Propaganda e manipolazione

Dal blog Scripta Manent è stato pubblicato sulla mia pagina personale di Facebook un interessante articolo di Ryan Matters.

Dal blog Scripta Manent è stato pubblicato sulla mia pagina personale di Facebook un interessante articolo di Ryan Matters dal titolo “La Psicologia della manipolazione: 6 lezioni dal maestro della propaganda”.

Un articolo che ricorda l’opera di Edward Bernays considerato “il padre delle pubbliche relazioni”.

Bernays fu un importante consulente aziendale, Wikipedia per la verità lo liquida con l’appellativo di “pubblicitario”, nella realtà fu molto di più, certamente aiutò molte importanti imprese ad imporsi a livello mondiale, ma su anche consulente molto ascoltato da Presidenti americani al punto che il giornale Life lo inserisce nella lista delle cento persone più influenti del secolo scorso.

Un secolo che lui ha vissuto quasi per intero essendo nato nel 1891 e morto alla veneranda età di 104 anni.

Bernays non proveniva da una famiglia povera era nipote due volte di Sigmund Freud, guardate che non mi sono sbagliato, Freud era davvero zio due volte di Bernays.

Per una concatenazione di matrimoni, il padre era due volte cognato di Freud e quindi Bernays era due volte nipote di Freud, ma non entriamo in queste complicate questioni parentali se non per dire … insomma … che Bernays ha potuto giovarsi di questa parentela e di questa vicinanza, con il fondatore della psicanalisi.

Dopo che la sua famiglia si trasferì negli Stati Uniti Bernays si impose in un campo che in quel tempo era agli albori, divenne infatti quello che oggi chiameremmo agente e curatore dell’immagine di personaggi famosi dello spettacolo fra i quali ricordiamo il ballerino russo Nijinsky ed il tenore italiano Enrico Caruso.

Importante fu il suo contributo come consulente quando scoppiò la prima guerra mondiale ed il Presidente del tempo, Wilson, assolutamente interventista, aveva il problema che la maggior parte della popolazione era contrario all’entrata in guerra degli Stati Uniti.

Fu messa in campo una delle più grandi operazioni di condizionamento dell’opinione pubblica ed è probabile che fu proprio un suggerimento di Bernays al Presidente Wilson che mutò appunto il sentimento anti-bellico della popolazione.

Bernays suggerì a Wilson di capovolgere la comunicazione ed il Presidente quindi annunciò che  “l’America non entrava in guerra per ristabilire i vecchi imperi, ma per portare la democrazia in tutta l’Europa”.

Vi ricorda qualcosa? Certo il settore della comunicazione era solo agli albori, oggi siamo molto più avanti, noi oggi sappiamo tutti che le guerre imposte dagli Stati Uniti da diversi anni sono definite “operazioni di pace”. Oggi veramente non abbiamo nemmeno la minima remora a falsificare la comunicazione.

Ed è per questo che ho voluto fare questo video. Ossia per l’attualità dell’opera di Bernays.

Bernays infatti quasi cent’anni fa pubblicò quello che è rimasto il suo libro più famoso, dal titolo “Propaganda” nel quale appunto spiega “il fenomeno della psicologia di massa e delinea metodi efficaci per manipolare le abitudini e le opinioni delle persone”.

Si scoprono così le straordinarie affinità con quel che ogni giorno noi possiamo riscontrare nella nostra società, e ciò testimonia la natura immutabile della psicologia umana.

Oggi come allora si riesce ad influenzare l’opinione pubblica utilizzando gli stessi strumenti comunicativi.

Uno dei punti chiave del libro è che il controllo mentale è un aspetto importante di qualsiasi società democratica. Infatti, Bernays sostiene che senza la “manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini e delle opinioni organizzate delle masse”, la democrazia semplicemente non “funziona”.

In Propaganda Bernays sottolinea inoltre l’importanza fondamentale che assume il linguaggio per influenzare un gruppo. E l’esempio che ai giorni nostri viene subito alla mente è quello di aver chiamato “vaccino” quella che era una “terapia genica”.

Ovviamente la parola “vaccino” è un termine rassicurante, di fatto innocuo ed addirittura … necessario. 

Se fosse invece stato denominato in maniera esatta ossia per quello che è, cioè “terapia genica” la risposta delle persone sarebbe stata tutt’altro che plebiscitaria.

L’altro esempio eclatante sempre dei giorni nostri è la parola “pandemia” che è generalmente associata, nella coscienza collettiva, alla paura, alla morte, al caos e all’emergenza.

Un altro aspetto preponderante è la ripetitività. Ripetendo la stessa idea più e più volte si creano abitudini e convenzioni. Questa tecnica era nota anche molto prima dell’epoca nella quale ha vissuto Bernays.

Un altro aspetto fondamentale è la cosiddetta “consuetudine di gruppo”. 

Di fatto le persone si sentono più protette dall’appartenenza ad un gruppo e tendono quindi all’omogeneità. 

Appartenere ad un gruppo fa sì che non ci si debba esporre, il che comporterebbe anche la formulazione di idee alternative  che dovrebbero essere supportate intellettualmente.

Mentre non serve giustificare l’appartenenza al sentir comune che è di per sé ritenuto il comportamento corretto.

Ma insomma potremmo naturalmente parlare a lungo di questo argomento, un tema assolutamente centrale per capire l’attuale situazione e soprattutto per capire come gira il mondo.

E quindi non mi sembra ci sia modo migliore per concludere questo video che leggere il paragrafo finale dell’articolo scritto Ryan Matters, sentite:

Il mondo è un posto instabile in questo momento. Le cose sembrano cambiare rapidamente e nessuno sa cosa potrebbe accadere dopo. Tuttavia, in mezzo a tutto questo caos, c’è una cosa che non è cambiata ed è improbabile che cambi presto, ed è la psicologia umana.

Per questo motivo, anche le tattiche utilizzate per manipolare i pensieri, le convinzioni e le azioni delle persone non sono cambiate. In effetti, la maggior parte di esse è stata delineata in dettaglio 100 anni fa da Edward Bernays nel suo libro del 1928, Propaganda .

Esatto, il manuale del Burattinaio non è un segreto. È proprio lì, liberamente disponibile per chiunque abbia voglia di capire come i poteri costituiti cercano di influenzarli quotidianamente.

Nulla da aggiungere.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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