Elezioni europee, dobbiamo sperare che ci salvino Germania, Francia, Olanda e Austria

Ho recentemente pubblicato un video sui primi sondaggi, del nostro Paese, per quanto riguarda le elezioni europee.

Ho recentemente pubblicato un video sui primi sondaggi, del nostro Paese, per quanto riguarda le elezioni europee.

In quel video ho tuttavia evidenziato principalmente le attuali intenzioni di voto raffrontandole con le più recenti elezioni politiche, quelle che si sono svolte il 25 settembre 2022.

Naturalmente per capire come potrà variare la composizione del nuovo Parlamento europeo dovremmo raffrontare le attuali intenzioni di voto rispetto alle ultime elezioni europee svoltesi nel 2019.

Ed allora una variazione importante la troveremo.

Ricordiamo tutti che in quelle elezioni, le europee del 2019, la Lega ebbe un boom, un successo storico, figuratevi che in quelle votazioni la Lega arrivò ad avere il 34,26% aggiudicandosi 29 dei 76 seggi che spettano all’Italia.

Al secondo posto il PD con il 22,74% e 19 seggi, poi il Movimento 5 Stelle col 17,06% e 14 europarlamentari Forza Italia 8,78% e 7 seggi, Fratelli d’Italia il 6,44% e 6 seggi ed infine un seggio anche al SVP.

Quindi se andiamo a raffrontare questi risultati con le attuali intenzioni di voto ciò che si deve maggiormente evidenziare è l’inversione di voti fra la Lega e Fratelli d’Italia.

Certo il Partito della Meloni non arriverà al 34%, si fermerà sotto il trenta percento, ma, insomma avete capito la grossa differenza rispetto a cinque anni fa è quella.

Mentre non dovrebbero esserci grandi differenze rispetto al 2019 per quanto riguarda il PD, il Movimento 5 Stelle e Forza Italia.

Quindi se nelle prossime elezioni europee il risultato non si discosterà molto da quelle che sono le attuali intenzioni di voto, dall’Italia non arriverà alcun scossone per quanto riguarda i raggruppamenti politici all’interno dell’europarlamento.

Sappiamo infatti che i tre partiti del Centrodestra, che nel nostro Paese si presentano sempre in coalizione, si dividono in tre raggruppamenti diversi in Europa.

Soltanto Forza Italia, però, fa parte di una coalizione di maggioranza, il PPE, Fratelli d’Italia e Lega appartengono invece ad altre due coalizioni entrambe, però, attualmente all’opposizione.

A beneficiare di questa inversione di voti, quindi, sarà il gruppo dei Conservatori e Riformisti europei del quale fa parte Fratelli d’Italia, mentre ad essere penalizzato sarà Identità e Democrazia ossia il gruppo del quale fa parte la Lega.

Ma questo Gruppo, appunto, Identità e Democrazia seppur penalizzato dalla debacle della Lega è destinato probabilmente a crescere nell’europarlamento perché ne fanno parte alcuni partiti che, secondo i sondaggi dovrebbero avere un grande successo alle prossime elezioni europee.

Mi riferisco all’AFD tedesco che probabilmente sarà il secondo partito più votato in Germania dopo la CDU.

Ma soprattutto ci si aspetta un vero e proprio plebiscito a favore del Rassemblement National, guidato da Jordan Bardella, accreditato dai sondaggi a raccogliere in Francia oltre il 30% dei voti, alcuni si spingono fino a prevedere che possa doppiare il partito di Macron previsto in caduta libera.

Ma il Rassemblement National non è il solo partito appartenente al gruppo Identità e Democrazia per il quale si prevede un boom di voti.

I sondaggi infatti attribuiscono un plebiscito, consensi oltre il 30%, anche per l’FPO ossia il Partito della Libertà austriaco, a capo del quale c’è Herbert Kickl, un politico che non ha avuto timori nel criticare apertamente la solidarietà che il suo Paese ha dato all’Ucraina.

Ed infine un nutrito gruppo di europarlamentari dovrebbero arrivare dal partito di Geert Wilders in Olanda e poi ha appena avuto un successo oltre ogni aspettativa Chega in Portogallo.

Quindi Identità e Democrazia, seppur penalizzata dal calo previsto per la Lega, dovrebbe aumentare la propria presenza all’interno dell’europarlamento.

Tuttavia le previsioni danno ancora nettamente in testa il PPE, ossia il Partito Popolare Europeo che cercherà di rinnovare la stessa alleanza che ha permesso ad Ursula Von Der Leyen di guidare la Commissione europea per cinque anni.

Naturalmente per l’Europa questa eventualità sarebbe una disdetta, questi ci porteranno verso un conflitto drammatico con la Russia che probabilmente porterebbe il Vecchio Continente verso una vera e propria catastrofe.

Vista la situazione noi italiani possiamo solo fare affidamento su alcuni importanti Paesi europei, in particolare, come detto, Germania, Francia, Olanda e Austria.

Dobbiamo augurarci che siano loro a fermare questa follia totale.

Questa Unione europea che pur di non dichiarare il suo completo fallimento vuole portare il nostro Continente alla totale distruzione.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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