Meloni: “L’Italia non accederà al Mes, lo firmo col sangue”. E attacca su Reddito e POS

Giorgia Meloni a tutto campo nella prima intervista tv da premier. Parla di tetto al prezzo del gas, immigrati, POS, rapporti con la Francia e Mes.

Mi aspetto un Italia più ottimista e che si fidi delle sue istituzioni. Abbiamo mille problemi ma l’economia del nostro Paese negli ultimi tre mesi è cresciuta più di quella di Germania, Francia e Spagna“.

A parlare è la premier Giorgia Meloni che ha rilasciato a Bruno Vespa negli studi di Porta a Porta la prima intervista televisiva da quando è presidente del consiglio. Ecco i passaggi chiave del suo intervento.

Giorgia Meloni: “Italiani non si aspettano che si facciano miracoli, conoscono la situazione”

“Quello che ci è mancato – argomenta Meloni – è stato l’ottimismo, un po’ di sano orgoglio. Gli italiani non si aspettano che tu faccia dei miracoli, conoscono la situazione difficile ma si aspettano che quello che fai non lo fai per condizionamenti o perché devi qualcosa a qualcuno, ma fai quello che è giusto. Io intendo fare quello che è giusto nell’interesse della nazione”.

In Italia – continua la premier – qualsiasi cosa muovi puoi pestare i piedi a qualcuno, il punto è se è giusto o no: se è giusto per me si fa. Mi ha molto colpito, tra le cose molto emozionanti accadute in queste settimane, una signora che mi ha mandato un biglietto in cui c’era scritto ‘io stavo per chiudere la mia attività ma tu hai vinto le elezioni e ho deciso di non chiudere più’. Da una parte mi ha terrorizzato perché capisci quanto impatto hai nelle scelte degli altri però vivaddio ti dice anche che c’è un’Italia che vuole credere, vuole combattere con te, vuole alzare la testa e vuole andare avanti, che non vuole sentirsi eterna cenerentola perché fondamentalmente non lo è.

Giorgia Meloni: “Se saremo capaci di smontare e rimontare il paese lo diranno la storia e il tempo”

Alla domanda di Vespa se sarà capace di smontare e rimontare il paese Meloni risponde così:

“Capace lo dirà la storia e il tempo. Ma non ho paura di farlo. So a cosa vado incontro, so i poteri con cui ho a che fare, so le incrostazioni, so che avremo molte trappole in questo percorso ma penso che sia anche alla portata. Non sto affrontando questa esperienza pensando che tra 5 anni devo essere rieletta”.

Io sono nata e cresciuta nella conflittualità della politica. Io rispetto tutti. Ma qualcuno pensa che mi spavento per una manifestazione? Ognuno fa il suo lavoro e ha un suo ruolo. Non sono una persona che si spaventa. L’unica cosa che mi spaventa è deludere.

Giorgia Meloni: “Il tetto al prezzo del gas, assicurazione contro le impennate della speculazione”

La premier poi passa ad affrontare il tetto al prezzo del gas.

“Il tetto al prezzo del gas – afferma – è un’assicurazione che abbiamo contro le impennate della speculazione. Cosa cambia? E’ un tetto a 180 euro. Il tetto è alto ma devo dire che la proposta della Commissione Ue a inizio del dibattito era a 275, siamo arrivati a 180, la proposta italiana era a 160 quindi il risultato è molto vicino alla nostra proposta”.

Meloni afferma che la parola chiave è diversificare: “In questa tragedia della crisi energetica noi e l’Europa ci siamo trovati a fare i conti col fatto che uno dei grandi temi dal quale non si può prescindere dal controllo è quello energetico”.

Noi possiamo con un po’ di intelligenza e strategia energetica, diventare lo snodo di approvvigionamento energetico d’Europa. Uno degli obiettivi principali in questi 5 anni è diventare “hub”, un punto di approdo per l’energia per l’intera Europa osserva sottolineando il valore strategico e geopolitico di essere l’interfaccia di tutto il Mediterraneo e il Paese che controlla l’energia di tutta Europa.

Meloni e il Reddito di Cittadinanza: “Uno stato giusto non mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo”

Sul Reddito di Cittadinanza ecco le parole di Meloni: “Facciamo chiarezza, massima tutela a coloro che non possono lavorare. Noi interveniamo sulla platea dai 18 ai 59 anni che non ha figli a carico che per il 2023 è coperta per 7 mesi e il reddito decade se si dovesse rifiutare un’offerta di lavoro”.

Uno stato giusto – afferma la premier – non mette sullo stesso piano dell’assistenzialismo chi può lavorare e chi non può farlo. Vorrei chiedere a chi ha istituito il Reddito di Cittadinanza, la sua idea è uno strumento che ti deve accompagnare dai 18 anni alla Pensione di Cittadinanza?

“Io immagino un meccanismo in cui in un Paese in cui alcuni lavori si trovano e sono dignitosi, tu vai al Centro per l’impiego che ti indica gli ambiti in cui è richiesto lavoro e ti dice chi ti forma. E ci vuole anche la volontà”.

A me fa sorridere chi dice la “Meloni mi manda a rubare”. L’opzione di mezzo di andare a lavorare non viene presa in considerazione. Noi dobbiamo fare il possibile per costruire un mondo perfetto in cui ognuno possa trovare il lavoro dei suoi sogni. Ma se tu ti trovi la possibilità di avere un lavoro dignitoso e vuoi lavorare solo col lavoro dei tuoi sogni non è giusto che una persona sia pagata coi soldi di tutti.

Meloni e i rapporti con la Francia: “Rivendico le frizioni sull’immigrazione”

Tema immigrazione: “E’ una politica che va tutta rivista – spiega Meloni – sono favorevolissima ad una immigrazione regolare. Abbiamo confuso il tema dei profughi e quello dell’immigrazione. Spesso abbiamo penalizzato i più deboli e quelli che accogliamo noi sono molto più banalmente quelli che hanno i soldi da dare agli scafisti, chi ha i soldi per pagarsi il viaggio. Io non credo che sia un modo intelligente di gestire il problema. Le partenze vanno fermate, occorre difendere i confini europei. Ci sarà un consiglio europeo ad hoc per l’insistenza dell’Italia”.

Vespa chiede a Meloni quando andrà a Parigi da Macron:

“Ci siamo incrociati già diverse volte. La Francia e l’Italia hanno avuto qualche frizione sull’immigrazione, che io rivendico perché al di là della propaganda, credo che tutti si siano resi conto che la reazione francese – di fronte alla prima nave di una Ong mai sbarcata in Francia con a bordo 230 persone, quando in Italia da inizio anno erano sbarcate 94 mila persone – molto risentita della Francia sia la spia di un problema che io temevo e che ha avuto conferma. E cioè che prima c’era un tacito accordo per cui l’unico posto di sbarco deve essere l’Italia.

Meloni e il POS: “Chi vuole pagare il caffè col Pos lo farebbe se il costo della commissione bancaria fosse sul costo del caffè?”

Tema POS e conflitto con l’Unione Europea:

Io sono certa – analizza Meloni – che non sia giusto imporre a esercenti che se ne devono caricare il costo per quello che riguarda le commissioni bancarie legate ai pagamenti elettronici per importi, molto molto bassi. A tutti coloro che vogliono pagare il caffè col POS lo pagherebbero lo stesso se il costo della commissione bancaria fosse sul costo del caffè? E questo oggi lo pagano gli esercenti. Non si può fare perché l’Italia prima del nostro arrivo ha deciso obbligo di accettare pagamenti elettronici per qualsiasi importo come obiettivo del PNRR, bene”.

Ma non rinuncio ad occuparmi di questa materia, abbiamo proposto un emendamento alla Legge di Bilancio perché gli attori di questa materia azzerino le commissioni bancarie, non lo posso imporre per legge, moral suasion per azzerare le commissioni. Io al massimo potrò poi considerare quelle commissioni un extra gettito e aiutare gli esercenti.

Meloni: “L’Italia non accede al MES, lo posso firmare col sangue”

Tema MES, Meccanismo Europeo di Stabilità:
“Fino a che io conto qualcosa, l’Italia non accede al Mes – ribadisce Meloni a Vespa – Lo posso firmare col sangue. La riforma del Mes non è un grande tema, se rimaniamo gli unici a non ratificare la misura blocchiamo anche gli altri e di questo ne discuterà il Parlamento”.

“Ma non è uno strumento utile. Non è mai stato utilizzato da nessuno perché le le condizionalità sono troppo stringenti. Il Mes è un creditore privilegiato e questo comporta un problema sui titoli di stato. L’Italia comunque non chiederà l’accesso al meccanismo”.

Giorgia Meloni stanotte in Iraq e nei primi mesi del 2023 in Ucraina

Vespa chiede infine a Meloni quando andrà in Ucraina: “Siamo in contatto con Zelensky. Conto di poter andare in Ucraina nei primi mesi del 2023 – afferma la presidente del Consiglio – Un paese che difende la sua libertà. Straordinaria la loro capacità di resistere”.

“Questa notte – annuncia Meloni – parto e vado in Iraq a trovare il contingente italiano. Ho concordato saranno diversi i ministri che partiranno e andranno a trovare contingenti diversi, i nostri uomini e donne in divisa che vivono lontani”.

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