Stati Uniti: è stato raggiunto il primo accordo…virtuale

Naturalmente quel che vi dico non lo sentirete dai media mainstream, ma vi assicuro che è l’assoluta verità.

Naturalmente quel che vi dico non lo sentirete dai media mainstream, ma vi assicuro che è l’assoluta verità.

Io mi chiedo: ma si può arrivate a limiti simili?

E la risposta è: evidentemente sì! Visto che ci sono arrivati. Sentite cosa è accaduto.

In pratica non si è raggiunto alcun accordo, ma dato che se si fosse annunciato che non si era raggiunto alcun accordo gli Stati Uniti sarebbero collassati, allora è stato annunciato che è stato raggiunto un accordo, ma non è vero.

Ormai dato che il mondo si regge totalmente sulla finzione, siamo arrivati anche a questo, a fingere di aver trovato un accordo, quando nella realtà non è stato raggiunto alcun accordo.

Io vi avevo detto giorni fa che Democratici e Repubblicani avrebbero annunciato in questo fine settimana di aver raggiunto un accordo.

E così è stato.

Vi avevo inoltre preannunciato che entrambi i partiti avrebbero rivendicato non tanto la loro vittoria, bensì quanto siano stati responsabili nella trattativa avendo evitato il default, quindi avendo evitato un disastro per gli Stati Uniti.

E così è stato.

Ma non pensavo che arrivassero ad annunciare un accordo che nella realtà non si è raggiunto.

Siamo arrivati agli accordi virtuali. Ed ora vi spiego il perché.

Partiamo dall’origine, l’origine di quel tetto al debito pubblico.

Dobbiamo tornare al 1917 e negli Stati Uniti viene introdotta quella legge denominata Second Liberty Bond Act, attenzione però, perché questa legge che imponeva al Governo un limite massimo al debito pubblico non era da intendere restrittiva, come noi la potremmo intendere oggi, anzi era l’esatto opposto, era una legge estensiva.

Fino ad allora, infatti, il Governo doveva farsi autorizzare dal Congresso tutte le spese a debito, chiaro?

Con questa legge, invece, si autorizzava preventivamente il Governo ad effettuare spese anche a debito, fissando tuttavia un tetto massimo invalicabile al debito pubblico.

Un tetto che, se raggiunto, poteva essere superato solo con una approvazione del Congresso ossia di entrambe le Camere parlamentari, quindi solo i parlamentari avrebbero potuto innalzare quell’importo massimo precedentemente fissato.

Chiaro quindi? Con quella legge si attribuiva al Governo quella che potremo definire una facoltà di delibera, ossia il Congresso dice: caro Governo puoi spendere anche soldi che non hai, ossia a debito, quindi puoi aumentare il debito pubblico, ma senza superare questo limite massimo. E si fissava quell’importo massimo.

Se vuoi superare quel limite massimo dovrai avere la nostra autorizzazione.

Ciò che è accaduto lo sappiamo, per 78 volte il tetto fissato è stato superato e per 78 volte il Governo in carica ha chiesto al Congresso di innalzare quel tetto al debito pubblico e per 78 volte il Congresso ha regolarizzato diciamo così, la situazione innalzando il tetto al debito pubblico anche perché se non lo avesse fatto avrebbe decretato il default ossia il fallimento degli Stati Uniti.

Quel tetto oggi era di 31.400 miliardi di dollari e l’attuale Governo lo ha già anche ampiamente superato, ed ha chiesto quindi al Congresso di innalzarlo altrimenti gli Stati Uniti avrebbero dovuto dichiarare default insomma sarebbe stato un disastro totale.

Ci sono state così, come di prassi, delle trattative fra il Congresso ed il Governo, per innalzare quel limite massimo al debito pubblico, ebbene, si è raggiunto un accordo?

Evidentemente no! Altrimenti, come nelle 78 volte precedenti, sarebbe stato comunicato il nuovo tetto al debito pubblico, ossia il nuovo limite massimo al quale sarebbe potuto arrivare il debito pubblico.

E questo non è avvenuto, leggiamo infatti da Il Sole 24 Ore: Accordo fatto sul tetto del debito americano per scacciare lo spettro di un traumatico default e contenere la spesa pubblica.

Il Presidente Joe Biden e l’opposizione repubblicana, che controlla la Camera dei Deputati, hanno raggiunto nella tarda serata di sabato un compromesso di principio che sospende per un biennio il tetto del debito.

“un compromesso di principio che sospende per un biennio il tetto del debito”. E che vuol dire? Cosa vuol dire un compromesso di principio che sospende per un biennio il tetto del debito, qual è il nuovo tetto?

Non c’è? Quindi allora è stata soppressa la legge che impone ci debba essere un tetto alla spesa pubblica, ossia non è più valida la Second Liberty Bond Act?

Ma non è stata annunciata la soppressione di quella legge!

Ed ancora prosegue il giornale della Confindustria: L’intesa è arrivata al termine di una maratona negoziale ad alta tensione. Ma l’intesa di cosa, dove sta l’intesa? Su quale cifra? Qual è il nuovo tetto al debito pubblico?

Allora cerchiamo di capire sentendo i negoziatori.

In una dichiarazione dalla Casa Bianca, Biden ha celebrato l’intesa con lo Speaker repubblicano della Camera Kevin MCarthy come un “importante passo avanti che riduce la spesa mentre protegge programmi di rilievo critico per i lavoratori” e aiuta la crescita economica. Il Presidente ha invitato Camera e Senato ad approvare senza indugi il patto.

Ve l’avevo detto che eravamo arrivati all’accordo virtuale. Riprendiamo le parole di Biden “importante passo avanti” vabbé, un’affermazione generica, “che riduce la spesa” allora la spesa viene ridotta non aumentata? E di quanto viene ridotta? Non è dato a sapere! “mentre protegge programmi di rilievo critico per i lavoratori e aiuta la crescita economica” allora non riduce la spesa, se aiuta i lavoratori e la crescita economica, allora la aumenta la spesa, ma di quanto? Non è dato a sapere! Biden chiude subito il discorso invitando Camera e Senato ad approvare senza indugi il patto.

Mi dite, dai lo sappiamo tutti che Biden è un po’ confuso, sì certo lo so anch’io, ma non è il solo, sentite cosa dice il negoziatore repubblicano McCarthy.

McCarthy, in una conferenza stampa da Capitol Hill, ha da parte sua affermato che l’accordo contiene “riduzioni storiche nella spesa, riforme consequenziali che solleveranno persone dalla povertà e riduce eccessivi interventi governativi”.

Anche qua non si capisce prima parla di “riduzioni storiche nella spesa” quindi sembra chiaro, la spesa verrà ridotta, ma di quanto? Non è dato a sapere! ma poi parla di persone che verranno sollevate dalla povertà, quindi la spesa verrà aumentata? Ma di quanto? Non è dato a sapere!

Insomma entrambi parlano di spesa ridotta e di spesa aumentata, mi sembra proprio sia il caso di ritenere questo accordo “storico”.

In effetti si tratta del primo accordo virtuale che sia stato raggiunto.

Possiamo quindi concludere dicendo che … non si capisce che accordo sia stato raggiunto … ma è stato raggiunto.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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