Perché la Francia è sull’orlo del baratro

Video, quello odierno, ancora una volta non programmato e che prende spunto da una domanda che mi è stata posta da un ascoltatore in un commento.

Video, quello odierno, ancora una volta non programmato e che prende spunto da una domanda che mi è stata posta da un ascoltatore in un commento a margine del video che ho pubblicato ieri nel quale ho detto che la Francia si trova “ad un passo dal baratro”, l’ascoltatore mi chiedeva appunto di giustificare quell’affermazione.

Ebbene, io ho sempre ritenuto che l’euro oltre a distruggere la nostra economia non favoriva certamente neppure la Francia, di fatto l’euro ha favorito enormemente la Germania ed in maniera meno evidente i suoi Paesi satellite, ossia Olanda ed Austria.

La Francia, dall’introduzione dell’euro, si è barcamenata meglio dell’Italia principalmente perché ha potuto continuare a sfruttare le sue colonie, forse dovremmo dire ex-colonie, ma sotto l’aspetto monetario sappiamo che diversi Stati africani dipendono ancora da Parigi.

Tuttavia, ripeto, anche l’economia francese non se l’è passata bene dopo l’introduzione della moneta unica.

Anche in Francia il debito pubblico è esploso, e per ora ciò che la distingue dall’Italia è di non aver avuto, almeno al momento, un loro “Monti”.

Certo la popolazione da anni è in fermento e la distruzione, l’annientamento dei partiti tradizionali è l’esempio più chiaro, più lampante del malessere sociale.

Se vogliamo stabilire l’inizio di questo declino ovviamente dobbiamo rifarci a Mitterand, vero distruttore della Francia, personaggio più che mediocre, certamente, volendo usare un termine edulcorato, lo si potrebbe definire uno sprovveduto, ma nella realtà, era proprio un imbecille.

Tra l’altro a lui si deve quello che senza dubbio è il più grande obbrobrio dal punto di vista urbanistico, la cosa più abominevole che sia mai stata costruita dall’uomo, ossia la piramide di vetro nel cosiddetto “cortile di Napoleone” quello del Louvre, tanto per capirci.

Ebbene lì chiaramente si capisce tutto dell’uomo Mitterand e della sua stoltezza, naturalmente continuo ad utilizzare termini molto edulcorati, tutti noi conosciamo il significato simbolico della piramide, in questo caso non solo evidente, ma sfacciato.

A Mitterand poi viene attribuita l’insensata idea della moneta unica, per dare solo un’idea dell’imbecillità dell’uomo sembra proprio che egli, almeno questa è la narrazione ufficiale, abbia chiesto a Kohl, e quindi alla Germania, l’introduzione della moneta unica come pegno per la riunificazione con la DDR.

In pratica era talmente stolto che mentre stava facendo il più grande favore alla Germania pensava di farle un danno, chiese infatti ai tedeschi di abbandonare la loro moneta, il marco, introducendo in Europa una moneta unica, l’euro.

La Germania si trovava in quegli anni in una grave crisi economica, dovuta essenzialmente al fatto che la propria moneta, il marco, continuava ad apprezzarsi riducendo così sempre più la propria competitività delle proprie merci. 

Sappiamo tutti infatti che la Germania basa quasi tutta la propria economia sulle esportazioni ed una moneta così fortemente apprezzata chiaramente danneggiava enormemente la propria competitività sui mercati internazionali. 

Kohl quindi ritengo non abbia creduto ai propri occhi, trovarsi di fronte un simile imbecille, uno che ti stava facendo il più grande favore pensando di farti pagare un pegno.

Ovviamente Kohl accettò di buon grado l’introduzione dell’euro facendosi beffe di Mitterand verso il quale fece addirittura la parte di colui che deve ingurgitare un veleno, mentre era la migliore medicina. 

Mi immagino quanto si sia sfregato le mani per trovarsi al cospetto di una persona tanto stolta.

Kohl fu quindi fortunato? No, di più!

Kohl fu doppiamente fortunato perché chi avrebbe dovuto far saltare tutto questo impianto della moneta unica perché sarebbe stata deleteria per la propria economia, ossia l’Italia, non si oppose, anzi, al Governo in Italia in quel momento c’era una persona, forse l’unica persona al mondo più di sprovveduta di Mitterand, ossia Romano Prodi.

Naturalmente sono stato estremamente gentile con Romano Prodi, ho preso in esame la possibilità che lui abbia accettato tutto ciò soltanto per stoltezza, perché non fosse così, qualora quindi non fosse solo dabbenaggine … beh avete certamente capito.

Comunque dopo la follia di Mitterand è chiaro che a quel punto possiamo dire che … il danno era fatto, chiunque fosse arrivato dopo di lui, comunque si sarebbe trovato una situazione certamente estremamente difficile da gestire.

E’ stato così per Chirac e per Sarkozy.

La Francia, dopo due neo gollisti ha cercato di tornare a sinistra, eleggendo all’Eliseo Francois Hollande, e lì ha avuto il colpo di grazia. Holland fu deleterio.

A quel punto il malcontento nel Paese era giunto ad un punto di rottura. Il popolo non ne poteva più, voleva il cambiamento ed ecco che il mainstream ha dovuto inventarsi l’ennesima beffa: ebbene il popolo vuole il cambiamento?

E noi glielo diamo!

Così è stato costruito un personaggio, ovviamente totalmente falso, ma che veniva presentato come la novità, come il cambiamento.

Ed è stato così costruita la macchietta Macron.

Chiariamo Macron è evidentemente una pedina del progetto, non è certo colui che deve salvare la Patria, ma se anche fosse una persona onesta all’interno della moneta unica non sarebbe in grado di risollevare le sorti dell’economia francese.

Ecco, cari ascoltatori. Ciò che vorrei fosse chiaro è che la Francia, ma soprattutto l’Italia hanno come Premier persone che di fatto sono nemici interni, ma se anche fossero persone per bene non avrebbero la possibilità, rimanendo all’interno dell’eurozona, di poter salvare il loro Paese dalla bancarotta.

L’Italia è messa ancora peggio della Francia? Certo! E’ vero, l’Italia ha avuto Monti ed adesso ha Draghi, di peggio non poteva, ma c’è un aspetto che penalizza ulteriormente la Francia e che per quello mi fa dire che sia sull’orlo del baratro: i francesi non hanno ancora fatto nemmeno un decimo dei sacrifici che sono stati imposti agli italiani e quando toccherà a loro? Cosa succederà?

E’ stata sottovalutata la protesta, ma possiamo chiamarla ribellione della Corsica, è chiaro è un’isola e viene un po’ trattata come un’entità staccata dal Paese, ma le manifestazioni non si sono limitate alla semplice protesta.

Se ai francesi Macron dovrà, come certamente dovrà, imporre ulteriori sacrifici, beh, penso che non saranno lontani tempi bui per i transalpini.

E’ indubbio infatti che la Francia da parecchi anni sta vivendo al di sopra delle proprie possibilità e prima o poi, come tutti sappiamo, i nodi vengono al pettine. E sappiamo che quando ai francesi viene a mancare il pane …

Fossi in Macron per sentirmi al sicuro non riterrei sufficiente l’ombrello della Nato. 

Certo il Presidente continua a godere di una stampa sfacciatamente supina ai suoi voleri, ma ricordiamo sempre cosa accadde a Maria Antonietta dopo aver detto che in mancanza del pane i francesi avrebbero potuto mangiare le brioches.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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