Qual è la differenza tra un drink e un cocktail? Eccola svelata

Può capitare di chiederselo. Qual è la differenza tra un drink e un cocktail? Sono simili, ma qualcosa li rende diversi. Ecco la spiegazione.

Ne esistono di tantissimi tipi. Dolci, aspri, amari o leggermente affumicati.

Il mondo degli alcolici è variopinto e pieno di aromi e sapori da scoprire; dal più semplice bar al locale sofisticato, è facile imbattersi in menù variegati dove elenchi lunghi e dettagliati descrivono bevande alcoliche di tutti i tipi.

Le occasioni in cui possiamo ordinare una di queste deliziose preparazioni sono molte, come feste, cene, aperitivi, e perché no, quando sono di basso grado alcolico, anche a pranzo.

Ma scorrendo le descrizioni delle bevande e le loro diciture nei menù, una domanda può sorgere spontanea: che differenza c’è tra cocktail e drink?

Se anche voi una volta siete stati colti dalla curiosità, abbiamo la risposta.

Drink o cocktail? La storia delle bevande preferite per accompagnare le occasioni speciali

Come nasce il nome di drink e come quello di cocktail?

Per quanto riguarda il “drink“, non ci sono grandi misteri. Il nome deriva dal verbo inglese ‘to drink, ovvero “bere”, in questo caso un ottimo bicchiere di bevanda a base di alcol.

Per il termine “cocktail” possiamo invece dire che ci sono diverse leggende che ne descriverebbero l’origine; si spazia dal latino aqua decocta, ovvero acqua distillata, al francese coquetier, nome derivante dal portauovo, utilizzato da un farmacista francese solito preparare i liquori per i suoi clienti proprio con questo oggetto.

Ci si avvicina al reale significato di cocktail analizzando l’etimologia della parola: cock = gallo e tail = coda, coda di gallo dunque. Pare che nel passato, nelle taverne di tutta Europa fosse di gran moda far combattere i galli tra loro. Al proprietario del gallo vincitore venivano consegnate tre penne del gallo sconfitto e veniva offerto da bere.

La verità si avvicina con una leggenda risalente all’epoca della Guerra di Secessione Americana. Pare infatti che una giovane vivandiera, Betsy Floygan, fosse solita servire agli ufficiali una bevanda rinvigorente realizzata miscelando varie sostanze alcoliche. Il colore che ne risultava era molto vivace e indusse i soldati a chiamarla cocktail, poiché ricordava il piumaggio del volatile da cortile.

Un’altra leggenda vede i sopravvissuti a un grave naufragio in Sud America festeggiare con una miscela di diversi liquori, europei e caraibici, e una vera coda di gallo.

Coktail e drink, che differenza c’è tra le due bevande?

Ora che abbiamo analizzato brevemente quale potrebbe essere la storia dei due termini, veniamo al punto.

Qual è la differenza che rende i cocktail diversi dai drink?

Un cocktail è tale quando la loro base prevede almeno una base alcolica come Vodka, Rum o Gin. Inoltre, è sempre molto meno alcolico rispetto al drink. Il cocktail infatti è pensato per essere sorseggiato prima di cena.

Il drink è invece preparato quasi esclusivamente con liquori o distillati, dal tasso alcolico molto più elevato, e ideati per essere sorseggiati alla fine del pasto, a stomaco pieno.

Leggi anche: Il miglior liquore digestivo al mondo è italiano: ecco qual è

Cecilia Fiorentini
Cecilia Fiorentini
Articolista freelance e copywriter, sono nata nel 1994. Attenta osservatrice e molto curiosa, sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Genova. La mia passione per la cultura in tutte le sue accezioni mi ha portato a intraprendere il mio percorso accademico. Scrivo per passione e per missione. Ritengo che la cultura debba essere alla portata di tutti, sempre. Attualmente mi sto specializzando come SEO Copywriter per la cultura con relativi corsi di formazione. Ho collaborato con alcune realtà web-editoriali italiane per cui ho realizzato contenuti divulgativi. 
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