Fine del mercato tutelato

Un argomento vasto che non concluderò con un solo video, quindi parlerò sempre di quest’argomento anche nel video che pubblicherò domani.

Un argomento vasto che non concluderò con un solo video, quindi parlerò sempre di quest’argomento anche nel video che pubblicherò domani. Allora:

Si fa un gran parlare della fine del cosiddetto mercato tutelato, ebbene allora cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, specificando innanzitutto di cosa stiamo parlando.

Perché la terminologia spesso può creare delle incomprensioni e dei malintesi.

Dunque diciamo subito di cosa stiamo parlando, stiamo parlando di forniture di gas ed energia elettrica.

Se torniamo indietro con gli anni, anzi con i decenni, quelle forniture erano erogate da aziende pubbliche monopoliste, poi chi ha introdotto la liberalizzazione del mercato energetico in Italia?

Sarà stato certamente un ultraliberista, come minimo, ed invece? Ma guarda te che sorpresa!

Wikipedia ci informa che la liberalizzazione del mercato energetico, in Italia, fu introdotta dal governo D’Alema uno, con l’emanazione del decreto Bersani del 1999.

D’Alema? Ma sarà mica il Massimo D’Alema prima Segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana, poi dirigente del Partito Comunista, ed ancora Segretario nazionale del PDS, sarà mica lui vero?

Bersani? Ma sarà mica il Pierluigi Bersani membro del Partito Comunista Italiano, poi Segretario Nazionale del PD, poi emigrato in Articolo Uno e quindi ritornato nell’anno in corso nel PD, sarà mica lui vero?

Saran mica loro due gli ultraliberisti che hanno introdotto la privatizzazione ed il mercato libero per servizi essenziali come luce e gas.

Comunque dal 1999 ci troviamo in questa situazione nella quale convivono due tipologie di contratti, una denominata “regime di maggior tutela” e l’altro “mercato libero”.

Ma qui certamente i termini creano senza dubbio incomprensioni e malintesi.

Se vi venisse chiesto infatti: preferite essere tutelati oppure no? Insomma sembra proprio una domanda retorica, certo, se posso scegliere preferisco essere tutelato.

Ma, ad esempio, scopro poi che l’anno scorso chi era nel mercato tutelato ha pagato mediamente il 40% in più rispetto a chi era nel mercato libero.

Bella tutela! Mi verrebbe da dire, certo, va detto che il 2022 è stato un anno particolare, ma andiamo con ordine.

Allora, abbiamo detto che nel 1999 Governo D’Alema uno, e Ministro dell’Industria Pierluigi Bersani, viene introdotto il mercato libero, in pratica quindi nel mercato libero le imprese fornitrici di energia elettrica e gas competono tra loro contrattando offerte personalizzate direttamente con i clienti, siano essi famiglie o aziende. 

Mentre come viene regolato il cosiddetto mercato tutelato? Ebbene i prezzi e le condizioni contrattuali vengono stabiliti ogni tre mesi dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), un’autorità amministrativa indipendente. 

Al momento il 65% delle famiglie italiane hanno scelto il mercato libero, mentre il 35% è rimasto nel mercato cosiddetto tutelato, questo indica anche come “tutelato” non significa necessariamente più conveniente.

Bene dov’è quindi il problema? Ecco ora interviene l’Europa che impone la chiusura del mercato tutelato, insomma in Europa, in tutta l’Unione europea deve essere in vigore solo il mercato libero.

Insomma l’Unione europea vuole incentivare la concorrenza. E qui permettetemi una dissertazione.

Normalmente noi tutti utilizziamo il termine concorrenza pensando che appunto la concorrenza serva a migliorare il servizio.

Chiarisco subito, questo è vero, il lavoratore pubblico che opera in un settore monopolistico non ha idea di cosa voglia dire miglioramento della qualità del servizio, non gli interessa proprio, per quale motivo deve spremersi per migliorare la qualità del servizio prestato se tanto la controparte non ha altra possibilità di scelta.

In questo caso i diversi termini chiariscono la situazione, in un settore pubblico monopolistico noi siamo utenti, in un settore privato concorrenziale noi siamo clienti.

La differenza fra utente e cliente è abissale.

Personalmente penso di esser stato la prima persona in Italia ad essere passata al mercato libero dopo aver avuto diverbio con un dipendente della società pubblica di erogazione luce e gas quando ancora non esisteva il mercato libero, dopo esser stato trattato con strafottenza dall’impiegato pubblico mi sono ripromesso in quel frangente che appena fosse stato possibile passare al mercato libero lo avrei fatto, e così è stato.

Ma lasciamo perdere le esperienze personali e torniamo a parlare di concorrenza, come dicevo la concorrenza a mio avviso è sempre positiva, ma lo è in maniera particolare quando il prodotto o il servizio offerto è … non so come dire … dico … indistinguibile, ma non è il termine corretto, intendo dire che il prodotto offerto non ha una differenza qualitativa.

Faccio l’esempio, se ci fermiamo in un distributore di carburante piuttosto che in un altro, normalmente lo facciamo solo per una questione di prezzo, riteniamo infatti che la benzina erogata dai diversi distributori sia della medesima qualità, nonostante qualche pubblicità, soprattutto in passato, ha cercato di veicolare una diversa idea (i meno giovani ricorderanno la pubblicità “metti un tigre nel motore”).

Quindi se tutte le benzine sono uguali l’unica discriminante è il prezzo, oppure un servizio aggiuntivo, come ad esempio un punto di ristoro associato al distributore.

Comunque innegabilmente l’esempio più fulgido di successo della concorrenza è evidente a tutti: sto parlando del comparto telefonico.

Con pochissimi euro al mese si ha tutto all’interno di un cellulare, possiamo avere chiamate illimitate, il collegamento internet in sovrabbondanza, un tempo tutto questo era pura fantascienza.

Ok per oggi mi fermo qui, probabilmente domani concluderò l’argomento in maniera molto più dettagliata.

A domani quindi.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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