Vittorio Emanuele di Savoia: un reale in esilio con un patrimonio ingente

Vittorio Emanuele di Savoia era un reale in esilio, con un patrimonio più che ingente: vediamo a quanto ammonta e a chi andrà in eredità.

A pochi giorni dal suo 87esimo compleanno, Vittorio Emanuele di Savoia è morto a Ginevra. Figlio dell’ultimo re d’Italia, lascia un’eredità importante. Vediamo a quanto ammonta il suo patrimonio e chi ne beneficerà.

Vittorio Emanuele di Savoia: a quanto ammonta il suo patrimonio?

Il 3 febbraio 2024 è morto a Ginevra Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia. Anche se ormai parlare di Casa Reale fa sorridere, soprattutto perché la storia parla chiaro, in una nota è stato così annunciato il suo decesso: “Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile“. Considerando il suo decesso, una domanda sorge spontanea: a quanto ammonta il suo patrimonio?

Secondo il capitano di vascello Ugo D’Atri, presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, “quella del principe Vittorio Emanuele è stata una vita decisamente sfortunata, massacrato per tutta la vita“. Eppure, stiamo parlando di un uomo che ha avuto un’esistenza agiata e anche qualche santo in paradiso, vedasi l’assoluzione per la morte del giovane Dirk Hamer. Questo omicidio, giusto per rinfrescare la memoria, è stato confessato, tra l’altro in modo goliardico, dallo stesso Vittorio Emanuele mentre era in carcere per l’inchiesta Vallettopoli.

Sempre stando alle dichiarazioni di D’Atri, il figlio dell’ultimo re d’Italia “meritava di più“. Alla luce di queste prese di posizione, è bene dare uno sguardo al patrimonio della famiglia Savoia, rimasto ingente nonostante l’esilio. Una cifra? 1,5 milioni di euro.

A chi andrà l’eredità di Vittorio Emanuele di Savoia?

Nel 2006, la testata svizzera Swissinfo.ch ha reso pubblico il patrimonio di Vittorio Emanuele di Savoia. Anche se la ‘famiglia reale’ ha sempre mantenuto un certo riservo sulle proprie ricchezze, la Svizzera gli ha comunque fatto i conti in tasca.

Diciotto anni prima della sua morte, Vittorio Emanuele aveva un patrimonio stimato di 1,4 milioni di franchi svizzeri, ossia 1,5 milioni di euro, con un reddito annuale di 280mila franchi, quasi 300mila euro. In questa cifra, anche se ad essere onesti sembra un po’ assurdo, dovrebbero rientrare anche alcune proprietà immobiliari: la villa di Ginevra (ben 1000 metri quadrati) e le dimore a Roma, in Corsica, a Gstaad e in Portogallo. Qualcuno sostiene che ci siano altre abitazioni sparse per l’Europa, ma non ne abbiamo certezza.

Adesso che Vittorio Emanuele è morto, a chi andrà il suo ricco patrimonio? L’87enne ha un solo figlio, Emanuele Filiberto, per cui dovrebbe essere lui a beneficiare di tutte le sue ricchezze. Il testamento, però, potrebbe comunque riservare qualche sorpresa.

Quanto vale il tesoro dei Savoia?

Considerando che l’ultima stima del patrimonio di Vittorio Emanuele di Savoia risale a 18 anni fa, immaginiamo che le sue ricchezze siano cresciute. Laddove non sia così, potrebbero lievitare ben presto, ammesso che Emanuele Filiberto riesca a farsi restituire ciò che chiede: i gioielli della sua famiglia.

Il tesoro dei Savoia, dopo che la monarchia è caduta, sono stati affidati alla Banca d’Italia. Era il 5 giugno del 1946 e da quel momento, come stabilito dalla Costituzione, i gioielli sono stati confiscati dallo Stato. Vittorio Emanuele, ben prima di suo figlio, ha provato a riavere i beni, ma gli avvocati della Banca d’Italia hanno bocciato le sue richieste.

L’ultima valutazione, effettuata nel 1976, parla di un valore complessivo di circa 2 miliardi di lire, circa 300 milioni di euro. Il tesoro dei Savoia è composto da: 6.732 brillanti, 2.000 perle di varie dimensioni, 1 raro diamante rosa montato su una grande spilla, lunghi collier di perle della Regina Margherita II, il diadema della Regina Margherita II e i gioielli della principessa Maria Antonia.

Fabrizia Volponi
Fabrizia Volponi
Copywriter, classe 1985. Laureata in Scienze Storiche presso l'Università La Sapienza di Roma, con una seconda laurea in Scienze Religiose alla Pontificia Università Lateranense, ho una passione per la scrittura e la lettura. Ideatrice di un blog dedicato ai libri, il mio motto è πάντα ῥεῖ, tutto scorre.
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