Dove investire di questi tempi

Il video odierno è semplicemente la risposta ad una richiesta fattami da un ascoltatore a margine di un mio video, ecco cosa mi aveva chiesto.

Il video odierno è semplicemente la risposta ad una richiesta fattami da un ascoltatore a margine di un mio video, ecco cosa mi aveva chiesto “brusedo”:

Buon giorno sig. Marcotti . Vista la sua indubbia competenza e l’assoluta serietà e razionalità fino ad oggi dimostrata le volevo chiedere di valutare di dedicare un video di consigli finanziari rivolta ai piccoli risparmiatori come me che avvertono da tempo i tempi bui che si stanno prospettando ma non hanno le competenze per orientarsi in questa specialistica materia e non trovano consigli dai loro classici promotori finanziari che continuano a portare avanti il loro mantra andrà tutto bene. La prego quantomeno di pensarci anche perché potrà anche non essere simpatico a tutti ma nessuno penso dubiti della sua professionalità e correttezza. Grazie

Naturalmente ringrazio brusedo per i complimenti nei miei confronti, complimenti che ovviamente mi fanno enorme piacere, tuttavia non posso dare una risposta alla sua richiesta senza prima fare una precisazione assolutamente doverosa.

E’ vietato per legge dare consigli di investimento, tutto il settore finanziario è strettamente regolato da norme rigorosissime, non solo coloro che propongono consigli di investimento devono essere abilitati a farlo, e questo nel mio caso non sarebbe un problema, ma è colui che richiede la consulenza ad autorizzare il professionista, ed attenzione, la cosa più importante … la consulenza deve assolutamente essere personalizzata.

Non aggiungo particolari, ancora più restrittivi, ma preciso solamente che personalmente ritengo corretto che ci siano tutte queste restrizioni, anche se naturalmente la burocrazia così aumenta a dismisura, tuttavia il rischio di capitare nelle mani di malintenzionati è davvero un rischio concreto, quindi le regole in questo campo devono esser ferree.

Detto questo, però, è chiaro che è possibile parlare di finanza, parlare degli strumenti finanziari non è reato. Quindi, dopo questa doverosissima premessa ecco ciò che mi sento di dire.

Ebbene io ritengo che i mercati finanziari possano avere turbolenze, come abbiamo già visto in passato, ma non ritengo che si autodistruggano, insomma io ritengo che esisteranno anche in futuro, magari ci saranno settori che si amplieranno ed altri che si restringeranno, ma continueranno ad esistere.

Non sono un catastrofista, si continuerà a bere coca cola, si continuerà a viaggiare in automobile, continueremo a fare assicurazioni, insomma esisterà ancora un’economia.

E se esisterà ancora un’economia esisterà ancora una finanza.

Ed allora andiamo ad analizzare i principali mercati finanziari

Esistono diversi mercati di carattere finanziario, ossia nei quali ci si scambiano valori mobiliari, e fra i valori mobiliari ce ne sono principalmente due, le azioni e le obbligazioni.

Le azioni sono quote di capitale delle società, titoli di possesso, di partecipazione, quindi chi acquista azioni diventa socio anche se naturalmente di minoranza, di estrema minoranza della società.

Le obbligazioni, invece sono titoli di debito, chi acquista delle obbligazioni non acquista quote di partecipazione, quindi non diventa un socio, bensì presta dei soldi alla società, quindi diventa semplicemente un finanziatore.

Le obbligazioni, in inglese bond, non sono emesse solo da società, da imprese, ma anche da enti pubblici, le obbligazioni emesse dallo Stato vengono chiamate titoli dello Stato.

L’investitore che sottoscrive delle obbligazioni, o titoli dello Stato riceve come remunerazione degli interessi, ed alla scadenza ritorna in possesso del capitale investito.

L’azionista invece riceve i dividendi, ossia quella parte degli utili aziendali che la società decide di redistribuire ai propri azionisti.

E’ evidente che investire in azioni è certamente più rischioso che investire in obbligazioni, quindi l’investitore azionario lo fa poiché si aspetta di avere una maggiore remunerazione.

Il luogo nel quale si contrattano azioni ed obbligazioni si chiamano Borse, ma in Borsa si contrattano anche le valute, ossia la moneta di diversi Stati, ed altri strumenti finanziari più complessi come ad esempio i derivati.

Ebbene in questo video mi limito a trattare solo gli strumenti più usuali per il piccolo investitore.

L’investitore può operare direttamente quindi acquistare o vendere titoli in Borsa attraverso piattaforme che ogni Banca mette a disposizione dei propri clienti, oppure può affidarsi alle cosiddette società di investimento, che mettono a disposizione della loro clientela strumenti di investimento collettivo.

Ebbene ultima cosa prima di dare una vera e propria risposta all’ascoltatore che si dichiara un piccolo risparmiatore.

Spesso, anzi sempre, si sente affermare che la regola principe per qualsiasi investitore è racchiusa nel termine “diversificazione”, ossia non concentrare tutto l’investimento in un solo mercato, ma dividere il nostro investimento in diversi strumenti finanziari.

Ebbene, io non nego che la diversificazione sia un approccio corretto, ma lo trovo banale, soprattutto se portato all’eccesso. Perché chi vi dice che il portafoglio che disponete deve sempre essere diversificato spesso aggiunge che gli strumenti finanziari utilizzati siano fra di loro decorrelati.

Due investimenti sono decorrelati, ossia correlati al contrario, quando al rendimento, ossia il guadagno di uno corrisponde il rendimento contrario quindi la perdita, dell’altro.

Ed allora se io divido esattamente in due parti uguali il mio investimento in due strumenti finanziari totalmente decorrelati, con certezza non avrò mai un guadagno, perché al guadagno di uno corrisponderà un’analoga perdita dell’altro.

Ma non è che non avrò neppure una perdita, perché seppure il rendimento degli investimenti sarà zero operare ha un costo determinato dalle commissioni che la Banca o le società di investimento naturalmente applicano, quello è il loro guadagno.

Quindi va bene gli investimenti decorrelati, ma non facciamone un mantra, se non vogliamo rischiare nulla la regola aurea è non investiamo, manteniamo i soldi sul conto corrente (meno di centomila euro) sappiamo che l’inflazione eroderà il nostro capitale, ma non avremo perdite finanziarie.

Quindi si sappia che chi vuole investire sui mercati finanziari deve essere disposto a rischiare, più o meno perché gli strumenti finanziari sono più o meno rischiosi, ma comunque hanno tutti un margine di rischio.

Ed arriviamo a noi, limitando l’analisi soltanto ai mercati azionari ed obbligazionari, sto davvero facendo una semplificazione enorme perché sia i mercati azionari che quelli obbligazionari hanno al loro interno tante suddivisioni … comunque limitandoci a quei due macro settori di investimento, io ritengo che si debba sovrappesare il mercato obbligazionario.

Ovviamente sovrappesare significa attribuire un maggior peso, quindi attribuire la maggior parte del nostro investimento. Se dovessi dare dei pesi in percentuale indicherei l’80% in obbligazioni ed il 20% in azioni.

Ovviamente poi occorrerebbe specificare quale tipologia di azioni e quale tipologia di obbligazioni dovremmo preferire, perché come vi ho detto esistono una marea di suddivisioni. Possiamo pensare ad azioni suddividendole a livello geografico, quindi azioni italiane, oppure europee in euro, o americane, asiatiche ecc. ecc. oppure possiamo suddividerle per l’attività esercitata, quindi azioni di società del comparto energia, del comparto bancario assicurativo, di quello farmaceutico ecc. ecc. ed ancora possiamo scegliere le azioni sulle quali investire preferendo quelle aziende che storicamente hanno distribuito maggiori dividendi e così via.

Per quanto riguarda le obbligazioni, la maggiore suddivisione è quella fra le obbligazione societarie ossia emesse da aziende ed i titoli dello Stato.

Solitamente le azioni societarie hanno rendimenti maggiori poiché sono più rischiose rispetto ai titoli dello Stato.

Il motivo per il quale al momento do la preferenza alle obbligazioni è perché ritengo che i tassi di interesse possano certamente ancora salire, ma non di molto, quindi ritengo che entro quest’anno i tassi raggiungeranno i loro massimi.

Va poi ricordato che qualora investissimo in mercati che utilizzano altre monete, insomma non l’euro, dobbiamo tener conto che il rendimento del nostro investimento finanziario sarà anche condizionato dall’andamento del cambio fra l’euro e la moneta nella quale abbiamo investito (dollaro, franco, yuan ecc.), ovviamente il cambio potrebbe giocare a nostro favore e quindi avremo un maggior guadagno oppure a sfavore e otterremo un minor guadagno.

Ecco quindi ho estremamente semplificato un argomento che meriterebbe ben altro tempo e ben altri approfondimenti, ma insomma ho dato così un primo e semplice approccio ai mercati finanziari.

Certamente non mancherà l’occasione di approfondire un po’ l’argomento, per il momento, capisco di esser stato estremamente sintetico, ma non potevo far altro.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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