Pensioni, niente Quota 41: il rinvio e le ipotesi nel 2024

Niente Quota 41 nel 2024. Mancano le risorse. Salta, così, fuori l’ipotesi di una proroga di Quota 103: cosa succederà e come potrebbe funzionare.

Pensioni, niente Quota 41 nel 2024. Con l’approvazione del Def l’11 aprile è stata confermata l’assenza di coperture per consentire agli italiani di andare in pensione con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età.

Un chiarimento, questo, che lascia l’amaro in bocca, in particolare alla Lega e a Matteo Salvini che, nonostante tutto, continua ad affermare che la riforma delle pensioni, così come l’introduzione di Quota 41, si faranno entro la fine della legislatura.

In 5 anni, la spesa per le pensioni è passata da 268,5 miliardi a 317,9 miliardi stimati per quest’anno. Di conseguenza, nessuna riforma e nemmeno la sicurezza di poter introdurre nuove misure, almeno non come sono state concepite.

E se a una riforma strutturale, così come all’introduzione di una finestra per l’uscita anticipata dal lavoro come Quota 41 è chiaro che se ne debba fare a meno (almeno per il momento), rimane il nodo sulle decisioni che riguarderanno il prossimo anno.

Mentre per quanto riguarda Ape sociale e Opzione Donna si concretizza la possibilità di una proroga anche per il 2024, l’ipotesi più probabile è di continuare con Quota 103 anche il prossimo anno.

Potrebbero cambiare i requisiti, per andare nella direzione di un miglioramento della misura.

Pensioni, niente Quota 41 nel 2024: i motivi del rinvio

I soldi per metter su finalmente la riforma delle pensioni non ci sono. E mancano anche le risorse per concretizzare quanto promesso dal governo, in particolare Quota 41, la misura che avrebbe permesso ai lavoratori di lasciare anticipatamente il mondo del lavoro.

In particolare, Quota 41 avrebbe permesso a chi ha almeno 41 anni di contributi, ma senza limiti per quanto riguarda l’età anagrafica, di andare in pensione prima.

Ma con l’approvazione del Def 2023 è stato chiaro che mancano le risorse per poter introdurre una misura del genere. Solo nel primo anno, Quota 41 sarebbe costata circa 4 miliardi di euro: risorse che non ci sono e che, di conseguenza, portano il governo a frenare sulla misura.

In merito si è espresso anche Riccardo Molinari (Lega) che ha ammesso:

Con pochi miliardi quota 41 non si fa, questo è chiaro. Dovremmo capire quante risorse avremo e come potremo avvicinarci a quell’obiettivo, che è lo stesso discorso della flat tax.

Insomma, per il momento non è possibile puntare all’introduzione di Quota 41. Il governo, dunque, dovrà studiare nuove alternative.

Niente Quota 41: le ipotesi per le pensioni nel 2024

Ma come intende muoversi il governo ora che è saltata Quota 41, o quantomeno, è stata rinviata?

Una delle ipotesi più probabili è che il governo Meloni punti a una proroga anche per Quota 103. Si tratta della misura che, anche nel corso di quest’anno, permette il prepensionamento con 62 anni di età anagrafica e 41 di contributi.

Chi decide di sfruttare Quota 103 ha diritto a un importo che non può superare cinque volte il trattamento minimo. Per il 2023, l’importo è pari a 2.818,65 euro. Inoltre, non è possibile cumulare redditi da lavoro, a eccezione di quelli da lavoro autonomo nel limite massimo di 5.000 euro.

Con la fine del 2023, Quota 103 avrebbe dovuto cedere il posto alla tanto agognata Quota 41. Ma, come abbiamo visto, ciò non sarà possibile per carenza di risorse.

Una volta esauritasi il 31 dicembre, Quota 103 potrebbe vedere una proroga ed essere accessibile, quindi, anche il prossimo anno.

Se dovesse essere confermata la proroga di Quota 103 anche per il 2024, il prossimo anno potrebbero accedere alla misura anche i nati nel 1961-1962.

Tuttavia, è ancora presto per sapere se i requisiti che valgono oggi per accedere a Quota 103 rimarranno invariati o subiranno modifiche e miglioramenti.

Pensioni, Salvini: Quota 41 si farà

Nonostante il Def abbia chiarito che non c’è spazio di manovra per un’introduzione di Quota 41, Matteo Salvini continua a nutrire speranze per l’avvio della misura almeno entro il termine della legislatura.

Le scelte e i soldi, per il leader del Carroccio, li definisce la Manovra e non il Def. E il governo sta continuando a impegnarsi per raggiungere gli obiettivi. Non solo l’introduzione di Quota 41, ma anche altre promesse fatte agli elettori come le riforme del fisco e delle pensioni. Anche perché, come ha sottolineato Salvini:

[…] la legge Fornero è la peggiore riforma delle pensioni mai fatta e certo non saremo noi a tenerla in vita.

Insomma, nonostante non ci si possa attendere alcun evento strutturale nel breve periodo (con un’alta probabilità che vengano prorogate alcune misure, tra cui Quota 103, ma anche Ape sociale e Opzione Donna per il 2024), non tutto sembra perduto e gli obiettivi continuano a essere inseguiti.

Rimane, comunque, difficile fornire un quadro chiaro e uno scenario accurato di cosa succederà. Per il momento, infatti, non resta che aspettare per capire quale strategia metterà in atto il governo.

 Leggi anche: Pensioni, Ape Sociale prorogata per il 2023. Ecco chi ne ha diritto e come fare domanda

 

 

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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