Attenzione al Reddito di Cittadinanza: ecco chi lo perde!

Il Reddito di Cittadinanza si può perdere? Ebbene sì! Ma chi sono le persone che rischiano di perdere il RdC? Vieni a scoprirlo qui.

Tutti noi sappiamo cos’è il Reddito di Cittadinanza, ossia quella misura tanto voluta dal Movimento 5 Stelle per aiutare le persone che si trovavano in uno stato di disoccupazione involontaria.

Infatti, l’obiettivo del Reddito di Cittadinanza è quello di aiutare tali persone ad investire nella loro formazione e ad accedere nuovamente al mondo del lavoro, obiettivo che ha funzionato solo in parte come vedremo più nel dettaglio in seguito. 

Ebbene, quello che molti non sanno però è che il Reddito di Cittadinanza si può perdere!

Infatti, ci sono state numerose novità introdotte dal Governo che rendono estremamente facile perdere il sussidio di cittadinanza. Inoltre, in base a quanto è stato recentemente comunicato ai percettori, alcune prestazioni non sono più cumulabili con il Reddito di Cittadinanza e, di conseguenza, i beneficiari rischiano di perdere l’accesso alla misura. 

Ma vuoi avere maggiori informazioni a riguardo? Andiamo a scoprirle insieme nel corso dell’articolo!

Prima di cominciare ti consiglio la visione di questo video realizzato da Redazione The Wam:

Reddito di Cittadinanza ultimissime: le novità dell’INPS! Attenzione a non perderlo!

Come abbiamo evidenziato, i percettori del sussidio di cittadinanza hanno scoperto che ci sono alcune prestazioni assistenziali alle quali non possono avere diritto. 

Ebbene, a comunicato è stato l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale con la circolare numero 548. Insomma, per mezzo di tale comunicazione l’INPS ha fatto comprendere ai cittadini beneficiari del RdC quali misure non avrebbero potuto sfruttare. 

Ma per quale motivo? Beh, devi sapere che ogni anno bisogna dimostrare di essere ancora in possesso dei requisiti per poter beneficiare del Reddito di Cittadinanza. 

Dunque, se si usufruisce di prestazioni assistenziali che non risultano essere cumulabili con il Reddito di Cittadinanza, può capitare che il reddito diventi troppo alto per poter continuare a beneficiare del sussidio di cittadinanza. 

Tutto questo porta alla perdita del Reddito di Cittadinanza, cosa che nessun beneficiario si augura. 

Ma di quali prestazioni stiamo parlando? Ovviamente, conoscere quali sono le prestazioni assistenziali che possono andare ad intaccare il Reddito di Cittadinanza è fondamentale per non sbagliare e non ritrovarsi di punto in bianco senza la propria misura di sostegno al reddito. 

Ebbene, facciamo riferimento alla Carta Acquisti e ai fondi speciali, ma non solo. Infatti, ad incidere sul Reddito di Cittadinanza abbiamo anche l’assegno di maternità erogato dai Comuni e l’assegno per il nucleo familiare, sempre rilasciato a livello comunale. 

Abbiamo finito qui? Ovviamente no! Parliamo anche di maggiorazioni dell’assegno sociale o della pensione sociale, la quattordicesima e la maggiorazione delle pensioni ad importo minimo. 

Ebbene, per dettagli maggiori ti invito a consultare il sito dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ma, in linea generale, queste sono le prestazioni a cui bisogna fare attenzione per non perdere il Reddito di Cittadinanza. 

Tuttavia, come abbiamo evidenziato anche in precedenza, perdere il Reddito di Cittadinanza nel 2022 è diventato molto più semplice dopo le novità introdotte dal premier Mario Draghi. Come mai? Andiamo a scoprirlo nel prossimo paragrafo!

Come si perde il Reddito di Cittadinanza dopo le misure di Draghi per il 2022?

L’abbiamo detto anche nell’introduzione di questo articolo: lo scopo del Reddito di Cittadinanza è sempre stato quello di sostenere coloro che si trovano in uno stato di disoccupazione involontaria a cercare un nuovo posto di lavoro. 

Ebbene, abbiamo anche affermato che questo obiettivo è stato raggiunto solo in parte. 

Lato lavoro? Ovviamente no! Infatti, sono numerose le forze politiche che si sono schierate apertamente contro al Reddito di Cittadinanza, come Italia Viva o i partiti di centrodestra. 

E cos’ha deciso di fare il Governo Draghi? In molti hanno temuto che la misura venisse cancellata, invece no! Infatti, il Governo Draghi ha deciso di riformare il sussidio di cittadinanza, imponendo regole e controlli più rigidi. 

Ma quali sono le nuove regole relative al Reddito di Cittadinanza e per quale motivo possiamo affermare che esso si può perdere molto facilmente? Andiamo a scoprirlo insieme. 

Reddito di Cittadinanza e rifiuto del lavoro: come si può perdere il sussidio!

Ricordiamo per l’ennesima volta che l’obiettivo finale del Reddito di Cittadinanza è quello si aiutare le famiglie in difficoltà a tornare nell’universo lavorativo. Nel mentre, il Reddito di Cittadinanza fornisce un sostegno a queste persone che possono beneficiarne, secondo dei rigidi requisiti che vedremo in seguito. 

Tuttavia, le critiche che arrivavano nei confronti della misura erano di “parassitismo”, in quanto le persone che percepivano il Reddito di Cittadinanza, secondo molti, vivevano sulle spalle dello Stato, senza alcuna volontà di lavorare. 

Ovviamente, si tratta di grandi generalizzazioni, ma il premier Mario Draghi ha comunque voluto dare uno scossone a queste persone introducendo una nuova clausola. 

Ebbene, tutti coloro che decideranno (a partire da gennaio 2022) di rifiutare la prima offerta di lavoro che arriva, assisteranno ad un decalage mensile di 5 euro sull’importo del Reddito di Cittadinanza, un po’ come accade nel caso della NASpI

È importante sottolineare che prima di operare il decalage bisognerà comprendere le ragioni del rifiuto. Infatti, tutto ciò si applica solo alle offerte di lavoro che vengono definite consone.

Nel caso della prima offerta di lavoro, è consona quella che prevede almeno tre mesi di lavoro e una distanza di massimo 80km dalla residenza del beneficiario del sussidio. 

Tuttavia, qualcosa cambia quando parliamo della seconda offerta di lavoro che si riceve. 

Non hai accettato la prima? Beh, anche se ti stanno scalando piano piano i soldi hai ancora la possibilità di avere il Reddito di Cittadinanza. E se decidi di rifiutare anche la seconda offerta? Beh, in questo caso perdi l’accesso al Reddito di Cittadinanza. 

Attenzione però: la seconda offerta di lavoro può arrivare da qualsiasi parte dell’Italia. 

Insomma, l’obiettivo di Mario Draghi è quello di portare i beneficiari del Reddito di Cittadinanza ad accettare direttamente la prima offerta di lavoro, senza aspettare ulteriormente come accadeva fino allo scorso anno. 

Attenzione all’ISEE per non perdere il Reddito di Cittadinanza!

Altro modo per perdere l’accesso al Reddito di Cittadinanza? Sicuramente per mezzo dell’ISEE. 

I beneficiari lo sanno bene, entro il 31 gennaio 2022 hanno dovuto consegnare l’ISEE aggiornato per il nuovo anno per poter avere accesso ai pagamenti del Reddito di Cittadinanza nel mese di febbraio 2022. 

Nel caso di ritardo è stato possibile presentare l’indicatore della Situazione Economica Equivalente entro la fine di febbraio per ottenere il pagamento a marzo e così via. 

Ebbene, quando si perde il Reddito di Cittadinanza?

Coloro che non presentano l’ISEE non andranno incontro ad una perdita del sussidio, ma questo verrà congelato fino a quando non verrà presentato l’ISEE aggiornato. 

Tuttavia, coloro che non rispettano più i requisiti previsti dal Reddito di Cittadinanza, non potranno più beneficiarne dopo aver presentato l’ISEE aggiornato. 

Di quali requisiti stiamo parlando? 

Beh, come abbiamo affermato anche in precedenza, coloro che beneficiano del Reddito di Cittadinanza devono sottostare ad alcuni requisiti specifici, quali:

  • Cittadinanza italiana;
  • Patrimonio immobiliare (esclusa la prima casa) di valore inferiore a 30.000 euro;
  • Patrimonio finanziario fino a 6.000 euro;
  • Reddito familiare fino a 6.000 euro per la scala di equivalenza (aumentata a 9.360 se la famiglia risiede in una casa in affitto);
  • Reddito ISEE inferiore alla soglia di 9.360. 

Se non vengono rispettati questi requisiti, si perde la possibilità di beneficiare del Reddito di Cittadinanza.

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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