Utility: che succede senza accordo sul cap al prezzo del gas?

Le utility hanno battuto l'indice, tranne due: ecco le indicazioni di stampa sul tetto massimo al prezzo del gas. Focus su un'intervista a Cingolani.

A Piazza Affari la nuova settimana è partita con il piede giusto anche per le utility che hanno guadagnato terreno con una certa vivacità, tanto che tutte, tranne due, hanno performato meglio del Ftse Mib.

Utility più forti del Ftse Mib oggi, tranne due

Hanno mostrato meno forza relativa Italgas e A2A che sono saliti rispettivamente dello 0,48% e dell’1,03%, preceduti da Snam che ha guadagnato il 2,39%.

Sono riusciti a fare ancora meglio Terna ed Hera che si sono apprezzati del 2,59% e del 2,65%, ma ad avere la meglio su tutti è stata Enel con un vantaggio del 2,81%.

Utility: nessun accordo UE su tetto al prezzo del gas

Le utility continuano a rimanere al centro dell’attenzione sulla scia delle ultime indicazioni di stampa circolate già sul finire della scorsa settimana.

Secondo la stampa non ci sarebbe l’accordo sul cap, ossia sul tetto massimo da applicare al prezzo del gas. L’Olanda è tendenzialmente d’accordo ad applicare un tetto al gas russo, ma contraria alla proposta italiana che punta a estenderlo a tutto il gas importato in Europa.

Anche la Germania sarebbe contraria ad un cap generalizzato, visto che un minor prezzo implicherebbe un aumento dei consumi di gas, ma anche ad applicarlo al gas russo. La decisione sul cap potrebbe quindi slittare ad ottobre.

Secondo il Sole 24 Ore, la negoziazione dei ministri dell’energia potrebbe portare a chiedere all’Unione Europa di presentare un documento da negoziare successivamente.

Utility: che succede senza accordo sul cap al prezzo del gas?

Secondo gli analisti di Equita SIM, un mancato accordo sul cap al prezzo del gas, nell’attuale scenario di elevati prezzi dell’energia, manterrebbe l’incertezza per le società del settore, attualmente alle prese con la gestione delle garanzie da fornire sui contratti derivati di acquisto dell’energia.

Rimane invece da verificare come sarà gestito il potenziale rischio di bad credits, attualmente non segnalato dalle società, legato all’incremento atteso dei prezzi delle bollette.

La SIM milanese stima un costo della bolletta energetica per la famiglia media nel quarto trimestre di quest’anno, pari a circa 3 volte il 2019.

Utility: l’intervista al Ministro Cingolani

In una intervista, il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, sottolinea che la Commissione Europea lavorerà ad un Cap sul prezzo del gas, atteso entro settembre.

Secondo Cingolani, il cap potrebbe essere legato al prezzo del gas naturale liquefatto o agganciato al prezzo del petrolio.

I ministri dell’energia hanno dato mandato alla Commissione di presentare un documento con misure di emergenza, atteso per domani.

Utility: domani documento con misure di emergenza. Quali?

Tra i principali temi troviamo un nuovo Temporary Framework valido tutto il 2023 con incentivi per la diversificazione delle fonti di energia e nuovi collaterali a disposizioni per far fronte ai margin calls per le utilities/traders.

Secondo il Sole 24 Ore, l’intervento in Italia sarebbe di 20-30 miliardi di euro, con prestiti forniti da CDP.Un altro tema sarebbe l’introduzione di un cap sui ricavi delle produzioni non-gas, che secondo indiscrezioni potrebbe essere stabilito a 200 €/mwh.

Previste inoltre misure temporanee per ridurre l’impatto degli elevati prezzi del gas e dell’elettricità, incluso il cap al prezzo del gas.

Nel documento atteso per domani ci dovrebbe essere anche la riduzione dei consumi elettrici, a fianco della riduzione del 15% dei consumi di gas.

Secondo la stampa, la decisione del cap sul gas slitterà al 7-8 ottobre, al meeting dei capi di governo UE. Equita SIM evidenzia che il cap sui prezzi dell’energia non-gas a 200 €/mwh sembrerebbe essere elevato: in Italia il governo ha prorogato per il primo semestre del 2023 il cap del 2022 a 68 €/mwh.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
796FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate