Novità INPS: chi rischia il posto di lavoro per le visite fiscali

Sei in malattia e rischi una visita fiscale? Attenzione ai controlli INPS per non rischiare di perdere il posto di lavoro. Ecco cosa devi sapere per evitarlo.

Nei casi in cui un lavoratore si trova in malattia e quindi si assenterà dal posto di lavoro, l’INPS potrebbe prevedere un accertamento legato alla visita fiscale direttamente a casa.

Nonostante questo tipo di controllo avviene ormai da molti anni, sono ancora tantissimi i lavoratori che temono di rischiare un controllo e delle visite fiscali a sorpresa dall’INPS.

A questo proposito, all’interno del seguente articolo, andremo a fornire una panoramica generale in merito innanzitutto a cos’è una visita fiscale, come si svolge e quali sono effettivamente le sue caratteristiche e peculiarità principali.

Inoltre, chiariremo anche tutti i dubbi in riferimento a chi rischia a tutti gli effetti di dover subire obbligatoriamente una visita fiscale da parte dell’INPS per quanto riguarda le novità sul lavoro.

Visita fiscale INPS: perché c’è chi rischia il posto di lavoro nel 2022

Innanzitutto quando si parla delle visite fiscali INPS e di chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa di questi controlli, è bene innanzitutto chiarire come funzionano queste verifiche a tutti gli effetti e come si sviluppano nel 2022.

A questo proposito, infatti, si tratta di una serie di accertamenti che vengono effettuati con l’obiettivo di assicurarsi dell’effettivo stato di malattia di un lavoratore che si assenta dal posto di lavoro per ragioni di salute.

Proprio per lo scopo per cui sono state istituite le visite fiscali nei confronti del lavoratore, questi controlli vengono di fatto effettuati direttamente all’interno dell’abitazione del lavoratore che svolge l’attività di lavoro come dipendente.

Nello specifico, si tratta di controlli che prima dell’anno 2017 venivano organizzati e messi in atto da parte dell’ASL, mentre nel 2022 è l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale ad occuparsi dell’intera organizzazione delle visite fiscali per i lavoratori che si trovano in malattia.

Essenzialmente, la visita domiciliare viene effettuata ed eseguita nel rispetto di un determinato iter e di procedure standardizzate definite appunto dall’INPS da parte di un medico autorizzato che dovrà accertarsi dell’effettiva malattia del lavoratore, al fine di confermare l’impossibilità del soggetto a svolgere la sua attività di lavoro.

Chi rischia i controlli e le visite fiscali INPS: le categorie 

Dunque, come anticipato, le visite fiscali che saranno organizzate da parte dell’istituto INPS hanno l’obiettivo di continuare ad erogare l’indennità di malattia nei confronti dei lavoratori che si assentano dal posto di lavoro.

Nello specifico, il rischio di essere coinvolti in una serie di controlli messi in atto da parte dell’istituto INPS interessa in particolare modo esclusivamente quei soggetti che rientrano nelle categorie di dipendenti pubblici e di dipendenti privati che hanno un contratto di lavoro regolarmente stipulato con un’azienda oppure con un datore di lavoro privato.

A questo proposito, occorre anche precisare che per quanto riguarda i lavoratori che appartengono alla categoria di dipendenti pubblici, si intendono inclusi anche tutti quei lavoratori statali. Dunque, potrebbero rischiare di essere interessati da visite fiscali INPS anche quei lavoratori che attualmente svolgono un lavoro come insegnanti, come lavoratori presso enti locali o asl, ma anche lavoratori della Pubblica Amministrazione.

Allo stesso tempo, potrebbero rischiare i controlli e le visite fiscali predisposte da parte dell’Istituto INPS anche funzionari che appartengono alla Polizia di Stato, alle Forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco nonché i militari.

Visite fiscali INPS: chi richiede il controllo del lavoratore

Quando si parla delle visite fiscali INPS e del rischio del lavoratore di essere coinvolto in una serie di controlli e di verifiche volte all’accertamento delle condizioni di salute del soggetto, è bene anche fare un’ulteriore precisazione.

Effettivamente, la visita fiscale avviene esclusivamente a seguito di una richiesta presentata da parte dello stesso datore di lavoro, a prescindere dal settore in cui questo opera. 

È al datore di lavoro che viene riconosciuta la possibilità di richiedere un accertamento medico riferito allo stato di salute del lavoratore, a seguito della presentazione di una determinata domanda che potrà essere trasmessa direttamente attraverso il portale ufficiale telematico dell’INPS, al sito www.inps.it, nella sezione Richiesta visite mediche di controllo (Polo unico VMC).

Questo fatto, dunque, si traduce anche con un’ulteriore precisazione: il costo relativo alla visita fiscale che viene messa in atto da parte dell’INPS sarà a carico del datore di lavoro stesso.

Gli orari delle visite fiscali INPS: le ore in cui si rischiano i controlli lavoro

È necessario anche precisare che se il lavoratore stesso rischia di essere coinvolto da controlli e da visite fiscali predisposte da parte dell’Istituto INPS in seguito ad esplicita richiesta del datore di lavoro o dell’azienda, sono stati anche già disposti dei possibili orari in cui si rischia di essere interessati da tali visite.

A questo proposito, infatti, le fasce orarie legate alle visite fiscali INPS si differenziano sulla base delle categorie di lavoratori a cui fanno riferimento.

Dunque, da un lato vi sono gli i dipendenti pubblici che potrebbero essere coinvolti da fasce orarie di reperibilità che comprendono i seguenti orari: dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18.

Mentre, per quanto riguarda i lavoratori che svolgono una prestazione come dipendenti privati, in questo caso gli orari delle visite fiscali sono: dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19.

Come non perdere il posto di lavoro per le visite fiscali INPS

Si potrebbero, tuttavia, verificare delle situazioni in cui un lavoratore non risulta essere presente nella propria abitazione nel momento in cui giunge il medico addetto alla visita fiscale organizzata dall’INPS.

Tuttavia, per non rischiare di perdere il posto di lavoro a causa del mancato rispetto per il lavoratore di essere reperibile alle visite di controllo in quei determinati orari, è possibile prendere in considerazione alcune situazioni che ne giustificano la sua assenza.

A questo proposito, si intendono incluse cause di forza maggiore che sono volte alla tutela degli interessi primari del lavoratore coinvolto dal controllo, ma anche impedimenti gravi, ricovero ospedaliero, visite specialistiche, e così via.

Ciononostante occorre chiaramente essere in grado di dimostrare la veridicità di tale giustificazione attraverso un’adeguata documentazione che dovrà essere esibita da parte del lavoratore direttamente presso l’istituto INPS.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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