Sant’Antonio Abate, il santo del giorno 17 gennaio: curiosità sul protettore degli animali

Il 17 gennaio si celebra Sant'Antonio Abate. Il santo è venerato come protettore degli animali. Ecco alcuni fatti curiosi sul Santo.

Il 17 gennaio è una data particolarmente significativa per la Chiesa cattolica, poiché è il giorno in cui si celebra Sant’Antonio Abate, un santo venerato per la sua dedizione alla fede, la sua vita ascetica e la sua particolare intercessione a favore degli animali. È considerato il primo degli abati e, secondo la tradizione cristiana, a lui si deve la fondazione del monachesimo.

Inoltre, Sant’Antonio Abate è uno dei quattro Padri della Chiesa d’Oriente, insieme a Attanasio, Basilio e Fonzio di Costantinopoli.

Scopriamo insieme tutto sulla vita di Sant’Antonio Abate.

Santo del giorno 17 gennaio: la vita di Sant’Antonio Abate

La vita di Sant’Antonio Abate è descritta nella sua agiografia Vita Antonii, scritta dal vescovo di Alessandria d’Egitto Attanasio, che lo aveva conosciuto.

Antonio nacque a Coma, in Egitto (oggi Qumans), nel 251 d.C. Rimase orfano in giovane età e rinunciò alle ricchezze della sua famiglia dopo aver udito le parole evangeliche che lo esortavano a vendere tutto e seguire Cristo.

In seguito si ritirò nel deserto, dove condusse una vita di preghiera e meditazione, affrontando le tentazioni di Satana. La sua vita eremitica ispirò molti a seguirlo, e Sant’Antonio divenne il padre spirituale di numerosi monaci.

Martirizzato nel 356 d.C., Sant’Antonio Abate è ricordato per la sua fede incrollabile e il suo coraggio di fronte alle avversità. Il suo martirio avvenne durante la persecuzione di Diocleziano, quando venne imprigionato e sottoposto a crudeli tormenti. Nonostante le sofferenze inflittegli, Sant’Antonio mantenne la sua fede inalterata fino alla morte.

Sant’Antonio, protettore degli animali e dei commercianti

Sant’Antonio Abate è universalmente riconosciuto come il protettore degli animali domestici, dei macellai e dei salumai. Questa particolare devozione ha origini nelle leggende medievali che narrano il suo rapporto con un leone ferito durante la sua vita nel deserto.

Secondo la leggenda, Sant’Antonio guarì il leone, dimostrando così la sua straordinaria capacità di comunicare con gli animali e guadagnandosi così il titolo di protettore di questi. Spesso viene infatti raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella.

La connessione con i macellai e i salumai deriva dal fatto che Sant’Antonio Abate è spesso raffigurato con un bastone a forma di “T”, noto come Tau, simbolo utilizzato per marcare gli animali sacrificati durante il Medioevo. Questa iconografia ha associato Sant’Antonio alle attività commerciali connesse alla carne, e quindi agli allevatori, macellai e salumai.

Invocazione contro le malattie

Durante la sua vita inoltre fu reputato essere potente taumaturgo capace di guarire malattie terribili.

Per questo, oltre al suo ruolo come protettore degli animali e delle attività commerciali, Sant’Antonio Abate è spesso invocato contro l’herpes zoster. Questa tradizione risale al Medioevo, quando l’herpes zoster, conosciuto anche come “fuoco di Sant’Antonio“, veniva considerato una malattia misteriosa e temuta. La credenza popolare voleva che invocare il santo potesse portare sollievo e guarigione da questa afflizione dolorosa.

Celebrazioni per Sant’Antonio Abate

La festa di Sant’Antonio Abate è caratterizzata da diverse tradizioni e superstizioni. Soprattutto nel Medioevo la Chiesa si occupava di benedire tutti gli animali domestici (soprattutto i maiali) per chiedere la protezione del santo.

Questa pratica nasce proprio in tempo medievale in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all’ospedale in cui prestavano il loro servizio i monaci di sant’Antonio.

In molte località italiane è tradizione accendere i cosiddetti “fuochi di Sant’Antonio” per scacciare il freddo e le malattie: si crede infatti che il fuoco purifichi e porti bene, dato che simboleggia la luce della fede che scaccia le tenebre.

Un aspetto curioso legato a Sant’Antonio Abate è la benedizione del pane, noto come “pane di Sant’Antonio”. La leggenda narra che questo pane, benedetto durante la festa, possa proteggere dalle malattie e garantire abbondanza nella casa.

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3 curiosità sul santo

Ecco alcune curiosità sul Santo del 17 febbraio:

  • esiste, riferita a sant’Antonio, una sorta di motivetto scaramantico diffuso a livello popolare, in cui si invoca il santo per ritrovare qualcosa che si è perso. Questo modo di dire si usa soprattutto nei luoghi dove vi è tradizionalmente maggiore devozione del santo, e dice:

Sant’Antonio Abate, con le calze rappezzate, con i pantaloni di velluto, fammi ritrovare ciò che ho perduto

  • nella provincia di Varese, in Lombardia, la festività di sant’Antonio Abate (qui chiamato anche Sant’Antonio del porcello) è molto sentita. Il santo viene festeggiato con falò e feste

  • l’ordine degli Antoniani venne approvato da papa Urbano II nel 1095; l’ordine nacque dalla volontà di un nobile francese che, dopo la guarigione del figlio dal fuoco di Sant’Antonio, decise di fondare una confraternita per l’assistenza dei pellegrini e dei malati

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