Bonus in busta paga: quali sono quelli confermati per il 2024

Con la riforma fiscale, nel 2024 potrebbero arrivare alcuni bonus, in termini di stipendio netto, in busta paga. Ecco quelli confermati.

Con l’arrivo della riforma del fisco, il governo Meloni intende apportare alcune modifiche in termini di pressione fiscale, andando ad abbassare le tasse che vengono corrisposte dai lavoratori allo Stato.

Per ciò che riguarda i lavoratori dipendenti, queste novità potrebbero comportare dei veri e propri bonus in busta paga, in termini di stipendio netto e per il ricalcolo dell’Irpef.

La prossima Legge di Bilancio 2024 potrebbe quindi contenere diversi bonus e misure rivolte proprio ai lavoratori dipendenti. Vediamo quali sono quelli confermati e quali le ipotesi.

Bonus in busta paga: prospettive per il 2024

Nel 2024 le tasse applicate sui redditi dei lavoratori verranno leggermente diminuite, come effetto collaterale del cambiamento delle aliquote fiscali previste per l’Irpef, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.

La riforma fiscale infatti metterà a frutto quelle che sono le intenzioni del governo, dichiarate già da tempo, di diminuire la pressione delle tasse sulle buste paga dei lavoratori, agendo direttamente sull’Irpef.

Anche se l’obiettivo finale dell’attuale governo è quello di arrivare ad una flat tax, ovvero una tassa unica per tutti, la revisione dell’Irpef è la prima misura che verrà presa in considerazione in questa direzione.

Con la riforma quindi le attuali 4 aliquote diventeranno 3, con la possibilità per molti lavoratori di risparmiare qualcosa in busta paga. Per la prossima Legge di Bilancio 2024, si prevede che la priorità venga data al taglio del cuneo fiscale.

Questo consentirà a molti lavoratori di ricevere un vero e proprio bonus in busta paga: al diminuire delle tasse, aumenterà lievemente lo stipendio netto percepito mensilmente.

Questo bonus potrebbe arrivare a garantire, come effetto collaterale della riduzione delle imposte, anche a qualche decina di euro al mese in più per i lavoratori. Al momento è ancora difficile fare stime precise, tuttavia si intende intervenire soprattutto ampliando la platea dei beneficiari del primo scaglione Irpef, il più basso.

Le aliquote che verranno fissate non sono ancora state decise, per cui si attendono le conferme con la prossima Legge di Bilancio.

Bonus in busta paga: quali sono le risorse

Per garantire questo vero e proprio bonus in busta paga, che porterà ad un risparmio per i lavoratori dipendenti, il governo metterà in campo diverse risorse, tuttavia la questione del reperimento delle stesse rimane ancora fonte di dubbio.

Il focus del governo attualmente va sui redditi medio-bassi, e sul fronte delle risorse l’obiettivo è quello di limitarne lo spreco, come ha spiegato Giorgia Meloni il 28 agosto 2023 al Consiglio dei Ministri:

“Condivido la richiesta del ministro Giorgetti di invitare ogni Ministero a verificare nel dettaglio le risorse attualmente spese, i capitoli di spesa, le misure attualmente finanziate. Sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio.”

Una delle ipotesi al vaglio per individuare le risorse da destinare al taglio dell’Irpef, con conseguente aumento in busta paga, è quella di diminuire anche le somme erogate per alcuni sostegni definiti come secondari.

Il governo ha confermato che non andrà a tagliare bonus e agevolazioni attualmente presenti per le fasce più deboli, per le famiglie e per chi è in difficoltà.

Come cambia l’Irpef in busta paga

L’Irpef verrà modificata in un nuovo sistema a tre scaglioni. Anche se è ancora presto per conoscere quelli definitivi, ecco un’ipotesi per il 2024:

  • aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro annui;

  • aliquota al 35% per redditi da 28.000 a 50.000 euro annui;

  • aliquota al 43% per redditi superiori a 50.000 euro annui.

In questo modo, come si può vedere, verrebbe allargato il primo scaglione, includendo molte più persone nella percentuale di tassazione più bassa. Se questa ipotesi verrà confermata, lo sgravio fiscale verrà recepito in busta paga da numerosi lavoratori.

Resta aperta l’incognita degli eventuali bonus Irpef (una volta bonus Renzi) che potrebbero essere introdotti per compensare eventuali penalizzazioni.

Un altro aspetto importante riguarda il taglio all’aliquota contributiva, già applicato nel 2023, e l’eventuale utilizzo di questa soluzione anche per il 2024. Si tratta a questo proposito di un taglio di 6 o 7 punti, per cui per il prossimo anno servirebbero almeno 10 miliardi di euro di risorse per la conferma.

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