Guerra Israele Hamas, in Parlamento voto incrociato sulle varie risoluzioni

Guerra Israele-Hamas, il Parlamento discute le varie risoluzioni ma non si arriva a una soluzione unitaria: il nodo degli aiuti alla Palestina

Nonostante il fronte comune sulla necessità di una soluzione diplomatica che porti alla pace e che scongiuri una ulteriore escalation, la discussione in Parlamento sulla guerra tra Israele e Hamas non riesce ad approdare a un documento unico e condiviso da tutti.

La mossa del Ministro Tajani – che ha riferito sulla situazione in Medioriente – evita guai peggiori e alla fine passano quatto sì alla Camera. Ecco cosa hanno stabilito le diverse risoluzioni e i punti maggiormente divisivi.

Informativa al Parlamento su Guerra Israele-Hamas

Nel riferire alla Camera sulla situazione in Medioriente dopo l’attacco di Hamas. il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani parla di un bilancio pesantissimo e destinato ad aggravarsi.” Da sabato mattina abbiamo dato subito priorità agli italiani in Israele, stiamo operando incessantemente”.

Gli italiani residenti in Israele sono 18mila, circa mille con doppio passaporto sono arruolati per il servizio di leva. A Gaza ci sono 10 italiani, di cui una bambina di due anni.

“Purtroppo, non abbiamo ancora notizie dei coniugi italo-israeliani ancora dispersi- riferisce il ministro – probabilmente presi in ostaggio: faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo”.

Quanto ai viaggiatori temporanei in Israele, sono circa mille e per loro sono stati messi a disposizione dei voli militari che ne hanno riportato a casa già 200.

Il vice presidente del Consiglio, nel condannare l’azione di Hamas, ha parlato anche di Israele come “unica democrazia nel quadrante mediorientale” rivendicandone il diritto-dovere alla difesa.

Fallisce tentativo soluzione unitaria

Nonostante lunghe ore di trattative che hanno impegnato i vari capigruppo, il Parlamento non è riuscito a produrre un documento unico e condiviso da tutti. Alcune divisioni sono emerse nella maggioranza con la Lega ma anche le opposizioni si sono divise.

Alla fine la Camera ha approvato tutte le quattro risoluzioni presentate sull’aggressione di Hamas a Israele rispettivamente dalla maggioranza, da PiùEuropa, da Az-Iv e da Pd-M5S-Avs, tranne la quinta premessa di quest’ultima che sottolineava come il processo di pace Israelo-palestinese sia stato ostacolato tanto da azioni unilaterali intraprese da Hamas quanto dall’allargamento degli insediamenti da parte del governo israeliano.

La risoluzione di maggioranza

Quella di maggioranza, approvata con 299 sì, impegna il governo ad “evitare che arrivino fondi ad Hamas – attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati – che siano utilizzati per finanziare attacchi terroristici e incitare all’odio verso Israele”. Quello degli aiuti alla Palestina, è stato uno dei temi più delicati e controversi nella discussione.

Nel testo si chiede inoltre all’esecutivo di “sviluppare un’azione diplomatica con i principali partner e attori regionali, per evitare l’escalation del conflitto”, era firmato dai capigruppo Foti, Barelli, Molinari, Lupi. Quello degli aiuti alla Palestina, è stato uno dei temi più delicati e controversi nella discussione.

Le risoluzioni dell’opposizione

Quelle di opposizione sono per lo più orientate a chiedere che il governo si impegni a cooperare per una soluzione diplomatica che porti alla pace ed eviti una disastrosa escalation.

In particolare quella presentata da Pd, M5S e Avs, i chiede che il governo “si attivi immediatamente affinché l’Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa sia in seno all’Ue che, insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, consenta di giungere alla liberazione di tutti gli ostaggi, di evitare l’escalation militare, di proteggere le popolazioni civili e garantire ad Israele il diritto a esistere e a difendersi”, e a mettere in campo “ogni sforzo per ricostruire un processo di pace sulla base dello spirito degli Accordi di Oslo, per l’obiettivo dei ‘due popoli e due Stati’».

La mossa di Tajani

La mossa di Tajani, ossia quella di dare pareri separati ai singoli capoversi, i più divisivi, e farli poi votare per parti separate, ha evitato che il Parlamento si mostrasse ancora più diviso, con due risoluzioni di maggioranza e cinque di opposizione.

Poche ore dopo, anche al Senato, dopo l’informativa di Tajani, sono state messe ai voti e approvate tre diverse risoluzioni sugli attacchi di Hamas contro Israele.

Vera Monti
Vera Monti
Giornalista pubblicista e precedentemente vice- presidente di un circolo culturale, scrivo di arte e politica - le mie grandi passioni - su varie testate online cercando sempre di trattare ogni argomento in tutte le sue sfaccettature. Ho intervistato vari personaggi della scena artistica nazionale e per Trend online mi occupo principalmente di politica ed economia
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