Cosa sono le giuggiole? Proprietà e tutto quello da sapere su questo antico frutto

Dolci e versatili, le giuggiole sono un frutto dalle numerose proprietà benefiche. Scopriamo insieme ciò che le rende così uniche.

Benché non siano un frutto comune e diffuso sulle nostre tavole, le giuggiole hanno una storia che va molto indietro nel tempo. Si ritiene che le origini della sua pianta, il giuggiolo, siano della Siria e dell’Africa Centro-settentrionale e che solo in un secondo momento questo venne esportato in Cina e in India, dove viene coltivato da oltre 4000 anni.

In seguito, venne importato in Italia da parte dei romani, dove venne riconosciuto con ziziphum e venne diffuso dai veneziani in un primo momento in Dalmazia, per arrivare fino ai Colli Euganei. Ed è proprio nella parte nord-est della penisola che trova l’esposizione e il clima ideale per la sua coltura.

Il giuggiolo

Il giuggiolo è un arbusto che si presenta spesso come un cespuglio. Le sue foglie verde brillante sono un tratto caratteristico, e le sue grandi radici che si spingono in profondità, rendono la pianta molto resistente sia in tempo di calura eccessiva che di siccità. I fiori del giuggiolo sono piccoli e bianchi e la loro fioritura avviene in estate, tra giugno ed agosto, mentre la maturazione dei frutti in autunno, tra settembre ed ottobre.

La sua coltivazione è generalmente di tipo domestico, non di produzione intensiva, ma nella nostra macchia mediterranea è comune trovare la pianta del giuggiolo allo stato selvatico. Le giuggiole assumono la grandezza di un’oliva o poco più e presentano una buccia che va dal color marrone, rosso porpora al giallognolo. Sono delle drupe, vale a dire che hanno un unico seme all’interno, conosciuto con il nome di annab nella cucina persiana. Il loro sapore dipende dal momento di raccolta. Infatti, se colta quando è ancora acerbo (di colore verde), la giuggiola ha un sapore che ricorda quello della mela. Al contrario, se colta nelle fasi della maturazione, può essere leggermente acidula e più o meno dolce a seconda del colore e delle tempistiche: più la superficie risulta scura, rugosa e raggrinzita assumerà il sapore simile a quello del dattero.

Curiosità e proprietà delle giuggiole

Ottime da consumare così al naturale appena colte dall’albero, ma anche perfette per preparare dolci o ricette salate, oltre ad essere poco conosciuta, le giuggiole sono anche un frutto piuttosto difficile da trovare. Ad ogni modo, i veri benefici che offre la giuggiola si possono estrarre non solamente dal suo consumo a crudo, ma soprattutto a seguito della bollitura, stufatura, cottura o essiccazione.

La prossima volta che vi ritroverete al banco della frutta non lasciatevi sfuggire l’occasione di acquistarle. Infatti, per secoli, le giuggiole sono state impiegate anche per preparazioni medicinali, fitoterapici ed erboristici proprio per le numerose proprietà benefiche. Ma ancora oggi vengono utilizzate per la realizzazione di integratori alimentari e trattamenti erboristici.

Un elemento da non trascurare è l’alta percentuale di vitamina C presente al suo interno. Infatti, le giuggiole, contengono circa 20 volte in più di vitamina C rispetto agli agrumi e quindi aumentano le difese immunitarie e curano malattie respiratorie. Inoltre, l’alto contenuto di glucosidi e flavonoidi contribuisce a regolare la pressione sanguigna.

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Perché si dice “andare in brodo di giuggiole”?

La famosa frase idiomatica “andare in brodo di giuggiole”, usata per la prima volta nel 1612, è andata via via diffondendosi con il significato implicito di leggerezza e felicità. In particolare l’espressione “andare in brodo di giuggiole” significa essere entusiasti ed in visibilio, quasi fuori di sé dalla contentezza: godere di quel piacere intenso che si prova come quando si assaggia una dolce giuggiola essiccata.

Originariamente, questa frase idiomatica vedeva al posto delle giuggiole le succiole, ovvero le castagne lessate con la buccia. Nel tempo, le succiole lasciarono posto alle giuggiole, le quali venivano impiegate sia in medicina per decotti contro la tosse, che in cucina per marmellate e confetture. Ed è proprio a conferma di quanto appena riportato che esiste anche il “Brodo di Giuggiole“, un infuso idroalcolico naturale a base di frutta autunnale prodotto in Veneto. Questo, oltre alle giuggiole mature, vede la presenza di mele cotogne, melograno e uva, le quali vengono messe in infusione con l’aggiunta di zucchero e scorze di limone.

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