IPO europee è stata inferiore dell’88% rispetto a quella del 2021. [10] Secondo le nostre ricerche la tendenza è valida anche a livello globale: la raccolta di IPO globali ha toccato il minimo da cinque anni nel secondo trimestre del 2022, persino al di sotto del secondo trimestre 2020, quando imperversavano i timori per la pandemia. [11]

Fisher Investments Italia ritiene che considerare l’attività delle IPO come un indicatore del sentiment possa giovare agli investitori. Una bassa attività delle IPO può indicare un ampio pessimismo e timori diffusi che, a nostro avviso, mantenendo basse le aspettative è in grado di generare sorprese positive sul mercato azionario. A nostro avviso, l’aumentare delle IPO è un indicatore di eccessivo surriscaldamento del sentiment. Riteniamo che possa essere utile analizzare se le società appena quotate abbiano effettivamente fondamentali solidi o meno, e se abbiano ottenuto rendimenti di gran lunga superiori alle medie storiche. In tali scenari, invitiamo gli investitori alla cautela.

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Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (“”Registro delle imprese””) irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate.

Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

Note

[1] Fonte: PwC. “IPO Watch Europe secondo trimestre 2022”, consultato il 31/08/2022.

[2] “The Maxims of Wall Street,” Mark Skousen, , 2017.

[3] “Initial Public Offerings: Updated Statistics on Long-Run Returns”, Jay R. Ritter, Warrington College of Business, University of Florida, 20/06/2022. La media a lungo termine riflette i rendimenti dal 1980 al 2021.

[4] Ibid.

[5] Ibid.

[6] «10 Big Dot-Com Flop», David Goldman, , 11/06/2015.

[7] Vedi nota (iii).

[8] Vedi nota (i).

[9] Ibid.

[10] “Startups Binge on Private Money as Public Market Appeal Fades,” Swetha Gopinath, , 23/08/2022. Accesso tramite .

[11] Fonte: PwC. «Global IPO Watch», consultato il 31/08/2022.

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