Venerdì Santo: il significato della ricorrenza, perché e come si celebra

Il Venerdì Santo è il venerdì che precede la Pasqua, e il suo significato è legato alla tradizione cristiana. Ma cosa si celebra esattamente?

Il Venerdì Santo è l’ultimo venerdì prima della giornata di Pasqua, ed essendo collegato alla data della festa che celebra la risurrezione di Gesù, che è mobile, cade ogni anno in giorni diversi.

Si tratta di una celebrazione parecchio significativa per i cristiani, perché commemora uno degli episodi centrali della vita di Gesù, ed è quindi uno dei momenti fondamentali dell’intera liturgia cattolica

Il Venerdì Santo fa parte della Quaresima, periodo in cui i fedeli cattolici sono chiamati a rispettare dei precetti e delle restrizioni, come il digiuno, la preghiera più intensa e la pratica della carità.

Scopriamo quale significato si cela dietro al Venerdì Santo e come si celebra secondo le tradizioni italiane.

Sommario:

  1. 1.

    Venerdì Santo: ecco il significato della ricorrenza

  2. 2.

    Che cosa succede il Venerdì Santo?

  3. 3.

    Cosa non si fa Venerdì Santo?

  4. 4.

    Venerdì Santo: le tradizioni italiane

Venerdì Santo: ecco il significato della ricorrenza

Il significato del Venerdì Santo è strettamente legato alla tradizione cattolica, e in particolare alle varie ricorrenze che scandiscono la settimana santa, che ha inizio la domenica delle Palme e si conclude con la Pasqua.

Ogni giorno della Settimana Santa, infatti, richiama un momento specifico dell’ultima settimana di vita di Gesù. Durante la Domenica delle Palme, Gesù giunge a Gerusalemme, dove è accolto da una folla festante che lo saluta con dei ramoscelli di palma.

Il giovedì ha invece luogo l’ultima cena di Gesù e dei suoi discepoli, durante la quale avviene anche la cosiddetta “lavanda dei piedi“; come segno di umiltà, Gesù lava i piedi ai suoi discepoli (un gesto di alto valore simbolico nella cultura ebraica, fatto normalmente per accogliere un ospite in arrivo dopo un lungo viaggio, considerando anche che all’epoca erano i sandali le calzature più diffuse).

Dopo la cena, a causa del tradimento da parte di Giuda, Gesù viene arrestato per volere di alte personalità ebree, timorose che la popolarità di Gesù e il fatto che molti si aspettassero da lui la liberazione dal dominio romano potessero causare attriti con i funzionari imperiali.

Che cosa succede il Venerdì Santo?

Dopo l’arresto di Gesù segue il processo farsa, nel quale egli viene condannato alla morte in croce (tipicamente riservata agli schiavi e agli oppositori del regime romano; è, tra l’altro, la stessa che tocca ai partigiani di Spartaco, gli ex gladiatori che si erano rivoltati contro i propri padroni).

Proprio la crocifissione e la morte di Gesù avvengono di Venerdì; dopo una lunga camminata, ricordata con la Via Crucis, Gesù muore in croce, e poi viene sepolto in una tomba donata da Giuseppe d’Arimatea. Qui, durante la notte fra il Sabato Santo e Pasqua, secondo la dottrina cattolica risorgerà.

Quindi, il Venerdì Santo i cristiani celebrano la crocifissione e la morte di Gesù.

Cosa non si fa Venerdì Santo?

Il Venerdì Santo è legato ad una serie di indicazioni pratiche per i credenti. Trattandosi di un giorno di lutto, dato che si ricorda la morte di Gesù, i cattolici fra i 14 e i 60 anni in buone condizioni di salute dovrebbero astenersi dal consumare carne. Ma quindi cosa si mangia il Venerdì santo? Tra gli alimenti più consumati nella giornata troviamo il pesce e le verdure.

Per la ricorrenza del Venerdì Santo sono previste anche le letture dei brani che scandiscono il percorso di Gesù verso la croce, ovvero la Via Crucis, che talvolta viene anche realizzata in maniera itinerante, come accade ad esempio a Roma, dove è condotta dal Papa, di solito nel Colosseo.

Venerdì Santo: le tradizioni italiane

Per la celebrazione del venerdì santo non mancano anche tradizioni più folkloristiche: nelle Marche si organizzano vere e proprie rappresentazioni teatrali itineranti legate alla via Crucis, e nelle Chiese è possibile baciare il “Cristo morto”, una statua di Gesù morto posta davanti all’altare.

La stessa cosa si verifica anche in Molise e in Abruzzo; a Chieti, in particolare, si avrebbe la processione del Cristo Morto più antica d’Italia, che data all’842.

In Sicilia, invece, si può assistere all’incontro fra le statue di Maria e Gesù prima della crocifissione, oltre alle processioni e alle rievocazioni.

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