Smart-working per i dipendenti pubblici? Ecco cosa dice il nuovo ministro

Smart-working anche per i dipendenti della pubblica amministrazione? Una domanda davvero frequente. Vieni a scoprire la risposta.

Come sappiamo, una delle domande che si sente più spesso in questi ultimi periodi ruota attorno alla tematica dello smart-working. Quanto abbiamo appena affermato vale prevalentemente per i lavoratori dipendenti del settore privato, in quanto nel settore pubblico lo smart-working era stato cancellato. 

Tuttavia, le cose potrebbero cambiare ora che è salito al potere il nuovo Governo. 

Infatti, per coloro che non lo sapessero ancora, Paolo Zangrillo è ufficialmente diventato il nuovo ministro della Pubblica Amministrazione, dopo aver vantato una lunga carriera in ambito aziendale. 

Ebbene, dopo che è salito al potere la domanda che riecheggia nella testa di molti è una e una sola: i lavoratori del settore pubblico potranno lavorare in smart-working o dovranno tornare in ufficio in modo obbligatorio?

La risposta di Zangrillo non si è fatta attendere! Andiamo a scoprire nel dettaglio cos’ha affermato, qual è la sua opinione sul lavoro in smart-working e quali saranno le sorti dei lavoratori della pubblica amministrazione. 

Apertura o chiusura verso lo smart-working?

Il nuovo ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo è totalmente consapevole del diffuso malcontento tra i dipendenti di tali istituzioni. 

La ragione di questo malcontento è chiarissima, è stata fatta marcia indietro su una delle misure che avrebbe dovuto guidare l’Italia: lo smart-working. 

Infatti, se nel 2020 abbiamo sperimentato questa modalità di lavoro quasi per caso, oggi in molti non vorrebbero più farne a meno. 

Insomma, il lavoro da remoto porta sicuramente ad alcune difficoltà, ma anche a molti vantaggi. 

Alcuni esempi? Si risparmia il tempo che si passerebbe sui mezzi per andare in ufficio, oppure si risparmia in termini economici, non dovendosi recare fuori a mangiare. 

Leggi anche: Caro Bollette, busta paga più leggera con lo Smart Working: fino a 800 euro in meno l’anno

Ebbene, lo smart-working è sempre stato considerato un alternativa al lavoro in ufficio, o almeno, possiamo dire questo per i lavoratori di aziende private. 

Infatti, nel settore pubblico, lo smart-working non è più consentito. 

Ma cosa ne pensa il nuovo ministro della Pubblica Amministrazione? Per i dipendenti pubblici cambierà finalmente qualcosa?

Zangrillo risponde alle domande sullo smart-working

La domanda che ormai è sempre più frequente è: c’è possibilità per i dipendenti pubblici di accedere allo smart-working?

Ebbene, stando alle parole del ministro della Pubblica Amministrazione, sembrerebbe di sì. 

Infatti, Zangrillo ha affermato che, sebbene la misura dovrebbe essere migliorata, presenta delle grandi potenzialità. 

Insomma, a detta sua, la misura verrà migliorata con il tempo, visto che è da pochissimo che viene adottata su larga scala. Prima della pandemia, infatti, lo smart-working non veniva utilizzato quasi da nessuna azienda in Italia. 

Invece, dopo lo scoppio della pandemia, ben 5 milioni di persone si sono trovate a svolgere la loro attività da remoto. Di conseguenza, si tratta di uno strumento che dev’essere migliorato per poter essere utilizzato su larga scala. 

Questo vuol dire che non abbiamo una totale chiusura alla possibilità dello smart-working per coloro che lavorano nella Pubblica Amministrazione. 

Zangrillo approva lo smart-working come modalità di lavoro

Buone notizie in arrivo per i dipendenti pubblici? Dunque, come abbiamo sottolineato, il nuovo ministro della Pubblica Amministrazione apprezza lo smart-working, anche se non allo stato attuale. 

Insomma, bisognerebbe apportare una serie di riforme per creare una misura ad hoc, ma sicuramente lo smart-working non dev’essere abbandonato proprio ora. 

La problematica principale del lavoro da remoto è che è difficile da supervisionare: sarà questa la sfida che dovrà affrontare la pubblica amministrazione. 

Infatti, è proprio il controllo del lavoro in presenza a favorire una misurazione più accurata dei risultati. Ma se si trovasse una soluzione ugualmente? Oppure se si optasse per un punto di incontro?

I lavoratori pubblici tornano in ufficio o restano in smart-working?

Tirando le somme, anche se la comunicazione è più complessa svolgendo il proprio lavoro in smart-working, il ministro Zangrillo ha fatto la sua scelta: lo smart-working prosegue. 

Infatti, non è stato previsto il ritorno in ufficio per i dipendenti pubblici, che potranno continuare a svolgere il loro lavoro a distanza.

Tale svelta è stata guidata perlopiù dal desiderio di modernizzare la Pubblica Amministrazione, utilizzando nuovi metodi di lavoro che abbiamo raggiunto a causa dell’emergenza legata al Covid-19. 

Ovviamente, si cercherà sempre più di migliorare lo smart-working, risolvendo tutto ciò che, a detta del ministro, non funziona ancora al meglio. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
797FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate