Cos’è e come scrivere una call to action efficace: consigli pratici

Una call to action, o invito all'azione, è una parte fondamentale per riuscire a raggiungere i propri obiettivi di vendita. Come fare? Lo spieghiamo qui.

Quando si parla di Call to Action (CtA) si intende un vero e proprio ‘invito all’azione‘. Si tratta infatti di una breve frase che viene posta in un contenuto, sia esso un articolo di un blog o un post sui social media, che invita il lettore a compiere una specifica azione.

Presentata in questi termini sembrerebbe trattarsi di qualcosa di molto semplice. In realtà, ci sono delle tecniche specifiche per rendere questa ‘chiamata all’azione’ davvero efficace, e non solo uno sterile agglomerato di parole.

Scopriamo di più su che cos’è la Call to Action, anche attraverso l’utilizzo di alcuni esempi.

Cos’è la Call to Action: spieghiamo definitivamente cosa si intende per invito all’azione

Per spiegare questo concetto in termini di marketing, possiamo essenzialmente dire che si tratta di un’azione specificatamente finalizzata alla conversione.

Potrebbe sembrare che si tratti solo di un generico ‘invito all’acquisto’, ma in realtà di Call to Action ne esistono di differenti obiettivi.

  • potrebbe trattarsi di un invito ad iscriversi al sito o ad una newsletter o ad un evento (in cui comunque bisogna lasciare dei dati personali);
  • o ancora, si potrebbe trattare di un invito al download di un ebook, una brochure, un catalogo, ecc;
  • infine, ciò a cui noi tutti pensiamo: un invito all’acquisto di un bene o servizio.

Questo messaggio non viene veicolato in un modo qualsiasi. La CTA deve essere ben visibile e riconoscibile.

Per questo motivo, sarà identificata da un particolare bottone o widget che ne evidenzia l’importanza. In realtà, in alcuni casi, le chiamate all’azione si presentano anche semplicemente sotto forma di anchor text, ovvero di link testuali all’interno dei post.

Esse sono fondamentali in una strategia di inbound marketing, ovvero, in parole semplici, una strategia che miri a portare traffico al proprio sito web. Sono anche fondamentali nel content marketing, dunque nella creazione di blog post o post sui social media.

Come creare una perfetta Chiamata all’Azione: premesse ed esempi

Creare una Call to Action che raggiunga lo scopo prefissato, ovvero la conversione, non è certo cosa semplice.

Se non conosciamo il nostro pubblico, infatti, rischiamo che si tratti di qualcosa che non verrà letto o verrà letto solo parzialmente. Per riuscire ad ovviare a questo problema possiamo mettere in campo alcune strategie. Vediamole.

  • Fase 1: analizza in quale fase del processo di acquisto si trova il tuo pubblico

Questa è la premessa più importante. Abbiamo parlato spesso di marketing funnel e dei suoi vantaggi, ovvero di quello schema ad imbuto per il quale, mentre sono molti gli utenti che potrebbero entrare in contatto con il nostro brand, assai pochi sono invece quelli che finalizzeranno l’acquisto.

Per questo motivo, è fondamentale capire a chi ci stiamo rivolgendo, in modo che la Call to Action possa essere adeguata e pertinente.

Chi infatti è all’inizio del funnel sarà molto difficile che clicchi su un invito all’azione destinato all’acquisto di un prodotto. Viceversa, se il nostro potenziale cliente ha già visitato le pagine dei nostri cataloghi o si è iscritto ad una specifica newsletter potrebbe essere interessato al passo successivo.

  • Fase 2: evidenzia i benefici che scaturirebbero dalla conversione

Nessuno compie un’azione se non ne ha qualche vantaggio in cambio. Ecco quindi che anche quando parliamo di CTA è necessario che esse siano ben strutturate affinché l’utente percepisca immediatamente il beneficio che si avrebbe in cambio.

Come si può fare?

Un valido alleato è certamente il senso di urgenza che una Call to Action ben strutturata può generare. Infatti, parole come ‘disponibilità limitata’ o ‘esaurimento scorte’ fanno percepire all’utente che il vantaggio che può avere dalla conversione è solo hic et nunc. In questo modo sarà certamente sollecitato all’acquisto.

  • Fase 3: Crea una Call to Action che genera curiosità nell’utente

La premessa fondamentale è che ognuno di noi è costantemente sottoposto a decine e decine di messaggi pubblicitari (e dunque di Inviti all’Azione).

Dunque, risulta fondamentale distinguersi dal mare magnum di CTA presentate dal web e creare qualcosa di diverso, che si distingua e che instilli curiosità nel nostro lettore.

Frasi come ‘guarda qui’ o ‘clicca qui’ non sono più interessanti e stimolano poco l’interesse di un utente che è abituato a vederne a migliaia. Un buon suggerimento è trovare sinonimi che rispecchino maggiormente la community e il linguaggio che abitualmente utilizza. Tutto ciò è possibile solo se conosciamo a fondo il nostro pubblico.

Per iniziare, potrebbe già essere interessante sostituire il famigerato ‘clicca qui’ con ‘esplora’ o ‘scopri’.

  • Fase 4: rendi la CTA semplice e breve

Dal momento che tutto si svolge in pochi secondi e l’utente medio in genere non ha tempo di seguire lunghi e complicati passaggi, la cosa fondamentale è andare dritti al punto.

Non bisogna distrarre l’utente con troppi stimoli ma dedicarsi solo al proprio obiettivo finale.

Anche a livello di strutturazione del sito, una cosa utile è evitare che ci siano troppi passaggi tra il primo click e quello finale di conversione. Più la struttura della CTA è semplice e maggiori saranno le conversioni.

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