Borsa Germania: che sta succedendo

So che solo una esigua minoranza di italiani investe in Borsa e la stragrande maggioranza di questa esigua minoranza investe sulla Borsa italiana.

So che solo una esigua minoranza di italiani investe in Borsa e la stragrande maggioranza di questa esigua minoranza investe sulla Borsa italiana.

Quindi sono pochi coloro che seguono le Borse degli altri Paesi sono una minoranza della minoranza e questa minoranza della minoranza che investe sulle Borse straniere per la stragrande maggioranza investe sulla Borsa americana, ne deriva che sulle Borse straniere non americane investe una minoranza della minoranza della minoranza.

Quasi nessuno quindi nel nostro Paese si interessa ad esempio della Borsa tedesca, di quella francese e men che mai di quella spagnola o svizzera.

Cosa significa investire in Borsa? Significa normalmente comprare azioni, ossia quote di capitale di aziende. E perché si acquistano azioni, ossia quote di capitale di aziende?

Naturalmente perché si ritiene che queste aziende stiano attraversando un ottimo periodo dal punto di vista economico, quindi faranno importanti guadagni, cosicché il valore di quelle aziende aumenterà e coloro che detengono quote di capitale di quelle aziende vedranno aumentare il loro valore, così guadagneranno.

Sembra tutto logico, ed in effetti lo è!!!

Se l’economia va bene, le aziende guadagnano, quindi il loro valore cresce, ovviamente al contrario se l’economia va male, le aziende non guadagnano, il loro valore diminuisce.

Ebbene riferiamoci alla Germania.

Penso che anche coloro che normalmente non seguono le notizie di carattere economico abbiano sentito che mai come in questo periodo l’economia tedesca sia in crisi.

La cosiddetta locomotiva d’Europa è diventata peggio di una littorina, ed i motivi di questa crisi sono noti a tutti.

In particolare le sanzioni imposte alla Russia, avrebbero dovuto (uso il condizionale e poi spiegherò il perché), aver messo in crisi l’approvvigionamento energetico, sappiamo infatti che la Germania, Paese noto per la sua industria pesante, quindi Paese estremamente energivoro, proprio per questo motivo aveva un legame strettissimo con la Russia Paese straricco di ogni fonte di energia.

Fra la Russia e la Germania c’era un vero e proprio cordone ombelicale che portava appunto il gas ed il petrolio russo in Germania, cordone ombelicale che è stato improvvisamente e bruscamente reciso.

Risulta così impossibile che questo fatto ampiamente traumatico non possa aver avuto conseguenze sull’economia tedesca.

Sappiamo inoltre che dal punto di vista economico la Germania era anche il partner principale della Cina, le aziende tedesche sono state le prime ad andare in Cina e fra i due Paesi si è creato un rapporto commerciale molto importante.

Ebbene la crisi della Cina è conclamata, l’economia del Dragone cresce ora a ritmi molto più blandi rispetto ad anni fa.

Risulta così impossibile che anche questo fatto, ampiamente traumatico, non possa aver avuto conseguenze sull’economia tedesca.

Ed in effetti nell’anno in corso, l’economia tedesca, che normalmente, fra i grandi Paesi europei, era l’economia che ogni anno cresceva maggiormente, in questo 2023 è quella cresciuta meno, non solo, ma la sola ad aver avuto una recessione tecnica.

Essendo la Germania il Paese nettamente più importante fra quelli dell’Unione europea il suo peso è rilevante ed ha così influito in maniera negativa sull’economia dell’intera area euro.

Lasciando perdere il 2020 ed il 2021, anni evidentemente del tutto anomali nei quale le Borse sono crollate nel 2020 ed hanno recuperato nel 2021, analizziamo gli ultimi due anni, anche se questo 2023 non è ancora ufficialmente terminato.

Questo è l’andamento del Pil trimestrale dell’Unione europea nel 2022: Primo trimestre +0,6%, secondo trimestre +0,8%, terzo trimestre +0,3% e quarto trimestre zero, ossia invariato.

Con una media dello +0,4%

Vediamo ora il 2023 primo trimestre zero, secondo trimestre +0,2% terzo trimestre -0,1% ovviamente il quarto trimestre non lo si conosce ancora ma le previsione sono per un ulteriore calo, insomma, al momento la media dell’anno è 0 e le previsione per l’ultimo trimestre sono negative.

Ed allora, se lo scorso anno, il 2022 è risultato un anno decisamente debole con una crescita asfittica, soltanto lo 0,4%, l’anno in corso può già dirsi pessimo per l’economia europea, che nella migliore delle ipotesi chiuderà senza crescita, e probabilmente con il Pil in calo.

Per le Borse del Vecchio Continente avremmo dovuto attenderci così per il 2022 un anno in calo, è così è stato, ma ancor peggio dovevamo attenderci per il 2023 ed invece?

Invece il 2023 sarà ricordato dalle Borse di tutta Europa come un anno d’oro, nel quale gli indici di tutte le principali piazze del Vecchio Continente hanno registrato guadagni straordinari.

Mi chiederete, anche della Germania?

Ebbene se effettivamente la crescita della Borsa italiana poteva avere un senso perché l’indice di riferimento di Piazza Affari si trova ancora adesso a livelli molto inferiori rispetto ai massimi del 2000 e del 2007, per quanto riguarda la Germania i massimi storici erano stati raggiunti soltanto due anni fa, a dicembre del 2021, quindi pensare che il Dax, l’indice di riferimento della Borsa tedesca potesse superare quei massimi dopo un 2022 asfittico ed un 2023 nel quale l’economia tedesca aveva conosciuto l’umiliazione della recessione, insomma vedere salire la Borsa tedesca dopo un anno così problematico sarebbe stato perlomeno inverosimile.

Ed allora andiamo a vedere nell’anno in corso cosa è accaduto alla Borsa tedesca.

Inizia l’anno in corso e la Borsa tedesca sale, sale sale … a luglio supera i massimi storici. Capite? I massimi storici! Come se l’economia tedesca non fosse mai stata così florida, mentre invece stava avvenendo l’esatto contrario, ossia l’economia tedesca non era mai stata così in crisi.

Ebbene dalla fine di luglio, però, l’indice della Borsa tedesca comincia a scendere.

Bene vien da dire, il mercato s’è accorto dell’anomalia e ora le quotazioni scenderanno. Ed in effetti ecco che in tre mesi, dai massimi di luglio al 20 ottobre il Dax di Francoforte perde circa 1.800 punti quindi circa l’11%.

In quel momento, tuttavia, la performance dall’inizio dell’anno era ancora positiva quindi ci si poteva attendere che la discesa sarebbe continuata, dopotutto, come abbiamo detto, c’erano tutti i margini e le motivazioni per veder scendere ulteriormente la Borsa di Francoforte.

Ed invece cosa accade?

Ancora qualcosa non solo di anomalo, ma proprio di incredibile!

Dalla fine del mese di ottobre la Borsa tedesca comincia a salire in una maniera impressionante, nelle trenta sedute successive la Borsa di Francoforte sale per 24 volte guadagnando oltre duemila punti il 14,86%.

Nella settimana appena trascorsa ha polverizzato il proprio record storico e venerdì scorso l’indice Dax di Francoforte ha concluso le contrattazione a quota 16.759,22 punti massimo assoluto di tutti i tempi.

Bene, il motivo di questa strabiliante performance?

E chi lo sa? Mistero assoluto.

Certo, gli economisti e gli analisti di Borsa vi daranno le spiegazioni di tutto ciò, loro sono specializzati nel giustificare anche l’assurdo, ma il fatto rimane, ed ossia che la Borsa di Francoforte ha stabilito i suoi massimi storici nell’anno in cui l’economia tedesca non è mai stata così debole.

Il resto lo lascio a voi.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
783FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate