Afghanistan-Iran: Teheran non riconosce il governo talebano

Teheran non accetta il governo talebano. Le motivazioni sono molte ma sopratutto per via della natura controversa del governo ad interim.

È arrivata il 10 gennaio la notizia che l’Iran non accetterà in maniera ufficiale il governo talebano instauratosi in Afghanistan. La dichiarazione è arrivata dopo un incontro bilaterale a Teheran di domenica 9 gennaio

I contatti fra i due paesi sono stati assidui sin dal momento i cui i talebani sono riusciti a prendere il potere nell’agosto del 2021, ma adesso l’Iran richiede che vi sia un governo afghano più inclusivo.  

L’annuncio sarebbe arrivato dall’ufficio del ministero degli affari esteri iraniano che ha parlato con la stampa dopo l’incontro avvenuto la settimana scorsa. Il portavoce dell’ufficio Saeed Khatibzadeh ha detto ad Al Jazeera che i colloqui ad alto livello di domenica scorsa hanno dato “risultati positivi”, ma “l’Iran non è ancora disposto ad accettare i talebani”. 

“Le condizioni attuali dell’Afghanistan sono una delle maggiori preoccupazioni della Repubblica Islamica dell’Iran e “la visita della delegazione afghana era ritenuta anch’essa parte dei timori” ha aggiunto in una conferenza stampa.  

La delegazione talebana, guidata dal Ministro degli Esteri del gruppo Amir Khan Muttaqi, ha incontrato la sua controparte iraniana con a capo il suo ministro degli esteri Hossein Amirabdollahian.  

Questa è stata la prima visita avvenuta dopo che il gruppo ha causato il collasso del governo afghano sorretto dalle forze occidentali nel mezzo anche del ritiro da molti definito caotico delle truppe americane dal territorio afghano avvenuto lo scorso agosto.  

Dalla caduta di Kabul, la posizione ufficiale e dichiarata dell’Iran è stata che avrebbe riconosciuto il governo talebano solo se fosse riuscito a formarne uno “inclusivo”. I contatti tra i due paesi non si sono mai interrotti da allora, con anche l’inviato speciale iraniano Hassan Kazemi-Qomi che ha viaggiato spesso verso l’Afghanistan negli ultimi mesi.  

Amici e nemici 

Prima dell’incontro di domenica, entrambe le parti avevano dichiarato di voler discutere di tematiche economiche, politiche, di transito e anche problematiche legate ai rifugiati politici

Secondo una dichiarazione del ministero degli esteri iraniano, Amirabdollahian avrebbe criticato durante l’incontro le “policy sbagliate” adottate dagli Stati Uniti e dai loro alleati in Afghanistan. Il ministro avrebbe anche detto che gli Stati Uniti devono annullare le sanzioni a danno dell’Afganistan sulla base di criteri umanitari e devono aiutare l’economia e i cittadini afghani.   

Ha anche promesso che l’Iran continuerà ad inviare aiuti umanitari al suo paese limitrofo e ha detto: “Gli sforzi e lo zelo del popolo afghano hanno dimostrato che nessun potere straniero può occupare l’Afghanistan e governarlo”.  

Amirabdollahian ha anche ricordato a Muttaqi però dell’uccisione avvenuta nel 1998 di un diplomatico iraniano durante la lotta di Mazar-i-Sharif e l’assedio al consolato che si trovava all’interno del territorio controllato dai talebani. Il monito è arrivato per ricordare ai talebani la loro responsabilità di proteggere gli uffici diplomatici d’ora in poi.  

Il “misunderstanding” dello scontro al confine Iran-Afghanistan 

È stato riportato da Al Jazeera che si è tenuto anche uno scontro a fuoco tra le forze armate talebane e quelle iraniane per via di “un frainteso”. Lo scontro è avvenuto nella contea di Hirmand e fortunatamente non ha causato vittime. 

L’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Tasnim avrebbe confermato che la sparatoria avrebbe avuto luogo nel villaggio di Shaghalak. Tasnim, che sembrerebbe avere anche connessioni con le Islamic Revolutionary Guard Corps (IRGC), ha detto che ci sono zone murate sul territorio iraniano vicino al confine che vengono utilizzate per combattere il contrabbando.

Alcuni agricoltori iraniani avrebbero oltrepassato le mura e i talebani hanno aperto il fuoco, nonostante le persone si trovassero ancora su suolo iraniano, proprio perché pensavano che il loro territorio fosse stato violato, dice il report. Il combattimento ha avuto presto fine e le autorità di entrambi i paesi si sono riunite per discutere dell’accaduto.  

Al riguardo, Muttaqi sembrerebbe aver detto durante l’incontro di domenica che il nuovo governo afghano sottolinea di “non essere contro nessuno dei suoi paesi confinanti.”  

Perchè il governo talebano non viene accettato dall’Iran

La decisione di non accettare il nuovo governo sembrerebbe venire anche dalle richieste di forze anti-talebane in Afghanistan fatte alla comunità internazionale al riguardo. Le stesse forze avevano infatti definito il governo tutto al maschile e composto esclusivamente da leader talebani o i loro soci come “illegale”. 

Gli Stati Uniti avevano espresso anche la loro preoccupazione nel vedere alcune figure legate ad attacchi alle truppe statunitensi all’interno del governo provvisorio. Così come l’Unione Europea aveva detto che il gruppo islamista non aveva mantenuto le sue promesse di creare un governo “inclusivo e rappresentativo”. 

Il gabinetto è guidato da Mullah Mohammad Hassan Akhund, che si trova tra le altre cose in una lista nera delle Nazioni Unite. In una dichiarazione, il dipartimento di stato degli Stati Uniti avrebbe anche fatto sapere la sua preoccupazione “per le affiliazioni e i trascorsi di alcuni individui nel governo”. Infatti, un altro membro del nuovo governo afghano, Sirajuddin Haqqani, è ricercato dalla FBI americana

Il Fronte di Resistenza Nazionale (National Resistance Front-NRF), gruppo militare anti-talebano, aveva considerato l’annuncio del nuovo governo ad interim talebano come “un chiaro segno dell’ostilità del gruppo verso il popolo afghano”. I talebani insistono ora di aver sconfitto definitivamente l’NFR nella Panjshir Valley a nord di Kabul, ma i leader della NFR dicono che stanno ancora combattendo.   

In una dichiarazione, il dipartimento di stato degli Stati Uniti avrebbe fatto sapere la sua preoccupazione “per le affiliazioni e i trascorsi di alcuni individui nel governo”. 

Da Washington era arrivato anche l’avviso che gli Stati Uniti “continueranno a far sì che i talebani rispettino i patti” nel garantire il lasciapassare a tutti i cittadini stranieri in Afghanistan e agli afghani con documenti di viaggio, “permettendo anche voli pronti ad uscire dall’Afghanistan”. 

Un governo senza donne 

Dopo poche settimane che il governo talebano aveva preso il controllo, decine di donne avevano marciato per Kabul così come nella provincia di Badakhshan, dicendo che non avrebbero accettato un governo senza donne.

Le proteste non sembrano però aver sortito alcun effetto e la reazione del nuovo governo non ha mancato di causare l’indignazione della comunità internazionale. Sembrerebbe infatti che siano stati organizzati raid contro le case delle manifestanti

I talebani negano di aver usato la violenza durante le manifestazioni, anche se hanno dichiarato che i partecipanti dovrebbero richiedere un permesso ufficiale per marciare nelle strade e non dovrebbero utilizzare linguaggio offensivo.  

Le preoccupazioni per le donne non si fermano solo alla natura del governo ma anche il fatto che il governo ha adottato la Sharia come sistema legale. I talebani sono infatti rinomati per le loro applicazioni e interpretazioni intransigenti della legge islamica.  

I talebani hanno dichiarato di volere relazioni “forti e sane” con gli altri paesi e che rispetteranno le leggi internazionali così come i trattati fintanto che questi non vadano ad intaccare “la legge islamica e i valori fondativi del paese”.  

Ministro degli interni sulla blacklist americana dei terroristi  

Sirajuddin Haqqani, il ministro degli interni ad interim, è a capo del gruppo militante conosciuto come la rete Haqqani, che è legato ai talebani ed è responsabile per alcuni degli attacchi più feroci e mortali avvenuti durante la guerra ventennale del paese, tra cui l’esplosione di un tir bomba nel 2017 che aveva ucciso 150 persone.  

Diversamente dal più generale gruppo dei talebani, la rete Haqqani è stata definita ufficialmente dagli Stati Uniti come una organizzazione terroristica straniera che sembrerebbe avere connessioni strette anche con al-Qaeda.  

L’FBI ha dichiarato che Haqqani è ricercato per essere messo ad interrogatorio riguardo ad un attacco ad un hotel nel 2008 che aveva ucciso un cittadino americano e che era dietro ad attacchi alle truppe americane in Afghanistan. 

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