Sito Ecommerce: quanto ti costa davvero? Il budget da avere!

Quanto costa aprire e gestire un sito ecommerce dal momento della sua apertura. I costi di inizio e di gestione nel medio e lungo periodo del sito ecommerce.

Sebbene creare un sito ecommerce sia meno oneroso rispetto ad un negozio fisico, per molti lo scoglio rappresentato dall’entità dell’investimento è sempre troppo grande.

Nonostante infatti ci siano diverse piattaforme che permettono di aprire un sito ecommerce in modo gratuito (in quest’articolo ne abbiamo elencate alcune) in realtà, è assai difficile, al momento dell’apertura, capire esattamente quanto stia costando effettivamente.

Ci sono molti fattori che infatti vanno ad influire sulla spesa finale, e non tutti sono interamente prevedibili oppure interamente quantificabili.

Spesso infatti si pensa che un sito ecommerce sia facile da gestire come lo è per un utente utilizzarlo. Un click, un pagamento, e l’ordine arriva a casa nel giro di 24 ore. A questo, in effetti, ci hanno abituati colossi dell’ecommerce come Amazon o Zalando.

Nella realtà dei fatti, però, gestire un ecommerce, e gestirlo bene soprattutto, è un investimento non indifferente, ed è bene essere preparati sin dall’inizio a tutto quello che verrà.

Ecco perché, in questa guida, abbiamo cercato di analizzare esattamente quanto costa la gestione di un sito ecommerce, dal momento dell’apertura in poi.

La struttura di un sito ecommerce

Per poter calcolare esattamente quanto costa un sito ecommerce, bisogna capire innanzitutto come esso sia effettivamente strutturato.

Un ecommerce, infatti, nasce come una sorta di catalogo online, dove, complice una struttura user friendly si riesce ad arrivare, o ad essere guidati, al prodotto o servizio ricercato.

Per tenere in piedi questa complessa struttura, sono necessari alcuni elementi.

Innanzitutto il sito dev’essere organizzato in modo chiaro e semplice. Come? Attraverso una struttura ad albero identificata da diverse category. Esse dovrebbero comparire sin dall’Homepage in modo da permettere all’utente di capire a colpo d’occhio che si trova nel sito di suo interesse.

Oltre alle categorie, bisognerà che il sito permetta che la ricerca possa essere affinata in sottocategorie. Ad esempio, se il sito si occupa di abbigliamento, una categoria potrebbe essere “Abbigliamento Uomo” e una sottocategoria potrebbe essere rappresentata da “Camicie”.

Ovviamente il tutto dovrà essere organizzata nella maniera più chiara possibile. A tal proposito suggeriamo che negli ecommerce venga sempre indicato il “breadcrumb” (letteralmente “briciole di pane”): trattasi del percorso seguito dall’utente per arrivare a quella specifica pagina prodotta. In tal modo, qualora il prodotto non fosse di suo gusto, sarà facile per l’utente tornare indietro senza perdersi.

Anche le schede dei prodotti devono essere di facile lettura e ricche di dettagli. Se ci sono informazioni comuni a più prodotti (es. i tempi di consegna) è meglio fare in modo che la scheda prodotto abbia un link alla pagina dedicata, in modo da non avere troppe informazioni in un unico luogo.

In un ecommerce non può certo mancare un carrello di spesa virtuale, realizzato tramite cookies, solitamente. Questo carrello deve essere flessibile e permettere all’utente non soltanto di aggiungere prodotti, ma anche di toglierli.

Anche la parte relativa al pagamento deve essere facilmente trovabile ed utilizzabile. Se manca questa parte fondamentale, l’utente potrebbe abbandonare il carrello prima di aver finalizzato l’acquisto. Dovrà essere strutturata anche la parte relativa all’invio della conferma dell’ordine e del pagamento.

Il database di un sito ecommerce deve essere anche dinamico, per permettere al gestore di modificare prezzi, quantità o schede prodotto in maniera istantanea.

Infine, non possiamo dimenticarci del servizio di assistenza che deve essere anch’esso tempestivo ed efficiente.

Matteo Di Cristina, nel suo canale YouTube, spiega com’è strutturato un sito ecommerce e quali strategie portare avanti per renderlo un sito di successo.

Cosa determina quindi il costo di un sito ecommerce?

Una volta capita quale sia la struttura di base di ogni sito ecommerce, possiamo approfondire ulteriormente il tema relativo al costo. In effetti, andando a fare qualche ricerca online, si nota subito come i prezzi siano parecchio distanti tra di loro. Si passa dal vedere siti realizzabili con pochi euro, a siti realizzabili con diverse migliaia.

Ciò che è necessario capire, è che alla base della gestione di un sito web di questo tipo ci sono 3 tipologie di costo, riassumibili come segue:

  • i costi di creazione del sito ecommerce e poi di gestione nel tempo;
  • i costi legati alla sua realizzazione (dunque, se vogliamo appoggiarci ad una piattaforma già esistente oppure creare un sito web ex novo);
  • infine, quanto costa realmente un sito ecommerce è determinato anche dall’investimento pubblicitario.

Insomma, già da questo semplice schema, è facile intendere come le variabili che determinano il prezzo finale sono infinite.

Spesso, infatti, nonostante una piattaforma già esistente possa venire incontro ad esigenze di costo e di tempistica, forse non è la soluzione ideale per chi ricerchi una struttura che sia personalizzata e scalabile.

D’altra parte, un sito web ecommerce realizzato su misura per un cliente comporta costi tecnici non indifferenti, ed è chiaro che l’imprenditore debba capire esattamente quanto sia in grado di spendere e sostenere.

In effetti, una piattaforma realizzata su misura può costare anche 30/40 mila euro ed avere dei tempi di realizzazione di diversi mesi. Cosa ben diversa rispetto ad una piattaforma già presente sul mercato in cui “parcheggiare” virtualmente i propri prodotti e che può essere costruita in poche ore e con una spesa minima!

Si calcoli anche che una piattaforma di ecommerce costa di più anche in base al numero dei prodotti che sono inseriti e venduti. In proporzione, anche il guadagno atteso sarà maggiore, ma è da considerare l’investimento iniziale.

Senza contare che, se stimiamo che il nostro business sia destinato a crescere, è anche probabile che quanto investito in una piattaforma già confezionato non sia sufficiente a soddisfare le crescenti esigenze del nostro negozio online.

Ora, per capire nella pratica quanto costa veramente un sito ecommerce, cerchiamo di seguirne la vita dal momento della sua creazione alle fasi di vita adulta in cui bisognerà invece costantemente gestirlo.

Quanto costa aprire un sito ecommerce

Innanzitutto, quando si pensa ai costi di apertura di un sito ecommerce, si pensa soltanto a quelli che verranno spesi per la piattaforma o per il web designer.

In realtà, l’investimento parte ben prima. Si tratta di costi che non sono davvero quantificabili e riguardano la strategia che si vuole mettere in atto, e il tempo che si dedica nella sua pianificazione.

Prima di fare qualsiasi passo, infatti, bisogna tenere bene a mente alcuni importanti dettagli:

  • Quali sono gli obiettivi che vogliamo realizzare (di obiettivi S.M.A.R.T. ne parliamo in quest’articolo);
  • Qual è il nostro pubblico di riferimento e a quali bisogni stiamo rispondendo;
  • Che tipologia di prodotto stiamo esattamente vendendo (beni o servizi?);
  • Il budget che abbiamo, diviso tra budget per il sito, e budget per la sua promozione.

Quando ragioniamo sul pubblico, dobbiamo riflettere se il nostro ecommerce voglia essere un B2C o B2B.

A questo, seguirà a ruota anche la domanda sul tipo di assistenza che vogliamo fornire e sull’impianto logistico che vogliamo adottare. Riusciremo a gestire tutto in autonomia o dovremmo avvalerci di ditte esterne? Non tutte le piattaforme preconfezionate per ospitare siti ecommerce sono infatti in grado di gestire questa parte.

Tutte queste domande, dovranno essere fatte ancor prima di iniziare ad immaginare concretamente il sito ecommerce. Dalle risposte che si daranno, infatti, si riuscirà a determinare concretamente il costo del proprio sito.

Quanto costa nel medio e lungo periodo un sito ecommerce

Non soltanto l’apertura del sito è un fattore di costo, ma anche la sua gestione. A seconda che ci siamo rivolti ad una piattaforma, oppure il sito ecommerce sia interamente nostro, bisogna valutare alcuni aspetti che si faranno sentire nel medio e lungo termine.

Innanzitutto, la gestione tecnica. Potremmo aver bisogno di assistenza tecnica sul sito, di aggiornare alcune parti, di rifarne delle altre. Tutto ciò comporta un costo che dev’essere preventivato in fase di apertura del sito web.

Senza contare che il sito va fatto conoscere. Nelle prime fasi di vita, infatti, è probabile che saranno ben pochi i clienti che atterreranno nel nostro negozio online e finalizzerano l’acquisto.

Per questo motivo, è importante tenere conto che bisogna investire in pubblicità sul web e sui social, ed ottimizzare le proprie pagine e contenuti web attraverso le tecniche SEO. Non servirà a nulla avere un sito web meraviglioso se nessuno riesce a trovarlo.

Infine, dobbiamo tenere conto della scalabilità del nostro ecommerce. In altre parole, prevediamo che il nostro sito sia destinato a crescere nel tempo? Dobbiamo essere in grado di avere non soltanto una piattaforma efficiente ad ospitare più utenti e più ordini in contemporanea, ma anche avere un apparato alle spalle che permetta la buona riuscita di ciascun ordine.

Calcolare i prezzi di vendita dei prodotti nel tuo ecommerce

Al termine di quest’articolo è ormai chiaro che forse un ecommerce può costare ancora di più di un negozio fisico. Magari tra i costi non annoveriamo l’affitto e le utenze, ma abbiamo un corollario di spese che invece non è presente in una sede fisica.

Per riuscire a calcolare a quanto vendere i nostri prodotti, bisogna fare diverse analisi. Innanzitutto, capire quanto costa a noi sostenere l’intero progetto di ecommerce. A seguire, confrontare il nostro prodotto con altri simili presenti sul mercato e capire come noi ci possiamo differenziare.

Altro fattore determinante, sono le spese di spedizione. Le vogliamo gestire separatamente o all’interno del costo complessivo? Renderle gratuite solo al raggiungimento di un certo ammontare?

Infine, trasmettere che il nostro prodotto, più che un prezzo, ha un valore: e questo sarà possibile soltanto se l’apparato di investimenti relativo al marketing sarà ben avviato.

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