Terremoto in Afghanistan, una catastrofe dalle conseguenze inimmaginabili

Il recente terremoto in Afghanistan è stata un'ecatombe per l'intera popolazione, e le sue conseguenze potrebbero mettere a rischio tutti quanti.

Una serie di scosse, migliaia di morti e feriti, e un paese che rischia di andare nell’anarchia pura.

Questo è il primo bilancio a poche ore dal sisma che ha colpito l’Afghanistan, forse il più devastante terremoto che abbia mai colpito lo stato afghano da decenni.

Ma le conseguenze di questo sisma non si limiteranno alla semplice conta delle vittime e dei danni ambientali e infrastrutturali. Il rischio è di una recrudescenza delle tensioni sociali, ormai in moto da più d’un anno dalla risalita al potere dei Talebani.

E anche di una nuova ondata migratoria, che metterà ancora più nel caos i già compromessi rapporti diplomatici tra gli Stati Europei.

Quando c’è stato il terremoto in Afghanistan

Questa tragedia non ha avuto negli ultimi giorni una copertura mediatica al pari di casi analoghi come il terremoto in Marocco. Eppure si tratta di una delle più grandi tragedie che abbia colpito il paese negli ultimi anni.

Sabato 7 ottobre una serie di scosse ha colpito una zona dell’Afghanistan, a nord-ovest della provincia di Herat. Dopo il sisma principale, di magnitudo 6,3, si sono susseguite 3 scosse di assestamento,

Il terremoto, avvenuto sabato a 40 chilometri a nord-ovest di Herat, ha avuto una magnitudo di 6,3. Sono seguite tre scosse di assestamento, di magnitudo inferiore: 6,3, 5,9 e 5,5.

Ufficialmente non è il più potente terremoto di sempre per lo stato afghano. Nel 2015 nella zona di Hindu Kush venne registrata una scossa di magnitudo 7.5. In quell’occasione, però i danni furono più contenuti, visto che la scala Mercalli (quella che stima la capacità distruttiva di un sisma) era a VII, con 399 morti.

Nel nostro caso, la scala è a VIII, infatti le conseguenze del terremoto sono davvero devastanti.

Quali sono le conseguenze del terremoto in Afghanistan

Dopo la scossa principale, nella zona intorno a Herat, risultano più di 2000 le persone che hanno perso la vita, e oltre 9000 i feriti. Questo è quanto riporta ora l’amministrazione talebana, dopo una iniziale smentita che stimava le perdite umane verso il migliaio.

Secondo lo United States Geological Survey, il terremoto iniziale è avvenuto a 40 chilometri a nord-ovest della città di Herat, con epicentro a 17 km.

Oltre ai 2.000 morti e ai 9.000 feriti, più di 1.300 case risultano danneggiate o distrutte dal sisma, con negozi e palazzi abbandonati dalla popolazione per timore di nuove scosse di assestamento.

Nella conta dei danni infrastrutturali, si segnalano 4 villaggi nel distretto di Zenda Jan, nella provincia di Herat, che avrebbero subito il peso maggiore, più altri 6 villaggi distrutti, con centinaia i civili rimasti sepolti sotto le macerie.

Oltre 200 morti sono stati trasportati in diversi ospedali: la maggior parte di loro erano donne e bambini.

Sul piano delle comunicazioni, intere connessioni telefoniche sono saltate, rendendo difficile ottenere dettagli dalle zone colpite. In pratica una situazione al pari di quella vista col terremoto di magnitudo 7 in Marocco, nei giorni successivi.

Il rischio di una nuova ondata migratoria

Le Nazioni Unite temono che la conta dei morti del terremoto in Afghanistan continuerà ad aumentare, visto che alcune persone potrebbero essere intrappolate sotto gli edifici crollati.

Lo stesso governo talebano è in difficoltà: l’amministrazione sta esortando le organizzazioni locali a raggiungere le zone colpite dal terremoto il prima possibile. Non ci sono mezzi a sufficienza per a condurre i feriti in ospedale, e bisogna garantire il rifugio ai senzatetto, oltre che consegnare cibo ai sopravvissuti.

Il governo chiede anche che le agenzie di sicurezza utilizzino tutte le loro risorse e strutture per salvare le persone intrappolate sotto le macerie. E che gli abitanti più abbienti contribuiscano finanziariamente al supporto e al salvataggio dei propri connazionali.

È plausibile che i danni del terremoto saranno pari, se non superiori a quelli del terremoto in Marocco. E così anche il rischio che migliaia di famiglie scappino dal paese, come accaduto alle famiglie colpite dal sisma in Marocco, nonostante gli aiuti di 4 paesi.

Già dopo gli eventi del 2021, col ritorno al potere dei Talebani dopo quasi 20 anni di supervisione americana, centinaia di migliaia di famiglie hanno abbandonato il paese per evitare gli orrori del governo talebano.

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