In Italia si teme per la presenza delle zecche e le regioni sono subito entrate in allarme. Molte zone della nostra Nazione sono estremamente a rischio. Ecco come riconoscere e proteggersi dall’infestazione di questi parassiti.
Allarme zecche in Italia: ecco tutte le regioni a rischio
Non abbiamo buone notizie in quanto non esistono regioni più a rischio delle altre, ma sono tutte in stato d’allerta. Nessuna zona in Italia è immune alle zecche e da Nord a Sud è necessario correre ai ripari per evitare malattie più o meno gravi trasmessi dal parassita.
Riconoscere le zecche è molto difficile in quanto si tratta di insetti quasi microscopici e difficili da individuare. Il loro morso può arrecare enormi danni sia agli umani che agli animali. Tra le malattie legate al morso della zecca troviamo: la piroplasmosi o babeiosi e la rickettsiosi da zecche o febbre bottonosa.
I sintomi associati a queste patologie sono generici e possono provocare: febbre, mal di testa, eruzioni cutanee e artralgia, ossia un dolore che colpisce le articolazioni.
Esistono anche patologie più gravi come: la febbre Q, la malattia di Lyme, l’encefalite da zecche e la paralisi da zecca.
Fatte queste allarmanti premesse, scopriamo adesso come proteggersi da tali parassiti. Prima di tutto, se si è all’aria aperta è necessario vestirsi indossando abiti che possano coprire le zone del corpo più a rischio come: braccia, gambe e piedi. È consigliato inoltre indossare indumenti chiari perché aumentano la possibilità di individuare il parassita ed allontanarlo prima che vada in azione.
Qualora invece la zecca dovesse mordervi, la prima cosa da fare è rimuovere, con l’aiuto di una pinzetta, tutto il corpo dell’insetto evitando di spezzarlo così che non posso continuare a danneggiare l’ospite.
Cosa sono le zecche
Una definizione di zecche è fornita dal sito della Treccani, dove si legge che sono degli:
“Acari ixodidi, diffusi ovunque, tutti ematofaghi, ectoparassiti di vertebrati terrestri, ai quali spesso trasmettono microrganismi patogeni che generano varie malattie”.
Leggendo sempre sul già menzionato sito la definizione continua così:
“Hanno corpo liscio, ovale, brunastro, addome privo di segmentazione e fuso con il prosoma, e la femmina, che può raggiungere 11 mm di lunghezza, è più grande del maschio”.
Per quanto riguarda invece la riproduzione delle zecche, come è specificato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), avviene in quattro fasi: uovo, larva, ninfa e adulto.
Si legge poi:
“Dopo la schiusa delle uova, il passaggio da uno stadio a quello successivo richiede un pasto di sangue, sia per le femmine che per i maschi. Le femmine adulte, inoltre, necessitano del pasto di sangue per la maturazione delle uova”.
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